US Open: Rublev fa fuori Tsitsipas, Zverev si salva, tabellone spianato per Nadal

Rublev, uno dei più in forma, fa fuori il greco. Zverev si fa rimontare due set da Albot ma mantiene il sangue freddo. Avanti Cilic, fuori Bautista Agut

Di Giovanni Putaro e Cristina Pozzoli

È la giornata delle giovani stelle a Flushing Meadows e quella di Stefanos Tsitsipas continua il suo processo di auto-oscuramento. Il greco, impegnato in uno dei primi turni più interessanti, contro Rublev, esce malamente dopo quattro set combattuti, ma zeppi di errori, che lo hanno accompagnato dal momento in cui ha subito break nel primo set, e che gli è costato il parziale, alla fine del match.

Il russo, che nel 6-4 inaugurale maturato, grazie soprattutto al servizio, non ha concesso nulla, si è visto portare via la battuta nel secondo set, dopo aver brekkato, per merito di uno Tsitsipas che alterna sprazzi di buon gioco a scelte tattiche pessime e gratuiti larghi di metri. Fortunatamente per lui, con il servizio è riuscito a trovare una mezza quadra del cerchio, che gli è valsa turni più tranquilli fino al tiebreak. Qui va subito avanti 4-1, ma puntuali tornano di nuovo i blackout, le giocate estemporanee e, quindi, la scalata del russo fino al 5-4, prima della chiusura per sette punti a cinque.

Essenziale equilibrare l’incontro e Rublev un leggero freno lo subisce, concedendo anche un’insidiosa palla break, che Tsitsipas spreca, perché troppo frenetico, troppo precipitoso. Vuole anticipare a tutti i costi, togliere il tempo all’avversario, ma lo fa male, non ragionando e sparando cannonate che si perdono fuori. Regala sei break point, le sventa, poi un fugace scambio di servizi e, visto che nessuno si decide a prendere il sopravvento, di nuovo tiebreak. E di nuovo Tsitsipas avanti di un minibreak, 4-2. Puntuale come un orologio svizzero il recupero di Rublev, che sale a set point, cancellato da un mega dritto in risposta del greco, il quale, successivamente, se ne procura uno a sua volta. Imballato con le gambe e scriteriato con il braccio, finisce per passare dal 7-6 in suo favore al 9-7. Disastro completo.

Nel quarto si aggiungono anche dei crampi, che complicano ulteriormente la vita al greco, in perenne difficoltà sui suoi servizi, fino al momento dell’inevitabile break. Rublev, ordinato e meno avventato, ringrazia, ma non chiude al momento buono, sul 5-4, passando per il sentiero più buio della partita e cedendo la battuta a zero. Un regalo che Tsitsipas non si sforza nemmeno di spacchettare, perché subito dopo perde il servizio e l’incontro. A detta di molti è il futuro numero uno, in queste condizioni al massimo un futuro stabile top ten. Tecnicamente è forte, non si discute. Mentalmente spesso si sente già arrivato, lotta contro sé stesso quando non ce ne sarebbe bisogno, non ha un piano tattico. Insomma, la strada è lunga. Rublev, dal canto suo, pur non facendo i miracoli, porta a casa un successo importante per la sua crescita e prosegue momento positivo e torneo.

[6] A. Zverev b. R. Albot 6-1 6-3 3-6 4-6 6-2
Non si sa quale sia la notizia: che Zverev abbia vinto o che non abbia perso. Comunque sia, il tedesco passa al secondo turno superando con molte difficoltà Radu Albot. Vincenti piazzati a destra e a manca, servizio quasi inattaccabile e il primo set è la dimostrazione di forza che dovrebbe essere sempre o quasi quando Zverev scende in campo. Tutto fin troppo facile e infatti Albot cambia tattica, rimette la palla in gioco costringendo Zverev a fare il punto che, vittima di fretta e ingenuità, cede il servizio in avvio di secondo set. Nel quarto game però, ritrovato il ritmo, Zverev si riprende il break mostrandosi freddo e determinato. Spinge con i piedi ben saldi sulla riga di fondo, gioca senza paura ed è molto aggressivo. Qualche errore è da mettere in conto ma alla fine la tattica paga e nel sesto gioco piazza l’allungo che gli permette di controllare e dominare anche il secondo parziale, lasciando un set point ad Albot sul suo servizio nell’ottavo game prima di chiudere con il suo lottando tra ace, prime vincenti e il classico doppio fallo senza senso. Il terzo set si apre con un turno di battuta chiuso facilmente da Albot e con Zverev che fa meglio di lui chiudendo a zero il suo. Il tedesco è in fiducia, risponde profondo e si avventura a rete ma le sue conclusioni non vanno a buon fine e il moldavo riesce a salvarsi. Nel quarto game però si ripresenta la sindrome del doppio fallo che ha colpito il tedesco nelle sue ultime uscite. Sul trenta pari Zverev ne commette due di fila e, ovviamente, cede il servizio che condiziona l’esito del terzo parziale anche se nel settimo game fa di tutto, fallendo una palla del contro break e trascinando il suo avversario ai vantaggi, per rientrare. Nel nono game Albot soffre ma chiude e si va al quarto set che si apre con un turno disastroso di Zverev al servizio. Passivo nella ricerca della palla, commette errori gratuiti e sul 15-40 si gioca il servizio con un doppio fallo da principiante. Nel quarto game il tedesco ha l’occasione di rientrare ma al momento di farsi sentire si mette a fare i giochetti, resta passivo negli scambi e Albot, più intraprendente e coraggioso, si salva. Zverev però non molla e nel sesto game si fa nuovamente sotto con risposte insidiose e passanti calibrati procurandosi tre palle consecutive del contro break, premiato sulla terza. Ristabilito l’equilibrio, il tedesco ritrova coraggio e conferma il sorpasso scagliando di nuovo i suoi colpi con potenza e precisione. All’inizio del nono game Zverev, irritato da uno scambio controverso, perde la concentrazione, fa scelte tattiche sbagliate e inappropriate e si trova 15-40 cedendo il servizio alla seconda palla break. Chiamato a servire per trascinare la partita al quinto Albot trema, offre una palla a Zverev per rientrare ma poi lascia partire due dritti vincenti, si procura il set point sul quale arriva l’errore del tedesco che va lungo con il dritto nello scambio e si va al quinto. Zverev è rabbioso e Albot fatica a contenerlo e nel secondo game offre la prima palla break annullata con un gran servizio. Zverev però insiste e ne conquista un’altra con un gran passante di dritto sulla quale il moldavo, sotto pressione, commette un doppio fallo fatale. Preso il prezioso vantaggio, al tedesco resta solo da amministrare i propri turni di battuta per chiudere il match. Invece restituisce subito il servizio (a zero) con un doppio fallo sullo 0-40. Non c’è da stupirsi. Dopo i primi due set dominati è subentrata la solita confusione del tedesco. Errori su errori, seconde di servizio rischiosissime sulla riga per togliersi dai guai, punti persi giocando in difesa lontano dalla riga di fondo e altri vinti rubando il tempo con accelerazioni improvvise. Un saliscendi contino che trova il suo picco nel sesto gioco del parziale decisivo quando Zverev strappa il servizio al suo avversario e poi riesce a mantenere la concentrazione quel tanto che gli consente di chiudere il match.

Gli altri match

Tutto molto molto facile per Rafael Nadal, che fa fuori Millman in tre set. Lo spagnolo ha il tabellone spianato verso la finale. Convincente la vittoria di Alexey Popyrin contro Federico Delbonis, così come quella di Cilic su Klizan, lui che ha bisogno come il pane di ritrovare sensazioni, confidenza coi colpi e col campo. Verdasco la spunta in quattro su Kamke, Sousa crolla nettamente contro Thompson. Bublik passa dopo una pazza rimonta ai danni di Giraldo, in un match dalle mille facce e sempre in bilico. Senza fatica Isner, che supera il paletto Garcia Lopez in tre set. Fuori anche Bautista Agut. Mentre la seconda giornata si è consumata nella notte italiana sono arrivate altre sorprese. Karen Khachanov, nona testa di serie del tabellone, ha ceduto al quinto sconfitto da Vasek Pospisil dopo quasi quattro ore di gioco. Senza storia invece il tanto atteso derby tra le stelline canadesi vinto da Denis Shapovalov che ha dominato Felix Auger-Aliassime, testa di serie numero diciotto del seeding. Shapovalov ha giocato il suo tennis esplosivo convertendo sei delle dieci palle break ottenute e surclassando il suo avversario con ventotto vincenti a nove. Facili vittorie anche per Nick Kyrgios, numero ventotto del torneo, contro Steve Johnson, per Gael Monfils, numero tredici, contro Albert Ramos-Vinolas e per Diego Schwartzman contro Robin Haase. Si rivede Thanasi Kokkinakis che ha superato Ilya Ivashka e al prossimo turno sfiderà Rafael Nadal che avanza a sua volta concedendo poche briciole a John Millman. Anche Hyeon Chung, assente da tempo a causa di numerosi infortuni, ha raggiunto il secondo turno superando al quinto Ernesto Escobedo. Gael Monfils ha liquidato senza troppi problemi Albert Ramos-Vinolas. Il francese si è aggiudicato il primo set al tie-break e ha mantenuto lo slancio portandosi subito avanti nel secondo e nel terzo, entrambi chiusi con sicurezza. Ha perso al quinto invece Jo-Wilfried Tsonga che avanti due set a uno si è fatto rimontare da Tennis Sandgren. Tutto facile per Frances Tiafoe che è passato al secondo turno grazie al ritiro di Ivo karlovic per un infortunio alla schiena che fin da subito lo ha messo in difficoltà. Il croato ha servito al di sotto del suo standard mettendo in campo solo il 45% di prime palle e per lo statunitensi tirare risposte vincenti è stato facile aggiudicandosi i primi due set e poi all’inizio del terzo Karlovic è stato costretto ad arrendersi.

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