Roland Garros: Schwartzman elimina Thiem dopo un’epica battaglia di cinque ore

Incredibile quarto di finale al Roland Garros, con Dominic Thiem che manca la suq ainta finale consecutiva. L'austriaco non è sembrato nelle migliori condizioni fiische possibili ma Schwartzman ha giocato una partita capolavoro.

[12] D. Schwartzman b. [3] D. Thiem  7-6(1) 5-7 6-7(6) 7-6(5) 6-2

Cinque ore e quindici minuti di un tennis tutt’altro che scintillante hanno regalato all’argentino Diego Schwartzman la sua prima semifinale in un torneo dello Slam e interrotto la serie di 4 semifinali consecutive di Dominic Thiem, finalista a Melbourne e vincitore dello US Open, poco più di un mese fa. Forse quest’ultima notazione spiega più di ogni altra il risultato decisamente sorprendente di questo infinito pomeriggio al Bois du Boulogne, perché Schwartzman è stato perfetto ma Thiem è rimasto lontano, lontanissimo dal giocatore visto a New York fino alla semifinale. Che Thiem non fosse al meglio si era già capito nell’ottavo di finale contro Gaston, ma il tutto era sembrato causa della fantasia del giovane francese, capace di tirare 58 dropshot in una sola partita. Invece Thiem ci aveva messo del suo e contro un giocatore più forte non del pur bravissimo Hugo non è riuscito a cavarsela. Thiem ha giocato sostanzialmente senza rovescio in top, preferendo uno slice francamente poco competitivo su cui Schwartzman ha un po’ fatto quello che ha voluto. E gli sprazzi di furia di Thiem alla fine non sono bastati per portare a casa il match, nonostate il vantaggio di due set a uno e di un minibreak nel tiebreak del quarto set.

Ma naturalmente non è giusto non dare a Schwartzman quello che è di Schwartzman, perché l’argentino ha interpretato come meglio non poteva il match, inchiodando sulla diagonale sinistra Thiem e moltiplicando le sortite a rete chiuse da tocchi che mostravano una certa delicatezza di mano. L’argentino poteva chiudere anche prima il match, se non si fosse sostanzialmente suicidato alla fine del terzo set e come ha poi rischiato di fare anche alla fine del quarto, ma forse sarebbe stato troppo.

La partita è iniziata con Thiem che a sorpresa, ma poi sarà una costante della partita, non tirava il rovescio preferendo uno slice non torppo efficace. Eppure era sufficiente per andare avanti di un break cosa che sembrava confermare i pronostici della vigilia. Invece Thiem subiva immediatamente il contro break e perdeva la misura della risposta, anche su palle molto lente dell’argentino. Il tiebreak poi era un vero e proprio disastro, con Thiem sostanzialmente incapace di prendere il campo.
Thiem iniziava il secondo set con un break ma continuava a non convincere mentre il gioco continuava a non decollare. I due sbagliavano continuamente, certo aiutati dal vento, impetuoso e persinod ecisivo in vari scambi. In queste condizioni ogni game era un terno al lotto e non c’era troppo da stupirsi del recupero di Schwartzman nel sesto game. L’argentino poi teneva un’interminabile nono game salvando qualcosa come sette palle break ma nel turno di servizio successivo capitolava e Thiem pareggiava il conto dei set con un buon turno di servizio. Thiem iniziava il terzo di nuovo strappando il servizio all’argentino ma restituiva subito il favore, anche perché il vento rendeva sostanzialmente impossibile tenere il servizio dal lato sinistro delle tribuna centrale, quello contro vento. Tra break e controbreak i due arrivavano al tiebreak e Thiem riusciva a sciupare un vantaggio di 5-1 prima di chiudere 8-6. Lo psicodramma si è completato nel quarto set, quando Schwartzman è andato 5-4 40/0 senza riuscire a chiudere e sembrava che a quel punto non potesse più riprendere il match. Invece Thiem andava a servir sul 4-3 del tiebreak e perdeva i due punti di battuta, mandando l’argentino a 5-4. Thiem recuperava ancora il minibreak ma era Schwartzman ad arrivare al quarto set point, quello giusto, perché Thiem sparacchiava il rovescio in corridoio. Nel quinto l’austriaco sostanzialmente usciva dal campo, riuscendo a tenere a fatica i primi due turni di servizio per poi lasciare via libera ad uno Schwartzman giustamente festante.

Non è stata una passeggiata ma tutto sembra convergere nella sensazione che in semifinale sarà anche peggio.

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