Us Open nella bufera: “Vuoi giocare? Se muori di coronavirus la responsabilità è solo tua”

Un altro, grosso problema, l'ennesimo, per gli Us Open e non solo. Stavolta arriva da un documento, una lettera,  pubblicata sui social dall’olandese Wesley Koolhof

Un altro, grosso problema, l’ennesimo, per gli Us Open e non solo. Stavolta arriva da un documento, una lettera,  pubblicata sui social dall’olandese Wesley Koolhof. Nel post che accompagna il lungo documento, Koolhof ne sintetizza il senso. “Mi assumo piena responsabilità per ogni rischio compresa malattia o morte. E’ un esonero di responsabilità e vale per sempre. Firma qui… US Open”. Koolhof pubblica due pagine di un documento. L’organizzazione, secondo quanto emerge dal testo della dichiarazione condivisa dall’olandese, chiede ai giocatori di dichiarare di essere consapevoli dei rischi connessi alla partecipazione del torneo durante la pandemia. I potenziali pericoli comprendono “problemi respiratori, morte, trasmissione del Covid-19 a familiari e altre persone”. I partecipanti al torneo, che ha segnato già il forfait di Rafael Nadal, Ashleigh Barty e Nick Kyrgios, devono anche dichiarare che obbediranno ai protocolli pur sapendo che tali norme non eliminano i rischi di contagio anche con il distanziamento sociale.

Entrare a Flushing Meadows, nelle auto della transportation e negli hotel individuati dal torneo può costituire “un pericolo per la mia salute e per le persone con cui potrei entrare in contatto”. Secondo la formula contenuta nel documento pubblicato da Koolhof, chi firma “si assume piena responsabilità per infortuni, malattie gravi o morte come risultato della mia presenza nelle strutture del torneo, causate o meno dalla negligenza dello USTA National Tennis Center”. E rinuncia a far causa a chiunque sia coinvolto nell’organizzazione dello US Open e del torneo di Cincinnati, il combined che nella settimana precedente si svolgerà nello stesso impianto di Flushing Meadows teatro dello Slam newyorkese. L’esonero di responsabilità vale, si legge nel documento, vale effettivamente per sempre, per chi partecipa al torneo, i mariti o le mogli, gli eredi in caso di morte. Ogni controversia, specifica il testo, “tra me e chi ha rilasciato il documento che nasca da questa Rinuncia o comunque la riguardi, o dalla mia presenza nelle strutture durante il Covid-19 dovrà essere risolta da un accordo confidenziale, definitivo e vincolante”.

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