WTA Wuhan: Barty, esordio incerto. Pliskova vince una sfida particolare contro Anisimova

Nella corsa al numero 1 WTA Ashleigh Barty ha avuto tanti problemi contro Caroline Garcia. Karolina Pliskova vince una partita quasi surreale contro Amanda Anisimova, apparsa ancora molto segnata dalla tragedia familiare di un mese fa.

BARTY E PLISKOVA, UNA LOTTA AL N.1 ANCORA A FARI SPENTI

Ashleigh Barty si è presa una vittoria molto importante nella corsa al numero 1 del mondo WTA che in questa settimana è nuovamente in gioco. Non è una novità in questa stagione con le big così a contatto tra loro. Da Charleston in avanti, infatti, la distanza tra le prime due è stata sempre intorno ai 200 punti, e il massimo vantaggio di Naomi Osaka nei confronti di Karolina Pliskova a maggio fu di 800 punti e durò appena tre settimane, fino a quando proprio Barty non si impose a Parigi.

Non stupisce, allora, che a Wuhan siamo di nuovo in ballo con questo argomento, ma semmai ora sembra più una corsa a chi sbaglia di meno. Barty infatti è precipitata nel corso delle settimane da quando è volata negli Stati Uniti a inizio agosto. Dopo le prime uscite a Toronto e Cincinnati, malgrado si notava chiaramente come le sue prestazioni non fossero vicine a quelle espresse nei 12 mesi precedenti, raccontava di come si aspettasse un rendimento del genere ammettendo di avere un po’ staccato la spina dopo Wimbledon e l’incredibile balzo nel ranking. Il problema, semmai, è che più passano le settimane e più sembra faticare maggiormente.

Oggi, contro Caroline Garcia, ha vinto in rimonta per 4-6 6-4 6-1 ma la sua prestazione non può definirsi in altro modo se non che “accettabile”. Pochissimo da salvare, perché è stata una partita dove lei ha fatto grandissima fatica a trovare gioco. Non era nemmeno una situazione di essere sotto pressione, è proprio in un momento dove i colpi non vanno se non con una percentuale di realizzazione molto bassa. Poteva forse pensare che perdendo oggi sarebbe scivolata matematicamente al numero 2, ma l’obiettivo suo ora è il numero 1 di fine anno e lì ha ancora vantaggio sulle altre (parlando della Race). Oggi è stata una delle peggiori partite della sua stagione, lontanissima dagli standard dei primi 6 mesi, lontana anche da quelli visti a inizio agosto.

Nel primo set ogni suo turno di battuta era sotto pressione, e l’avversaria odierna era una che sta vivendo un momento forse anche peggiore del suo. Garcia sbagliava tanto, ma nei momenti più importanti era spesso lei a emergere. La qualità del match rimaneva abbastanza bassa, ma lei trovava il break per il 5-4 e si portava avanti di un set, andando in qualche modo all’attacco anche nei primi punti del secondo parziale. Barty ha salvato in tutto tre palle break, ha trovato un po’ più di continuità col servizio nella fase centrale e sul 5-4 in suo favore ha sfruttato un brutto game di battuta della francese per trovare la parità. A quel punto, per lei, il terzo set è stato fin troppo facile perché Garcia ha mollato mentalmente e dopo il break subito sull’1-2 è uscita dalla partita.

Con questo risultato, Barty si riporta avanti nel ranking e Pliskova, ora, ha bisogno almeno della semifinale per contenderle la posizione. La ceca, nel frattempo, ha ottenuto il suo primo successo a Wuhan con il doppio 6-3 inflitto ad Amanda Anisimova in un match che è sembrato giocarsi in un clima molto surreale. Gli scambi erano rapidissimi, raramente si arrivava al quinto colpo tra le due, e al di là di qualche fiammata all’inizio di entrambi i set Anisimova è sembrata ancora mentalmente molto provata (e sarebbe più che comprensibile) dalla tragedia familiare che l’ha colpita un mese fa, quando è morto il padre Kostantin, suo coach da quando aveva cominciato a giocare.

Probabilmente la diciottenne statunitense sta scegliendo questi ultimi tornei della stagione per abituarsi, in parte, a quello che vorrebbe come futuro, testando una situazione che dovrà divenire la normalità a partire dal 2020, ma quegli sguardi già tendenzialmente non molto espressivi oggi sono sembrati completamente persi, lontani, con la mente da tutt’altra parte. Deve essere oggettivamente straziante e viene difficile poter giudicare quella che è una partita in cui era partita anche bene, forse più libera dai pensieri e concentrata a far bene, ma che da metà del primo set è diventata sempre più pesante per lei. Pochi scambi, poche idee, poca ricerca degli angoli per muovere una Pliskova che è partita malissimo e ha finito in crescendo pur senza veramente impressionare. Andis Juska, questa settimana con lei come coach, le parlava al cambio campo sul 3-4 nel primo set e cercava di scuoterla dicendole di ricordarsi che doveva muovere la ceca lungo il campo, ma non riusciva mai, o comunque in poche occasioni, a mettere in atto.

Pliskova, alzando il rendimento al servizio e colpendo forte e profondo, andava molto alla ricerca della palla più comoda nei pressi della rete per chiudere il punto. C’era ancora qualche soluzione completamente fuori misura, soprattutto di dritto, ma nel complesso ha fatto una buona prova, con la consapevolezza che può crescere comunque tanto nella precisione. Al prossimo turno la attende un’altra avversaria giovanissima e capace di essere molto pericolosa: Dayana Yastremska. L’ucraina, a maggio, ha avuto 4 match point contro di lei a Madrid, perdendo soltanto al terzo set.

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