ATP Finals, Berrettini: “Non ho rimpianti, queste sconfitte mi aiuteranno a migliorare”

Le parole di Matteo Berrettini dopo la sconfitta contro Federer alle ATP Finals

Dalla nostra inviata a Londra

 

Matteo Berrettini, nonostante abbia perso la seconda partita del suo “Round Robin”, non perde il suo sorriso, la calma e la positività. in fondo, un po’ di delusione c’è. Ma Matteo è giovane e avrà tempo per fare meglio, questo è un punto sul quale continua a battere: «migliorare, imparare dagli altri e da ogni esperienza che sto vivendo». In conferenza stampa è stato premiato con un trofeo per essere arrivato tra i primi dieci della classifica ATP, tra gli applausi della stampa italiana e internazionale.

Hai dei rimpianti sulla partita di oggi?

«Quando si perde una partita, non si è mai felici, ma grandi rimpianti non ne ho. Io la penso così. Ho avuto delle possibilità, dei break point nel secondo set ma li ho persi. In più devo dire che non ho giocato un buon tie break, Federer stava servendo molto bene e non c’è stato nulla da fare. Io ho fatto del mio meglio. Di sicuro non posso essere deluso per quelle possibilità che non ho avuto».

Quando hai giocato a Wimbledon contro Federer, a fine partita lo hai ringraziato per “la lezione”. La scorsa settimana hai detto che giocare contro il tuo idolo è come un sogno, ma che questa volta sapevi cosa dovevi fare per giocare meglio contro Federer. In cosa hai migliorato? E cosa ha reso diversa questa partita?

«Anche oggi ero nervoso come è normale che fosse. Non so come spiegarlo, a Wimbledon mi sentivo come se in campo non ero realmente me stesso, ero solo felice di essere lì. Oggi invece mi sono sentito pronto, come se sapessi cosa dovevo fare per vincere, o meglio, per provare a vincere la partita. Credo di aver servito davvero bene, mentre a Wimbledon la mia battuta non ha funzionato affatto. In più penso che più giochi contro i migliori giocatori della classifica, più ti abitui a loro e così hai maggiori possibilità per conoscerli meglio e tutto ciò per me è molto utile».

Essere qui per te è un grande risultato, in più hai avuto un grande anno. Incontrare nelle tue due prime partite Novak Djokovic e Roger Federer, non è stato proprio il massimo, ma cosa hai imparato e cosa ti aiuterà per essere qui anche il prossimo anno e magari con una classifica migliore?

«Queste sono le mie prime ATP Finals, mentre Roger ne ha già giocate diciassette. A dire il vero, durante questa mia prima volta non sapevo cosa aspettarmi ed ero nervoso, nervoso come sono di solito. Sto giocando contro i migliori giocatori al mondo, quindi sono orgoglioso di quello che sto facendo e di come sto affrontando queste situazioni. Penso di aver giocato bene anche la partita contro Djokovic anche se il punteggio, non è stato altrettanto positivo. Ma sto imparando e queste sconfitte, saranno quelle che mi aiuteranno a migliorare in futuro. Oggi quando sono rientrato nello spogliatoio, c’era il mio staff ad aspettarmi, ho detto loro che sono pronto, che voglio migliorare per poter battere anche i migliori del mondo. L’ho detto con grande rispetto nei loro confronti, ma mi sento pronto e non vedo l’ora di iniziare a pensare alla prossima stagione».

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