WTA Zhengzhou: Pliskova cala il poker sotto la pioggia. Quarto titolo nel 2019, battuta Martic

Giornata stravolta dal meteo, finale cominciata con 6 ore di ritardo e con svariate interruzioni. In tutto ciò, Karolina Pliskova fa il suo dovere e batte Petra Martic avvicinandosi ad Ashleigh Barty nella Race, che da adesso a fine stagione avrà sempre più credibilità rispetto alla classifica tradizionale.

[1] Ka. Pliskova b. [6] P. Martic 6-3 6-2

Karolina Pliskova fa il suo dovere, trionfando a Zhengzhou nella prima edizione del torneo cinese nel circuito WTA e portandosi molto vicina ad Ashleigh Barty nella Race, la classifica che adesso alla fine della stagione regolare del tennis femminile otterrà sempre più valore rispetto a quella tradizionale.

Una partita vinta in maniera netta, con un 6-3 6-2 finale forzato, se vogliamo, da una delle tante interruzioni per pioggia della giornata. Difficile dire sia stata la più lunga, perché l’incontro è partito con 6 ore di ritardo rispetto all’orario prestabilito, ma dal momento del 2-0 per la croata il gioco è stato interrotto per almeno tre quarti d’ora.

Martic era partita meglio, approfittando di una Pliskova imballata, più passiva e fallosa. Dopo l’interruzione, però, Petra ha perso gran parte dell’inerzia nei primissimi punti giocati e da giocatrice più esperta negli atti decisivi (1 titolo su 4 finali per Martic, ben 15 su 27 per Karolina) ha trovato la scossa giusta per prendersi il controbreak dopo un lunghissimo scambio e chiudendo il punto con un rovescio vincente in controbalzo e poi aiutandosi anche col proprio servizio, vero punto forte delle ultime tre partite giocate, per prendere il comando e ribaltare completamente la sfida a proprio favore.

C’era incertezza, all’inizio, anche perché nelle 5 sfide tra le due Martic si era imposta 4 volte e dimostrava che se il suo gioco rispondeva “presente” ad alti livelli Pliskova poteva andare in affanno, per cui c’è un po’ il rimpianto di aver avuto quella sospensione che ha cambiato le carte in tavole sebbene da una numero 2 del mondo ci si doveva attendere una reazione di questa misura. La partita di oggi, per Karolina, era infatti fondamentale per il suo finale di stagione. Al di là del ranking, che ora la vede a 86 punti di distanza da Ashleigh Barty ma che andrà ad aumentare la prossima settimana visto che Pliskova non difenderà il titolo vinto a Tokyo lo scorso anno perdendo così 290 punti, la vera classifica da controllare ora è la Race con 5 settimane alla fine della stagione regolare. Il vantaggio di Barty è lievemente maggiore, ma ci sono 220 punti e la forma dell’australiana ad agosto non è la più incoraggiante per difendere una leadership strameritata a giugno quanto più fragile ora. Il tutto senza dimenticare Simona Halep e Bianca Andreescu, primissime inseguitrici.

In questo gioco non consideriamo Elina Svitolina, vera numero 3 del mondo ora, perché su di lei pende una cambiale pesante di 1500 punti che uscirà nell’ultima settimana della stagione regolare, durante il torneo di Mosca, e che lei non potrà difendere a meno che non riuscirà a qualificarsi per le Wta Finals, evento al quale Pliskova sarà della partita anche se ancora manca l’ufficializzazione. Col quarto titolo in tasca, però, e 2000 punti di vantaggio sulla nona, può considerarsi con un piede e quattro quinti sull’aereo per Shenzhen.

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