ATP Pechino: Fognini spreca e si fa rimontare, Murray non è ancora pronto per Thiem

Il ligure cede in tre set al russo Khachanov, l'ex numero 1 si arrende all'austriaco

[4] K. Khachanov b. [6] F. Fognini 3-6 6-3 6-1 (Andrea Iaccarino)

Fognini sprecone, esce dal China Open per mano di Khachanov. Primo faccia a faccia tra i due, con l’azzurro che non affrontava un top 10 da Aprile con le sue vittorie su Zverev e Nadal e il titolo a Montecarlo. Se il mattino ha l’oro in bocca, all’alba italiana Fabio oggi ha sprecato una grande occasione per allungare la partecipazione in uno dei tornei conclusivi della stagione, che spesso possono regalare quei punti (a volte pochi) decisivi per le tanto agognate ATP Finals.

Fabio parte subito alla grande, con un break guadagnato sull’1-0 al secondo vantaggio. Sembra dominare il match senza troppi problemi, complice un Khachanov che tarda non di poco a entrare nel match e sul 3-0 il tennista ligure ha anche l’occasione di chiudere già virtualmente il set con due meravigliose discese a rete e altre due palle break. Il discorso però è solo rimandato, perché il russo rimane sempre sotto nel punteggio e il primo set va a Fognini per 6-3 in 36 minuti senza troppi sforzi, nonostante ci fosse stato un controbreak in seguito a un game giocato davvero male da Fognini sul 3-1.

A Khacanov va di lusso grazie a due errori di Fognini nel primo gioco del secondo parziale, che forse avrebbe potuto compromettere tutto l’andamento del match. Il secondo set è equilibrato, con una maggiore attenzione da parte di Khachanov e un netto calo di Fognini a partire dal 2-3 30-40, quando spedisce una volée lunghissima dopo essersi costruito perfettamente il punto del 40-40.

Da questo momento è più il russo a fare affidamento sugli errori del tennista ligure che il contrario. Tanti rimpianti per un punto che di fatto fa da spartiacque non solo del set, vinto senza troppe difficoltà poi da Khachanov, ma dell’intero match, nella parte finale è emersa l’altra faccia della medaglia, un Fognini abbastanza sfiduciato, che forza troppo e che non sembra poter tornare in partita a meno di una prestazione ancora peggiore dell’avversario.

Difatti il terzo e decisivo set parte subito con un doppio fallo pesante sull’1-0 40-30, un errore su un dritto comodo e un altro colpo che esce di diversi metri, mettendo in salita la strada del set e dell’intero match, che Fognini non proverà più a percorrere con convinzione. Anche oggi forse abbiamo visto il ‘solito’, fragile Fognini, che sembra incapace di reagire a livello mentale nei momenti più importanti.

Forse, più che incapace, poco volenteroso? Proprio in questo caso sarebbe ancora peggio. Un altro torneo se ne va e i punti rimanenti sono sempre di meno, fondamentale sarà Shanghai.

[1] D. Thiem b. [PR] A. Murray 6-2 7-6(3) (Cristina Pozzoli)

Dominic Thiem supera Andy Murray con il batticuore e raggiunge Karen Khachanov nella semifinale della parte alta del tabellone. L’austriaco rischia il crollo quando fallisce con tre doppi falli l’occasione di chiudere il match nel decimo game del secondo set ma ritrova il senno dominando il tie break e sigla meritatamente una vittoria che non avrebbe dovuto mai essere in discussione. Pronti via ed è subito un gran match con scambi lunghi e intensi.

Thiem parte al massimo, tira le solite sassate sulle righe neutralizzando la difesa di Murray e si procura una palla break dopo l’altra. Lo scozzese ne annulla tre ma l’austriaco continua a spingere con potenza e alla quarta gli strappa il servizio con una violenta accelerazione di dritto incrociato. Thiem al servizio concede ben poco, nel quarto game una palla break annullata con lo schema servizio dritto che tanto gradisce e nell’ottavo quando Murray lo trascina ai vantaggi annullandogli quattro set point prima di lasciargli il parziale.

Murray invece fatica quasi sempre nei suoi turni di battuta e solo nel quinto game non concede palle break cedendo il servizio nel settimo per la seconda volta. Thiem domina gli scambi da fondo mentre Murray per contrastarlo scende a rete tutte le volte che ne ha l’occasione e la sfida si riempie di colpi straordinari. L’austriaco picchia la palla con gran precisione e razionalità e conduce sempre il gioco commettendo pochissimi errori anche all’inizio del secondo parziale. Murray è ancora sotto pressione e concede altre due palle break. La superiorità di Thiem da fondo è evidente e poco importa se allunga grazie al nastro che stoppa un suo dritto facendolo cadere appena dopo la rete a terminare l’ennesimo estenuante scambio.

L’austriaco serve un gran numero di prime e i suoi turni di battuta non sono mai a rischio. Murray ritrova continuità al servizio e non si vedono più palle break. Thiem procede come un treno ma deraglia prima dell’ultima fermata prevista al decimo game. Apre con due doppi falli consecutivi e con un terzo si trova 15-40 cedendo poi il servizio con un dritto lungo. Riassunto breve di un vero e proprio suicidio. Murray chiude a zero il suo turno di battuta e mette in difficoltà ancora l’austriaco che deve ricorrere ai vantaggi per arrivare al tie break. Una volta raggiunto però ritrova colpi devastanti e lascia solo tre punti allo scozzese.

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