WTA Zhuhai: Bertens in semifinale. Muchova show, seppure in versione ridotta

Karolina Muchova è atterrata a Zhuhai un giorno fa. Doveva essere in vacanza, invece la qualificazione all'ultimo momento ha ribaltato i programmi e con la vittoria odierna al fotofinish ha ancora viva la chance di semifinale. Kiki Bertens, invece, è la prima a passare il turno.

C’è abbastanza indecisione nel giudicare l’ultimo periodo di Kiki Bertens in questo 2019. Perché l’aver visto sfumare l’approdo a Shenzhen è pesante, tanto, nell’opinione finale (anche sua). Ormai gioca solo per se stessa, per fare qualcosa e perdere, mandar giù, l’amaro in bocca.

Dallo US Open non ha praticamente avuto settimane libere, cercando di capitalizzare il più possibile. Non c’è riuscita e malgrado questa sensazione sia palpabile, sta mantenendo un ottimo profilo a Zhuhai dove da numero 1 del seeding è la prima ad approdare in semifinale. Non aveva una partita semplice, affatto, contro Dayana Yastremska e il suo enorme dinamismo collegato a una fase offensiva già di alto livello, seppur da perfezionare.

È riuscita, l’olandese, a mettere la partita sui binari giusti per disinnescare l’ucraina: lei perfetta in fase di copertura e tante, tantissime palle rimandate di là alla caccia dei gratuiti. Non era bellissima la partita, ma fin qui non si è visto uno spettacolo di grande valore. Partite abbastanza lineari, con molte giocatrici che son sembrate scariche o con pochi momenti d’oro e così anche Bertens, dopo 8 settimane di fatiche senza sosta, è arrivata a Zhuhai con una condizione generale non brillante e dove deve venire a capo di partite in cui ogni punto per lei è un impegno fisico e mentale, più che tecnico.

Nonostante tutto, Kiki ha fatto il suo: 2 partite e altrettante vittorie. 7-6 6-2 contro Donna Vekic, 6-4 6-3 oggi contro Yastremska, due delle migliori giocatrici nelle file secondarie del 2019. Adesso può mettersi comoda, domani, e vedere cosa succederà perché avremo gli ultimi spareggi del Round Robin: Aryna Sabalenka contro Elise Mertens, Saisai Zheng contro Petra Martic e Sofia Kenin contro Karolina Muchova. Proprio la ceca oggi è stata un po’ il vero volto di giornata. È arrivata a Zhuhai meno di due giorni fa perché lei è stata l’ultima a qualificarsi e ha dovuto attendere la serata di domenica, appena finite le finali di Mosca e del Lussemburgo. Lei pensava di essere in vacanza e aver chiuso col tennis nel 2019 ma il suo rendimento complessivo è stato oltre ogni prospettiva e l’aver conquistato l’ultimo posto utile per giocare a Zhuhai l’ha costretta alle corse dell’ultimo momento per prendere il primo aereo disponibile e volare in Asia.

Per lei è un premio già essere qui, essendo partita a inizio 2018 al numero 144 del mondo. Oggi è numero 26 e con il 2-6 6-2 7-5 contro Alison Riske si è garantita l’ingresso in top-25. Per lei ci sarebbe anche la speranza di essere in top-20 col titolo a fine settimana, ma la faccia fatta alla fine della partita odierna sapeva già di una scalata di una montagna senza bomboletta d’ossigeno. Molto affaticamento fisicamente, non è mai sembrata connessa da unire le varie parti del suo tennis molto spettacolare e per lunghi tratti è apparso che tutto quello che faceva era abbastanza casuale. Riske si è trovata a vincere il primo set per 6-2 con tanto agio, senza neanche strafare, ma facendo affidamento sui numerosi gratuiti della ceca. Nel secondo tutto si è capovolto, con Muchova molto più padrona del gioco pur sembrando che spesso scegliesse d’istinto cosa fare, fidandosi anche troppo alle volte delle sue doti di polso. Sul 4-0, per fare un esempio, ha vinto un game giocando solo smorzate.

Un dato è abbastanza eclatante: Riske nel primo set ha vinto tutti i punti giocati al servizio tranne uno (doppio fallo) mentre nel secondo ha perso 12 dei primi 13 punti giocati alla battuta finendo sotto 0-5 0-40. È riuscita a fare due game, ma più per una Muchova che a quel punto ha lasciato andare il braccio cercando di sfondare, tornando a commettere diversi errori ma riuscendo, nell’ottavo game, a portarsi un set pari. La statunitense, da questo punto di vista, si è fatta molto apprezzare soprattutto per la resistenza messa in atto nella prima parte del terzo parziale. Muchova, ancora a corrente molto alternata, era arrivata a infuriarsi con se stessa dopo il secondo break subito su altrettanti turni di battuta in cui era comodamente avanti ma a causa anche di errori banali rimetteva in gioco la sua avversaria che ne approfittava sempre, mostrando anche come mai quest anno si è spinta fino alla top-20. Eppure, per Muchova, sembrava tutto molto facile. Nel quarto game, continuando a sfogarsi tra un punto e l’altro, ha giocato tre colpi sublimi per andare 0-40 in meno di un minuto e qui Riske ha fatto il suo servendo solo prime e solo sulle righe.

La partita stava crescendo di livello, Muchova tornava 0-40 in risposta sul 2-3 e riusciva nel break con un vincente di dritto, infilando 8 punti consecutivi e salendo 4-3. Sul 4-4 ha fatto un numero dei suoi a rete per salvare la palla che avrebbe mandato Riske a servire per il match

In quel momento qualcosa in lei è cambiato, perché non ha più perso un punto al servizio ma soprattutto è sembrata molto più presente in campo, tagliando di netto gli errori gratuiti e rimanendo molto più concentrata. Alla fine, lavorando tantissimo con lo slice di rovescio, ha trovato il modo di chiudere il match sul 6-5, evitando i rischi di un tie-break che forse non avrebbe meritato perché nel complesso ha mostrato di più di un’avversaria molto valorosa ma che deve lasciare in anticipo il torneo.

Con lei anche Madison Keys, già certa dell’eliminazione perché la sua percentuale game vinti è negativa e non potrà dunque prevalere tra Zheng e Martic. I gironi a 3 sono così, la possibilità che si esca dal contesto tennis è ancor più alta e la statunitense, pur imponendosi 6-3 6-4 contro Martic nel primo match di giornata, ha finito il girone con una vittoria e una sconfitta, due set vinti e altrettanti persi (situazione che domani potrebbe verificarsi anche con le altre due tenniste), ma con 18 game vinti su 37 giocati (18-19) anche nella migliore delle ipotesi, ci sarà una delle due che le starà davanti perché la differenza dei game non può essere negativa per tutte e tre. Purtroppo, in questi casi si usa anche questa logica.

Risultati

gruppo Azalea

[1] K. Bertens b. [10] D. Yastremska 6-4 6-3

gruppo Camelia

[11] K. Muchova b. [6] A. Riske 2-6 6-2 7-5

gruppo Orchidea

[3] M. Keys b. [5] P. Martic 6-3 6-4

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