Pasticcio WTA-federtennis ungherese: cancellato il torneo di Budapest, giocatrici infuriate

Incredibile caos nell'organizzazione del torneo ungherese, prima da giocarsi a Budapest, poi a Debrecen, e ora cancellato. Le giocatrici hanno avuto il permesso di iscriversi quando il torneo era già da considerarsi non realizzabile e hanno scoperto la vicenda tramite news via internet.

In una vicenda dai contorni quasi tragicomici, la WTA e la federazione tennis dell’Ungheria hanno creato un pasticcio che ora costringe le giocatrici iscritte al vecchio torneo International di Budapest a trovare una nuova sistemazione a un paio di settimane dal via.

È abbastanza incredibile quello che è successo, perché il vecchio torneo della capitale ungherese già lo scorso anno sembrava destinato alla chiusura ma con qualche finanziamento si era comunque disputato ed era stato inserito al termine del 2019 anche nel calendario del 2020.

Un’utente su Twitter, Kata Kara, ha spiegato cosa è successo all’interno della federazione ungherese nell’ultimo anno: il torneo di Budapest era supportato dal governo ungherese e dalla federazione tennis locale, questo fino al 2019, ma nell’ultimo periodo loro hanno cercato di approvare il passaggio della licenza del torneo di Bucharest alla capitale stessa (visto che il proprietario del torneo rumeno è un ungherese, Jeno Marki) che doveva avvenire già nel 2019. Nello stesso periodo, però, hanno anche provato a prendere la licenza del vecchio torneo di Maiorca e così la federazione si è dimenticata di annunciare alla WTA che il torneo di Budapest in programma a febbraio 2020 non poteva tenersi.

La sede del vecchio torneo ungherese non era più utilizzabile e così la federazione ha annunciato alla WTA l’idea di spostare l’evento a Debrecen, a due ore da lì. La WTA, nella seconda parte di gennaio, ha così annunciato sul proprio sito internet che il torneo era stato spostato a Debrecen, in una sede che però non sapeva nulla di tutto ciò e che si è trovata negli ultimi 10 giorni a dover contattare a più riprese gli uffici dell’associazione tennistica femminile. Non trovando mai risposta, si è trovata costretta a dover pubblicare un comunicato poco piacevole dove metteva in chiaro come loro non fossero stati avvisati dalla federazione tennis ungherese e non c’era alcuna possibilità di ospitare un evento così perché l’impianto scelto era già stato impegnato per quel periodo.

Le giocatrici, vere vittime della situazione, si erano potute iscriversi normalmente al torneo. La WTA aveva comunicato loro che il torneo sarebbe stato a Debrecen, ma non ha fatto parola di eventuali problemi a proposito dell’impianto o del perché il torneo non poteva più tenersi a Budapest. Oltretutto, cosa contro l’ordinario, tutte le giocatrici segnate non hanno ricevuto nel frattempo il consueto “factsheet”, il modulo con tutte le informazioni logistiche sull’impianto, gli alberghi ufficiali e ogni altro dettaglio.

Negli ultimi giorni, quando si sono fatte sempre più insistenti le voci che il torneo non poteva essere giocato per questa incredibile vicenda, i rappresentanti della WTA hanno cercato una soluzione con un nuovo impianto ma non è stato possibile e si sono trovati a dover cancellare l’evento cercando di spiegare tutto con un comunicato: “L’evento WTA che doveva tenersi a Debrecen nella settimana dal 17 febbraio non potrà essere realizzato a causa di inaspettate complicazioni con l’impianto. Inizialmente avevamo capito che questo sarebbe stato disponibile ma soltanto la scorsa settimana abbiamo saputo che era già impegnato, creando un conflitto nell’organizzazione. Abbiamo cercato in ogni modo di trovare una nuova sede per permettere il normale svolgimento dell’evento, ma ciò non sarà possibile. Come risultato abbiamo ampliato il tabellone principale e le qualificazioni di Dubai dando la possibilità alle giocatrici iscritte al torneo di Debrecen di poter avere un’alternativa. In aggiunta, ci sono anche tornei ITF”.

Come si nota, il comunicato fa molta acqua. Al di là della responsabilità oggettiva o meno della WTA nel non aver preso le giuste precauzioni sulla disponibilità dell’impianto (da cui il non invio del consueto “factsheet” alle giocatrici), il danno per le giocatrici è piuttosto rilevante. Soprattutto per Alison Van Uytvanck, che difende 280 punti in quella settimana e ora per evitare un crollo importante nel ranking deve provare a entrare nelle qualificazioni a Dubai e raggiungere almeno i quarti di finale (ovvero vincere 5 partite, comprese le 3 di qualificazione, e comunque sarebbe in “perdita” di 60 punti). Perché se è vero che il comunicato WTA parla di ampliamento del tabellone principale e delle qualificazioni, questo si presenta così: il tabellone di qualificazioni passa da 32 a 48 giocatrici (dunque 6 qualificate invece di 4) e il tabellone principale passa da 28 a 30 giocatrici, con i due posti aggiuntivi per le qualificate. 16 tenniste in più nel tabellone cadetto che corrispondono a chi  era presente nella lista di Debrecen e vorrà prendere parte al torneo negli Emirati. Tutt’altro che una soluzione ottimale, ma probabilmente l’unica disponibile a questo punto.

Tanti commenti da parte delle giocatrici quantomai incredule non solo per il pasticcio ma anche per aver ricevuto zero preavvisi sui problemi che la vicenda stava presentando e che ora devono rivedere ognuna la loro schedule e capire come fare.

Dalla stessa categoria