Next Gen ATP Finals, speciale statistiche: i numeri del trionfo di Sinner

Il Master dei giovani vinto dall'azzurro ai raggi X

Per chi ha visto la finale delle Next Gen Finals 2019 in cui l’italiano Jannik Sinner ha battuto l’australiano Alex De Minaur, già finalista lo scorso anno e numero 18 del mondo, è proprio il caso di dire “io c’ero”.

Questa partita resterà nella storia come pietra miliare del tennis italiano. Segna l’inizio ufficiale di una lunga e bellissima favola che avrà come protagonista il tennista di Sesto Pusteria.

Prepariamoci a sognare in quanto è netta la percezione, mai provata per un nostro tennista, di trovarci di fronte ad un alieno, a un fenomeno puro che col suo comportamento, sempre compassato anche di fronte ad una vittoria così roboante, dimostra a 18 anni piena consapevolezza di essere predestinato a lasciare un segno indelebile nella storia del tennis italiano.

Sinner, ultimo in base alla classifica tra gli otto partecipanti a questo grande evento, per approdare alla finale, aveva superato all’esordio, in rimonta, il secondo favorito del seeding Tiafoe, numero 41 del ranking, aveva asfaltato lo svedese Ymer (n.74) lasciandogli solo 3 game (partita più breve del torneo) e sempre in rimonta aveva costretto alla resa il serbo Kecmanovic (n.60) dimostrando costantemente il giusto coraggio e straordinaria freddezza nei momenti decisivi con particolare riferimento ai killer point che il regolamento prevede sul 40 pari di ogni game.

Sarebbe stata già tanta roba per chiunque partito come ultimo del gruppo. Ma non per Sinner che in finale ha completato l’opera facendo un capolavoro del quale probabilmente si renderà conto solo rivedendosi all’opera in replay.

Ha annientato il primo favorito del torneo, imbattuto nei quattro match disputati in precedenza, che ci teneva a prendersi la rivincita dopo la sconfitta nella finale dello scorso anno contro Tsitsipas, e che invece è uscito dal campo dopo un ora e quattro minuti come un pugile suonato, incredulo per quanto aveva dovuto subire nel delirio dei 5000 dell’Allianz Arena, impianto che non poteva avere un battesimo migliore ad alto livello.

Le statistiche della partita testimoniano l’eccezionalità di quanto visto in campo: a conferma del coraggio e della freddezza che contraddistinguono il tennista italiano si è registrato il 100% di palle break salvate (9 su 9) e l’indice di successo nei killer point giocati che (4-2) che nelle cinque partite complessivamente giocate in settimana è stato addirittura di 18 a 9.

Sinner vince il primo torneo ATP della sua carriera (anche se non viene conteggiato ai fini statistici delle vittorie in carriera) nell’ex Palalido di Milano dove Federer ottenne nel 2001 la sua prima vittoria. E’ solo un caso ma intanto è una prima assonanza con la carriera del miglior tennista di sempre.

Una riflessione generale sulle Next Gen Finals dopo tre edizioni fin qui disputate: si sta dimostrando un evento indovinato che sta velocizzando e favorendo qualitativamente la crescita dei tennisti più giovani.

Infatti, tenendo conto di tutti i tennisti che avrebbero potuto partecipare di diritto in base alla classifica nelle tre edizioni del torneo fin qui disputate, constatiamo in base al ranking, una crescita costante del livello dei tennisti under 21 in parallelo ad un abbassamento dell’età, come si evince dalla seguente tabella:

Somma dell’età media degli aventi diritto (i primi sette in base alla classifica più la w.c. italiana):

nel 2017: 162
nel 2018: 161
nel 2019 : 160

Classifica media dei sette partecipanti di diritto:

nel 2017: 41
nel 2018: 33
nel 2019: 31

Classifica della wild card italiana:

nel 2017: 306
nel 2018: 622
nel 2019: 95

Altri numeri del torneo:

1 – I match al quinto set: Ruud-Davidovich Fokina nel girone eliminatorio finito col punteggio di 3-4 4-3 4-2 3-4 4-1. (furono 5 ne 2018 e 6 nel 2017).

2h13m –  La durata del match più lungo del torneo: Ruud-Davinovich Fokina. Trattasi del match più lungo nella storia del torneo (in precedenza Tsitsipas-Rublev, semifinale dello scorso anno 2h9m).

14 – I tie break giocati: furono 24 nel 2018 in 16 matchs giocati e 25 nel 2017 in 15 partite.

18 anni e 2 mesi – Letà di Sinner, più giovane partecipante nelle tre edizioni del torneo fin qui disputate. Il record precedente era di Shapovalov che nel 2017 aveva 18 anni e 6 mesi.

57 minuti – L’ incontro più breve del torneo: Sinner-Ymer, punteggio 4-0 4-2 4-1. Nelle tre edizioni fin qui disputare trattasi dell’incontro col minor numero di games (15). Il precedente record risaliva al 2017 allorchè nella fase a gironi Chung superò Rublev lasciandogli 4 game.

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