“Stai concentrato, sono partite da 6-1 6-1”. L’arbitro Moscarella finisce sotto inchiesta

Gianluca Moscarella, tra i più noti arbitri del circuito ATP, pizzicato in una conversazione con Pedro Sousa al Challenger di Firenze. Il rischio di provvedimenti è ora molto elevato, soprattutto col precedente di Mohamed Lahyani.

Gianluca Moscarella è finito sotto la lente di ingrandimento dopo che al Challenger di Firenze è stato pizzicato dai microfoni presenti in campo in un dialogo abbastanza particolare con Pedro Sousa.

La partita di riferimento era tra il portoghese e Enrico Dalla Valle. Alla fine del primo set (vinto per 7-5 da Sousa) Dalla Valle si è assentato per un “toilet break” e in quel momento l’arbitro e il giocatore portoghese sono rimasti da soli. Lì è cominciato un dialogo a metà tra l’italiano e lo spagnolo, che potrebbe costare caro al giudice di sedia.

Le frasi che più risaltano e vengono riprese dai microfoni creano questo: “Forza e coraggio Pedro, forza e coraggio. Caro Pedro, forza, stai concentrato. Due minuti e finisci, stai concentrato. Non mi rompere, stai buono, io guardo le palline, tu pensa a giocare, non ti preoccupare. Forza, è molto caldo, stai concentrato per favore: sono vecchio e sono in campo sotto il sole. Te mato, te mato. Stai concentrato, concentrato: sono partite da 6-1 6-1, fesso. 45 palle break hai avuto. Sì, lo sai, lo sai cosa hai fatto… Spingi la palla”.

Ripensando anche all’episodio dello US Open 2018 tra Mohamed Lahyani e Nick Kyrgios, qui forse si va anche oltre. L’arbitro azzurro abbandona completamente la posizione di super-partes che dovrebbe avere in ogni momento in cui ricopre quel ruolo, motivo per cui non è difficile aspettarsi vengano presi provvedimenti da parte dell’ATP, che ancora comunque deve esprimersi ma che sarà chiamata a esaminare un nuovo caso spinoso a nemmeno 24 ore di distanza dalla sentenza sul caso Kyrgios per i fatti di Cincinnati. Moscarella, tra l’altro, è ormai da un po’ di anni uno degli arbitri più noti nel circuito maggiore internazionale e questo caso arriva non molto distante dalla decisione dell’ATP stessa di licenziare Damian Steiner, l’arbitro che diresse la finale di Wimbledon tra Roger Federer e Novak Djokovic per una serie di interviste non autorizzate concesse e dichiarazioni che anche lì svalicavano il consentito, come augurarsi che Federer avrebbe chiuso quella partita una volta avanti 8-7 40-15.

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