ATP Parigi Bercy: Medvedev schianta Zverev e vince il torneo

Grande prestazione di Daniil Medvedev, che perde il primo set ma aumenta progressivamente il livello del suo gioco fino a renderlo irraggiungibile per Alexander Zverev. Prima vittoria a Bercy per il russo, terzo Masters 1000 dopo Cincinnati e Shanghai.

[3] D. Medvedev b. [4] A. Zverev 5-7 6-4 6-1

Di questi tempi è difficile trovare una finale migliore di quella che prometteva di offrirci il Masters 1000 di Parigi Bercy, a meno di non ricorrere ai soliti, a ciascuno i suoi gusti. Le teste dis erie numero 3 e 4 del tabellone erano del resto le più titolate, fatto fuori Nadal, e il match, fino a quando Zverev ha retto è stato anche di un certo interesse. Ma per quanto vicini in classifica e per quanto il tedesco fosse avanti 5-1 nei confronti diretti, la partita è sempre sembrata nelle mani del russo, persino dopo il drittaccio sparato fuori che ha regalato il primo set a Zverev. Del resto, prima che Medvedev si mettesse a pensare a come giocare il tiebreak, sono una volta i game erano arrivati a 40 ed era successo sul serviziod el tedesco.

Nel secondos et Medvedev ha pensato bene di evitare troppi rischi e già nel terzo game avrebbe potuto sorpassare Sascha, ma il tedesco si è aggrappato al servizio, ha giocato persino sorpa ritmo e insomma è riuscito a tenere con le unghia il suo game. Ma mentre via via Daniil si rilassava era evidente quanto Sascha invece facesse fatica, e il break del nono game, più che sancire una superiorità sin troppo evidente, rompeva gli argini della difesa di Sascha. Il tedesco, a parte un ultimo tentativo nel secondo game del terzo, sostanzialmente spariva o, meglio, Daniil sembrava avesse innescato la marcia superiorire facendo vedere solo una scia di polvere dietro di lui. Tutta la costruzione eretta di Sascha a difesa del suo fortino, il servizio, praticamente si sbriciolava e il doppio fallo che sanciva la fine del match veniva accolto con un sorriso appena abbozzato dal russo, che non diventerà mai un idolo delle folle ma che sul campo è uno dei pochi che non sembra impressionato dall’avversario che ha di fronte.

Medvedev succede a Djokovic nell’albo d’oro di Bercy, non sempre impeccabile negli ultimi anni, non ce ne vogliano Sock e Khachanov, ma questo russo è di un’altra pasta. Terzo successo nel masters 1000 – perse solo la prima finale contro Nadal, oggi non succederebbe più – e sfida lanciata definitivamente. Manca solo lo slam. Arriverà.

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