WTA Dubai. Bentornata Clijsters: Muguruza messa alle corde, ma (ancora) non basta

Kim Clijsters, che spettacolo. Dopo quasi 8 anni di inattività era proibitivo avere un risultato diverso dalla sconfitta contro la finalista dell'ultimo Australian Open, ma come la belga ha alzato il livello nel secondo set tra le (logiche) difficoltà dice tantissimo dell'infinita classe che possiede.

[9] G. Muguruza b. [WC] K. Clijsters 6-2 7-6(6)

Garbine Muguruza ha dovuto giocare una partita vera, difficile, complicata, dove ha dovuto superare anche alcuni momenti delicati perché dall’altra parte della rete c’era una grandissima leggenda del tennis che ha intrapreso la follia del secondo rientro nel circuito WTA ma ha messo in campo un sorprendente livello di gioco, innalzando la propria qualità nel secondo set e sfiorando, quasi, l’approdo al set decisivo.

La belga, e numero 1 del mondo per diverse settimane nel passato, si è presentata a Dubai creando ulteriore sorpresa generale perché il suo rientro vero era atteso tra qualche settimana a Monterrey in Messico. Invece è voluta essere nell’Emirato, con un tabellone enormemente più complicato perché ogni sorteggio l’avrebbe messa di fronte a una big di questo momento. Una vera sfida a se stessa, come raccontava nel podcast per WTA insider lo scorso settembre all’annuncio della volontà di essere di nuovo in campo. C’era voglia di misurarsi senza grandi aspettative, di prendere il tutto senza pressioni, e oggi sono tanti i motivi per cui avere un sorriso stampato in volto. E se non fosse così, è solo perché da brava “competitor” sentiva che c’era addirittura la chance di un terzo set.

L’aspetto particolare nel 6-2 7-6(6) per Muguruza è che ha pagato, la spagnola, il momento dove forse ha leggermente tolto il piede dal gas. Era 6-2 3-0 e servizio, ma al di là dei 9 game vinti l’unica fase veramente dominante è arrivata alla fine del primo set. Tre game dove ha preso il comando del gioco, dove portava Clijsters a tanti errori perché la belga faceva fatica lì a gestire ritmo e non sembrava avere soluzioni per offrire un qualcosa. Per gran parte del match Kim ha sofferto alcune fasi di gioco. A inizio partita c’era ruggine un po’ ovunque anche se nei primi sei game aveva comunque mostrato sprazzi della vecchia Clijsters e se aveva tempo per colpire mostrava prima la pulizia innata dei propri fondamentali e poi faceva andare il braccio con la palla che ne usciva molto bene verso angoli più che interessanti.

Per essere al rientro dopo così tanto, la sta aiutando e probabilmente l’aiuterà nei prossimi tornei il fatto che comunque in questi 7 anni e mezzo non ha mai perso contatto con questo mondo. Al contrario di tante, è rimasta legata al circuito, è sempre stata a disposizione delle giocatrici belghe per un palleggio, un consiglio, ha continuato a vivere un forte legame con lo sport. Il resto lo può fare il talento che ancora oggi, a 36 anni, le permette di fare dei set come il secondo, dove malgrado le energie spese nei primi game e lo scoramento per il doppio break di ritardo non ha mai gettato la spugna.

In un’atmosfera bellissima, con tutto il pubblico a sospingere la belga, a un certo punto a Muguruza erano venuti diversi pensieri. Già nelle prime fasi aveva una superiorità non troppo marcata. Se serviva verso gli angoli, era quasi sempre punto suo senza neanche cominciare lo scambio, ma già in due occasioni Clijsters era riuscita a tirare fuori un paio di conigli dal cilindro con un dritto incrociato che ha lasciato ferma Muguruza e uno scambio ribaltato con il rovescio in allungo difensivo che le ha dato il punto in due mosse. Quando Muguruza ha tenuto a zero per il 4-2, il ritmo della belga si è come fermato e la spagnola ha preso il controllo. Un break a zero, 5 punti di fila (altrettanti servizi vincenti) da uno 0-40 che lei stessa si era procurata con tre gratuiti. Una fase negativa che per Kim stava continuando anche a inizio del secondo parziale, e sullo 0-2 ha perso un doloroso game al servizio malgrado avesse salvato tre palle break. Sembrava la fine, invece da lì è cominciata un’altra partita.

Muguruza ha gestito male il game sul 3-0, ma dal 3-1 Clijsters ha cominciato ad alzare il livello in maniera spettacolare. In pochi minuti era tornata ad avere pesantezza di palla, efficacia e pericolosità. Il dritto incrociato è stato forse il colpo maggiormente cresciuto, il rovescio è sempre stato il più “facile” da registrare per una che lo gioca a occhi chiusi da una vita e lo piazza dove vuole e come vuole. Ci sono aspetti da migliorare, come la condizione fisica generale e un servizio che per ovvia meccanica complicata (e il più importante nel momento in cui doveva cominciare il gioco con un colpo efficace) risultava il primo aspetto a crollare, ma oggi consapevole di essere ancora un cantiere da lavori in corso ha lavorato sui suoi difetti con esperienza e cercando di trarre il massimo.

Muguruza ha cominciato a sentire il momento, con una Clijsters in grande crescita e lei sempre meno in controllo. Ha cominciato a pensare, a sentire tanta pressione combinando il pasticcio sul 4-3 quando dalla palla del 5-3 ha colpito male un rovescio, un doppio fallo e un punto giocato male fin dal primo colpo dopo il servizio. Sul 4-4, il game che poteva girare il set dove Clijsters lo ha portato a casa salvando alla grande due palle break ed esibendosi in colpi spettacolari.

Dal 4-5 Muguruza è riuscita a ritrovarsi, almeno in parte, evitando una nuova debacle alla battuta. C’è voluta tanta attenzione mista ad aggressività per fermare un’avversaria a quel punto lanciata. E nel tie-break ha pure dovuto recuperare un iniziale mini-break di ritardo, in una fase dove l’unica vera soluzione per lei era cominciare lo scambio con una palla forte e profonda per far indietreggiare la belga, ancora molto lenta in quell’aspetto del gioco e spesso in ritardo nel colpire. Sul 4-3, l’ultimo treno in favore di Clijsters che perdeva un brutto punto dove ha cercato troppe volte il contropiede sul lato sinistro della spagnola, dandole modo di riposizionarsi e giocare a sua volta molto profonda portando all’errore l’avversaria. Salvato il primo match point, Kim non ha potuto nulla sul 6-6 dove Muguruza ha preso subito campo e colpito uno schiaffo non rigiocato in campo. Una prima vincente sul match point e un lungo applauso iniziato proprio dalla spagnola che ha tributato un standing ovation all’avversaria, oggi battuta ma con tante indicazioni da cui partire.

Altri incontri

Si sono disputate altre quattro partite del tabellone principale di Dubai. Molto facile l’esordio per Elise Mertens, che ha rifilato un netto 6-3 6-0 a Qiang Wang, mentre Marketa Vondrousova ha concesso due game in più ad Anastasija Sevastova (6-3 6-2). Ci sono voluti tre set invece a Ons Jabeur, che ha sconfitto un po’ contropronostico Alison Riske (7-6 1-6 6-3) e Barbora Strycova, che ha superato Amanda Anisimova 7-6(3) 2-6 6-4.

Risultati

[WC] O. Jabeur b. A. Riske 7-6(3) 1-6 6-3
E. Mertens b. Q. Wang 6-3 6-0
M. Vondrousova b. A. Sevastova 6-3 6-2
[9] G. Muguruza b. [WC] K. Clijsters 6-2 7-6(6)
B. Strycova b. A. Anisimova 7-6(3) 2-6 6-4

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