WTA Praga: Teichmann prende il titolo e la top-100, Muchova battuta

Bellissima finale a Praga, malgrado un tempo davvero poco clemente, e Jil Teichmann completa il suo percorso da favola partendo dalle qualificazioni e mettendo le mani sul primo titolo WTA in carriera.

[Q] J. Teichmann b. [WC] K. Muchova 7-6(5) 3-6 6-4

Probabilmente non passerà agli archivi come una delle finali più belle della stagione, un po’ perché il livello del torneo di Praga non può essere paragonabile ai grandi tornei e perché entrambe le finaliste avevano a inizio settimana un ranking al di fuori della top-100, eppure in Repubblica Ceca si è visto un gran match tra due ragazze che pur non con la continuità dei giorni scorsi ma hanno dato tutto per oltre due ore e mezza in condizioni davvero delicate.

Jil Teichmann, partita dalle qualificazioni, è la nuova campionessa dell’evento WTA International nella capitale ceca, solitamente feudo delle giocatrici di casa, battendo la beniamina del pubblico Karolina Muchova con un tiratissimo 7-6(5) 3-6 6-4, con un terzo set giocato per lunghi tratti sotto una pioggia fitta ma non abbastanza per suggerire all’arbitro di sospendere l’incontro. Forse, da un certo punto di vista, è stato giusto così perché c’era tanta qualità in campo e c’erano tante emozioni in un clima da Fed Cup, ma con grande rispetto per la svizzera che più volte lungo l’arco della partita è sembrata forzare un po’ l’esultanza per cercare di tenersi su di morale perché nessuno, al di là di qualche sporadico battito di mani, era dalla sua parte.

Non un gran problema, anche perché lei ieri aveva giocato (e dominato) contro Barbora Strycova vivendo uno scenario simile, ma riuscendo dalla fine del primo set a spegnere completamente i tanti supporter in tribuna che comunque non hanno mai creato un clima difficile nei suoi confronti. Muchova ha pagato probabilmente di più lo scotto della prima finale, forse sentitasi anche un po’ più responsabilizzata dal dover giocare tra le mura amiche. Così tutto quello che di buono le riusciva nei giorni scorsi oggi è stato più frammentato. Lei che adora le smorzate ha smesso quasi subito di usarle perché non aveva fortuna, mentre per tutto il primo set non ha avuto l’apporto del dritto, soprattutto nella versione del dritto longilinea colpito nella zona a destra del suo campo. Il colpo anomalo aveva probabilmente più sicurezza, mentre l’altro era spesso un gratuito. Poco controllo, poca costanza, e sono arrivati due errori in momenti topici: il primo sul 5-5 30-30 nella prima frazione, quando aveva tutto lo spazio per andare a palla break, il secondo sul 5-6 40-40, quando ha allargato troppo la traiettoria e mandandolo ancora una volta in corridoio concedendo il terzo set point. Ce ne sono voluti 6, in totale, a Teichmann per strappare un parziale importantissimo. Muchova, per quanto si avvertiva fosse più in difficoltà, nei momenti complicati aveva spesso la forza di emergere con un vincente, ma sul 6-5 nel tie-break la svizzera ha preso campo spingendo sul suo rovescio e ha poi buttato fuori dal campo la ceca che ha provato un passante di dritto alla disperata, terminato in corridoio.

A inizio del secondo set Muchova trovava subito il break ma, come accaduto due volte nel primo set, non riusciva a confermarlo. Mantenuta la testa del parziale con il game del 3-2, da lì ha finalmente potuto sbloccarsi e con un ace al centro a chiudere il nono turno di battuta ha rimandato tutti i conti al terzo set. Era una partita molto equilibrata, anche se quel set si era concluso con la ceca che stava vivendo il miglior momento della sua partita, e in generale era da tempo che il tennis femminile non proponeva una finale dove entrambe riuscivano a sfidarsi a tutto campo, con una buona mano in termini di slice radenti, variazioni di ritmo e velocità, ma anche come bravura nei pressi della rete. Gli schemi erano sempre diversi e ne da una parte ne dall’altra c’era la sensazione di qualcosa di già visto. Muchova si spingeva sul 2-0 nel set decisivo, ma la partita era tutta da giocare e forse il rimpianto maggiore, per lei, è stato il 40-15 non sfruttato sul 3-2 e servizio. In quel momento, però, ci sono probabilmente state le condizioni peggiori in campo e lei non ha avuto il controllo del gioco. Un po’ la tensione, ma anche una Teichmann che nei momenti chiave di quel passaggio non ha mai sbagliato un colpo, aumentando i rischi che la ceca doveva prendersi, spesso costretta a correre tanto lungo il campo.

Sul 3-4 Muchova si è tirata su da un complicato game al servizio, ma stava dando fondo alle ultime energie. Teichmann, alla fine, racconterà nell’intervista a bordo campo che anche per lei l’obiettivo era quello di chiuderla al più presto perché con 8 partite in 8 giorni stava scavando nel fondo del barile. Eppure è stata bravissima, sul 5-4, a tirare un gran passante in corsa sul 30-30 che ha sorpreso la sua avversaria e non le ha permesso di giocare una complicatissima, anche per lei, demivoleè di dritto. Sul match point Muchova ha cercato il tutto per tutto, mettendo però lungo l’ultimo dritto della sua partita.

Teichmann, 146 del mondo a inizio settimana, da lunedì sarà attorno al numero 90 del mondo, centrando dunque la top-100 e garantendosi un ottimo futuro almeno in termini economici, perché con un ranking del genere e con non troppi punti in uscita da adesso a fine stagione potrebbe essersi garantita in un colpo solo la partecipazione ai 4 Slam senza il bisogno di passare dalle qualificazioni. Con la battaglia a chi mette il prize money sempre più alto, in questo momento potrebbe essersi garanzia (così come Muchova, lei invece ben dentro le prime 80 del mondo) circa 200.000 dollari. Non male come prima volta.

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