WTA Roma: Kasatkina si fa male ed esce in lacrime, Azarenka ai quarti. Bene Halep

Incredibile sfortuna per Daria Kasatkina: come 3 anni fa, sempre a Roma, subisce una bruttissima storta alla caviglia. Era un gran match contro Victoria Azarenka che le è stata accanto poi nei primi soccorsi. Inevitabile il ritiro. Ai quarti anche Simona Halep, Karolina Pliskova e Garbine Muguruza.

Incredibile come la sfortuna a volte ti prenda di mira nella maniera più dura. Per Daria Kasatkina Roma è il luogo dove nel maggio del 2017 rimediò un primo grave infortunio con una bruttissima storta alla caviglia nel tentativo di raggiungere una palla corta di Barbora Strycova.

Era sul Grandstand, come oggi, quando nel tentativo di raggiungere una palla di Victoria Azarenka le si è impuntato il piede nei pressi della linea del servizio (sempre il destro) e la caviglia ha subito una nuova brutta distorsione.

Stava giocando un’ottima partita contro la finalista dello US Open, una delle giocatrici attualmente più in forma del tour WTA, e a dispetto di quelli che potevano essere i pronostici iniziali stava riuscendo a fare il suo gioco in maniera egregia, con qualità e colpi da chi adora la terra battuta, muovendosi molto bene lungo il campo e lavorando la palla da non dar modo alla bielorussa di entrare in ritmo come avvenuto invece fin qui.

Quella che doveva essere una partita quasi scontata si è tramutata invece in una bella lotta, con Kasatkina che aveva anche avuto chance andando avanti di un break verso la fine, ma il tie-break era probabilmente l’esito più giusto. Sul primo punto, però, la fine dolorosa. Kasatkina a terra, Azarenka che subito si dirige da lei e l’aiuta a rialzarsi per accompagnarla verso la sua panchina, lì dove arriva la fisioterapista che subito le dice “fermati”. Kasatkina, per il dolore e immaginiamo anche il grande spavento, non tratteneva le lacrime. Azarenka è tornata immediatamente da lì, consolandola, abbracciandola e dandole un bacio sulla fronte. È spuntato un sorriso sul volto della giovane russa, un accenno di umanità in uno sport dove ti chiedono di essere delle macchine. Kasatkina si è sciolta, annuiva con la testa, poi Azarenka le ha sistemato la borsa ed è andata da Carlos Martinez, attuale coach di Kasatkina, a discutere dell’accaduto. È ai quarti di finale, e sicuramente non nel modo in cui voleva. Affronterà Garbine Muguruza, che ha ottenuto un’altra bella vittoria con un 6-4 6-1 ai danni di Johanna Konta.

Simona Halep torna ai quarti di finale del WTA Premier 5 di Roma, torneo che l’ha vista rivelarsi al mondo del tennis nel 2013 con la semifinale partendo dalle qualificazioni, ma poi l’ha vista spingersi per due volte in semifinale tra 2017 e 2018.

Le manca il titolo, tabù che vuol provare a spezzare quest anno considerando che si trova a 11 partite vinte consecutive sebbene la striscia sia pesantemente condizionata dalle lunghe pause prese. Prima le quattro vittorie a Dubai, poi la pausa per infortunio e successiva sospensione del tour WTA, poi la ripresa a Praga col titolo e nuovo stop di un mese con la rinuncia ad andare negli Stati Uniti.

Anche per questo la rumena è apparsa a Roma con un livello generale non al meglio. Le manca continuità, ma dopo l’esordio un po’ traballante contro Jasmine Paolini oggi ha cominciato ad alzare il livello contro Dayana Yastremska. Il match-up era nettamente a suo favore, perché sulla carta la spettacolarità dell’ucraina subisce parecchio i cambi di direzione di Halep e l’ottima copertura di campo che la costringe a dover sempre dare un colpo in più, aumentando sensibilmente la probabilità di errore. Eppure l’inizio è stato quasi completamente ad appannaggio della giocatrice classe 2000, con Halep troppo dietro rispetto alla linea di fondo e ancora abbastanza lenta con i passi. Poca esplosività, un po’ di “timidezza” negli scambi e l’avversaria saliva abbastanza comodamente sul 3-0. Qui si è sbloccata e non solo con più reattività ma anche con più profondità ha avuto vita abbastanza facile a ricucire il distacco e mettere la sfida sui suoi binari.

Malgrado Yastremska provasse a spingere, arrivando in volata alla fine del set la grande esperienza di Halep ha prevalso spaccando la partita. Parziale di 6 giochi consecutivi dal 4-5 al 7-5 3-0 e servizio. La mini rimonta dell’ucraina si è fermata sul 2-3. È stata molto brava a tenersi in vita finché ha potuto, annullando con soluzioni da applausi quattro palle break sul 2-4, ma al servizio non c’è più stato granché da fare. Halep difendeva sempre meglio il campo e la costringeva agli straordinari, soluzione migliore per raccogliere punti in maniera continuativa.

Ai quarti di finale la numero 1 del seeding avrà Yulia Putintseva, che si è aggiudicata il derby kazako contro Elena Rybakina. Ieri Putintseva ha battagliato 3 ore per superare Petra Martic, numero 8 del seeding, e oggi ha impiegato due ore e 40 minuti per prevalere contro la connazionale (entrambe, oltretutto, sono naturalizzate kazake dopo essere nate in Russia) 4-6 7-6(3) 6-2. La giornata di Rybakina, numero 10 del seeding, è stata caratterizzata soprattutto da un pessimo rendimento al servizio. 12 doppi falli per lei sono un’enormità, soprattutto ripensando ai rendimenti della prima parte del 2020. La pausa l’ha bloccata e ora sta avendo difficoltà a riallacciare i fili del suo gioco. Oggi è stata in sofferenza costante, malgrado si sia trovata avanti 6-4 5-2. In quel primo set aveva salvato palle break in continuazione, spuntandola grazie a due magie di dritto dal 5-4 30-30. Nel secondo era tornata a soffrire prima nei colpi, col dritto che tornava a essere molto altalenante, e poi al servizio. Tanto vicina a quel successo quanto effettivamente lontana, perché non ha mai avuto match point e quando Putintseva ha capito che serviva alzare le traiettorie e giocare sui punti deboli dell’avversaria ha preso il comando, recuperato il set di ritardo e si è imposta abbastanza comodamente al terzo set.

Karolina Pliskova, numero 2 del seeding, ha fatto una partita abbastanza simile ad Halep. Poco brillante nel suo inizio contro Anna Blinkova, è cresciuta nel rendimento dalla fine del primo set, prendendosi il break decisivo proprio sul 5-4 e allungando nuovamente, poi, a inizio del secondo. Si è spenta sul 6-4 5-1 30-0, forzando un po’ troppo le seconde di servizio, ma sul 5-3 non ha avuto problemi a chiudere la partita. Ai quarti, per lei, Elise Mertens che conferma l’ottimo momento con il quarto quarto di finale consecutivo da Praga a ora. Per la belga un doppio 6-4 a Danka Kovinic, anche lei proveniente dalle qualificazioni.

Risultati

[1] S. Halep b. D. Yastremska 7-5 6-4
Y. Putintseva b. [10] E. Rybakina 4-6 7-6(3) 6-2
[SE] V. Azarenka b. [Q] D. Kasatkina 6-6 rit.
[9] G. Muguruza b. [7] J. Konta 6-4 6-1
[4] E. Svitolina b. S. Kuznetsova 7-6(4) 6-4
[12] M. Vondrousova b. P. Hercog 1-6 6-1 7-6(5)
[11] E. Mertens b. [Q] D. Kovinic 6-4 6-4
[2] Ka. Pliskova b. [Q] A. Blinkova 6-3 6-4

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