Roland Garros, tutti i segreti e le trappole del tabellone femminile

A sorteggio effettuato abbiamo preparato una dettagliata analisi. Possibili stravolgimenti almeno nelle prime fasi del torneo con alcune mine vaganti di "secondo piano" in zone molto pericolose. Un nome su tutte: Marketa Vondrousova, posizionata subito accanto ad Angelique Kerber.

Il Roland Garros edizione 2018 ha visto da un lato il primo successo a livello Slam di Simona Halep, ma dall’altro ha rappresentato uno dei Major al femminile più “piatti” degli ultimi tempi.

La finale della rumena contro Sloane Stephens ha regalato forse il momento migliore, ma non bastò a ribaltare 10 giorni di torneo in cui ogni big-match veniva sistematicamente rifiutato dal destino.

Troppo poco, per quello che sono gli standard recenti del tennis femminile, tra spettacolarità e sorprese, tanto da rendere eventuali conferme delle sorprese a loro volta. E così, a tabellone 2019 effettuato, guardiamo alla nuova edizione del Roland Garros con grande fiducia anche per via di diversi abbinamenti al primo turno molto interessanti. Proveremo a suddividere questo articolo in diverse categorie, cercando di snocciolare punto per punto cosa di bello può nascondere il secondo Major del 2019.

Chi ha vinto la lotteria del sorteggio?
Serena Williams. Un nome tra tutte è proprio lei, che a Parigi non ha grandi ricordi nella sua seconda parte di carriera al di là di un titolo nel 2013 ripetuto poi nel 2015. Che poi, siamo sempre lì: tantissimi atleti, maschi e femmine, vorrebbero poter pensare a una frase del genere ma non tutti, maschi e femmine, hanno avuto la carriera straordinaria della statunitense. Detto ciò, per una giocatrice che in stagione ha giocato appena 4 tornei e ne ha completato uno soltanto (l’Australian Open) le certezze non possono essere tante se non l’affidamento totale su se stessa per la tanta esperienza. Eppure dal tabellone non sono uscite che buone indicazioni. Riportiamo qui il suo ottavo:
[10] S. Williams vs V. Diatchenko
[Q] vs D. Jakupovic
[Q] vs S. Kenin
[Q] vs [22] B. Andreescu
[25] S. W. Hsieh vs V. Golubic
A. Riske vs A. Petkovic
D. Collins vs T. Maria
J. Pegula vs [8] A. Barty
Tre qualificate solo nello spicchio del terzo turno, le teste di serie oltre a lei sono: Ashleigh Barty, la “peggiore” tra le top-10 su questa superficie (miglior vittoria in carriera è arrivata contro la numero 30 del mondo, a Madrid); Bianca Andreescu, ferma da Miami per un problema alla spalla e tutta da scoprire su terra battuta; Su Wei Hsieh, che per quanto sia meravigliosa nel suo tennis tutto carico di estro e fantasia rischia di pagare cara la differenza di potenza. Oltre a loro, nessun vero prospetto da poter pensare come mina vagante.
Tutto ciò per arrivare ai quarti di finale, lì dove potrebbe anche non esserci Naomi Osaka per via di una zona di tabellone che al contrario ha subito l’insidia di un eventuale secondo turno contro Victoria Azarenka o Alona Ostapenko, per non spingerci troppo oltre dato che le teste di serie dalla parte della giapponese sono di ben altra caratura: Maria Sakkari, protagonista di un ottimo maggio fin qui; Madison Keys, semifinalista un anno fa e che proprio in quel torneo di Parigi la sconfisse; Caroline Garcia. A conti fatti, ha più chance Serena di arrivare ai quarti (se sta bene) che Osaka.

Chi ha “perso” al sorteggio?
Kiki Bertens. Se dobbiamo pescare un nome, prendiamo quello dell’olandese. Per la prima volta in un torneo Slam da numero 4 del seeding, ha una prima parte di tabellone che può nascondere problemi. Dovrà adattarsi nei primi turni a una pressione forse mai provata in questi tornei, perché dopo anni in cui la si elogiava per le qualità di giocatrice da terra battuta ora ha aggiunto un titolo importante e recente come quello di Madrid, ha le semifinali di Stoccarda e Roma. È la seconda favorita per i bookmakers al titolo, ma se c’è una che ammette candidamente di non voler mai essere considerata tale questa è proprio Bertens. I primi due turni sono intricati: o due francesi (Pauline Parmentier e Alizé Cornet) o Viktoria Kuzmova. In soldoni, o due giocatrici che in casa rendono anche più della media, o una delle giovani tenniste che sta crescendo, piano ma in maniera costante, e contro cui Kiki perse a Dubai, mancando 2 match point.
Spingendoci più in su, Johanna Konta. La britannica non ha mai vinto un match al Roland Garros in carriera, ma l’avvicinamento allo Slam è stato tra i più positivi mai avuti malgrado due finali perse tra Rabat e Roma. Spingendoci in un eventuale ottavo di finale, l’olandese potrebbe trovarsi di fronte Belinda Bencic, non completamente a suo agio su terra ma con un tabellone che malgrado Donna Vekic (e forse Yulia Putintseva, o Laura Siegemund) non offre grandi pericoli.

Altre giocatrici che possono aver ricevuto una mano dalla buona sorte.
Eugenie Bouchard: la canadese è al primo torneo dalla sconfitta al primo turno di qualificazioni a Miami. Ha perso quel po’ di buono che aveva mostrato nelle prime settimane del 2019, ha una condizione fisica e un adattamento alla terra battuta tutto da scoprire, ma nella consapevolezza che difficilmente avrebbe avuto partite agevoli (soprattutto con la possibilità di pescare una testa di serie molto alta) l’opzione Lesia Tsurenko è tra le migliori. L’ucraina viene da 4 sconfitte consecutive, si è fermata anche lei per infortunio a metà marzo e da quando è tornata non è mai sembrata la regolarista micidiale che aveva trovato ottimi risultati dallo scorso maggio alle prime settimane della stagione. Bouchard non ha buoni ricordi, ma per lei può esserci la chance di un secondo turno che è ancora più appetibile (stessa cosa varrebbe per Tsurenko): o Daria Gavrilova (4 vinte su 16 partite in stagione, 2 in questa settimana) o Aleksandra Krunic (2 vinte su 11). Il viatico per un potenziale terzo turno contro Simona Halep è quantomai aperto.
Garbine Muguruza: la spagnola deve salvare il più possibile i punti della semifinale dello scorso anno. Il rendimento in campo è sempre un gran punto di domanda e nel 2018 tante condizioni la favorirono fin dall’esordio, tribolato, contro Samantha Stosur. La strada per un possibile terzo turno la vede all’esordio contro Taylor Townsend, che da 4 anni non gioca tornei WTA al di fuori di quelli negli Stati Uniti, limitandosi per il resto al circuito ITF. Tecnicamente sublime da vedere, ha raccolto però pochissimo fin qui in una carriera che sembra già arenatasi. Al secondo turno, eventualmente, Magdalena Rybarikova contro cui ha vinto gli ultimi 3 confronti cedendo 9 game, o Johanna Larsson, giocatrice in grande crisi di risultato e precipitata ormai ai margini delle prime 200 del mondo.
Johanna Konta: non ha mai vinto una partita in carriera al Roland Garros, eppure questa volta ha la chance di provare a raggiungere almeno il terzo turno. L’esordio contro una qualificata potrebbe magari avere qualche insidia, anche se molte delle giocatrici arrivate al terzo turno non hanno ancora esordito a livello Slam, però il quadro generale è ottimo. Una potenziale vittoria la vedrebbe al secondo turno contro la vincente di Lauren Davis vs Kristyna Pliskova: la statunitense ha vinto una partita, da queste parti, nel 2012, la ceca è 0/4.

Sezioni di tabellone più interessanti:
[11] A. Sabalenka vs D. Cibulkova
A. Anisimova vs [WC] H. Tan
I. C. Begu vs L. Zhu
K. Muchova vs [17] A. Kontaveit
Chi farà gli ottavi? Grande domanda a cui non riusciamo a dare risposta. Non è neppure certo che le due teste di serie passino il primo turno. Aryna Sabalenka sta avendo una settimana importante a Strasburgo dove è in semifinale dopo un percorso facile solo all’apparenza (tolta Lin Zhu all’esordio, Laura Siegemund è perfetta per i campi in terra battuta al contrario della bielorussa e Monica Puig l’aveva battuta a Charleston) ma Dominka Cibulkova può imporre ancora adesso che è nella fase finale di carriera una grinta e una cattiveria agonistica che non hanno nulla da temere al carattere da leone della ventenne di Minsk. Sabalenka mette molto più spin al proprio dritto, trova angoli più stretti, ma su terra non diamo Cibulkova battuta in partenza, soprattutto dopo aver rispolverato la smorzata nelle sfide contro Naomi Osaka, arma perfetta per spezzare il ritmo asfissiante che verrà imposto. E chi vince avrà in “regalo” Amanda Anisimova, apparsa poco brillante tra Madrid e Roma, ma che non può non essere considerata se ripensiamo alla faccia di Sabalenka sotto 3-6 0-3 in Australia, quando sembrava fosse stata investita da un treno. Anett Kontaveit ha sempre avuto un’ottima resa sulla terra battuta e chi ha pescato al primo turno? Karolina Muchova, una delle più grandi “shot-making” nella top-100 WTA attuale e anche lei capace di ottime cose su questa superficie. Favorita? Sì, forse, ma non certo da passeggiata di salute.
[5] A. Kerber vs A. Potapova
Y. Wang vs M. Vondrousova
A. Sharma vs [PR] S. Rogers
D. Yastremska vs [28] C. Suarez Navarro
In una parola: danni. Aspettatevi danni, perché qui è dove le teste di serie potranno cadere. Angelique Kerber non è stata considerata nel discorso sul sorteggio sfortunato perché su di lei incide una caviglia che ha rovinato del tutto una preparazione alla terra battuta pessima, e proprio nell’anno in cui arriva a Parigi con la chance di vincere l’ultimo Slam per completare il Career Grand Slam. Quei sogni, almeno al momento, li mettiamo da parte e consideriamo lei un po’ di gradini sotto le altre, ed ecco dunque che questa sezione diventa un terno al lotto. Già l’esordio contro Anastasia Potapova è proibitivo, perché la russa ha un carattere esuberante ma nel senso più agonistico del termine, segnato ancora dall’attività junior e con bisogno di tempo per maturare, però ha già fatto ottime cose a livello WTA con 2 finali in meno di un anno e una buona predisposizione alla terra battuta. Con le condizioni attuali della tedesca, questa partita potrebbe già sbatterla fuori. In caso sarebbe comunque fermata nel potenziale incrocio contro Marketa Vondrousova. La ceca, classe 1999, se riesce a star bene fisicamente (ha finito Roma con un risentimento alla gamba infortunatasi a Istanbul) è una vera “minaccia fantasma”: finale a Budapest, quarti di finale a Indian Wells e Miami, finale a Istanbul, quarti di finale a Roma. Due vittorie contro Simona Halep, il pubblico del Foro Italico che nella sfida contro Daria Kasatkina l’ha trascinata alla vittoria urlando il suo nome, una qualità tecnica di grandissimo valore. Ceca, mancina, dalla mano potente e delicata. Ne abbiamo già viste così.
La parte bassa avrà il terzo Yastremska vs Suarez Navarro della stagione e, se a Roma “Carlita” aveva prevalso, ora che l’ucraina è tornata a imporre il proprio gioco a Strasburgo con una semifinale e un numero minimo di game lasciati per strada, viene da pensare che tutto possa essere rimesso in discussione.
[1] N. Osaka vs A. K. Schmiedlova
V. Azarenka vs A. Ostapenko
[Q] vs K. Siniakova
[PR] A. Tatishvili vs [29] M. Sakkari
Non poteva mancare la parte di tabellone con la numero 1 del mondo, la ex numero 1 del mondo, la campionessa del Roland Garros 2017 e la recente semifinalista di Roma. Previsti fuochi d’artificio anche qui, con Osaka che comincerà il suo primo Slam da numero 1 nel modo “peggiore” possibile dopo un esordio che non sembra suscitare grandi preoccupazioni.
[13] C. Wozniacki vs V. Kudermetova
Z. Diyas vs [WC] A. Albie
S. Zhang vs [Q] V. Lepchenko
K. Kanepi vs [18] J. Goerges
Nessuna testa di serie qui passerà il primo turno. Sembra molto difficile infatti pensare che anche solo una tra Caroline Wozniacki e Julia Goerges potranno presentarsi tra le 64 tenniste rimaste. Per entrambe c’è una grande incognita fisica, poi la danese qui a Parigi non ha mai reso come su altri stadi e all’esordio ha Veronica Kudermetova che quest anno sta crescendo nelle retrovie, con 3 quarti di finale a livello International e l’avvicinamento progressivo alla top-50, con un tennis tutt’altro che banale. Kaia Kanepi, invece, è la perfetta guastafeste, e chiedete a Simona Halep per avere conferme.

Capitolo “sorprese”
Iga Swiatek: la rischiamo ma la polacca classe 2001 che ha dimostrato di andare molto bene su terra è un’altra che ha vinto la lotteria del sorteggio pescando la sconosciuta wild-card Selena Janicjevic, classe 2002 e all’esordio assoluto nel circuito maggiore per un secondo turno eventuale contro Saisai Zheng o Qiang Wang, numero 16 del seeding ma che su terra non riesce a replicare i risultati del cemento. Un potenziale terzo turno la vedrebbe probabilmente contro Daria Kasatkina, anche se il nome della russa vacilla (al momento non ci sono vere alternative). Sarà una sfida di grande qualità tecnica dove Iga non partirà affatto battuta, e chissà che non possa essere lei la protagonista del potenziale ottavo contro Simona Halep.
Karolina Muchova: già detto, il suo nome piace tanto. Pochi tornei in stagione, eppure ha sempre lasciato il segno centrando anche la finale a casa sua, a Praga, perdendo una lunga battaglia contro Jil Teichmann. La zona di tabellone è tutt’altro che semplice, ma questa ragazza gioca un ottimo tennis e se saprà superare il primo turno contro Kontaveit, potenzialmente il match più delicato, potrà davvero pensare ad arrivare alla seconda settimana.
Marketa Vondrousova: occhio. Lo abbiamo detto, quella zona di tabellone è molto traballante. Occhio.
Veronica Kudermetova: la russa, emersa negli ultimi 12 mesi e cresciuta tanto almeno nei livelli intermedi/minori del circuito WTA, ha un tennis in spinta ma abbastanza impostato da non renderla veramente una “sparapalle” che tira a occhi chiusi. Ha qualità, sebbene forse manchi ancora di un colpo definitivo su cui impostare una partita costantemente ad alti livelli, eppure quel settore di tabellone è volto al ribasso: Caroline Wozniacki e Julia Goerges hanno avuto settimane terribili nell’ultimo mese. La danese ha detto ai media danesi di stare molto meglio, ma Parigi è per lei il terreno peggiore e ormai abbiamo capito che dipenderà sempre più da come si sentirà il giorno della partita. Discorso molto simile per la tedesca che ha perso lo smalto di un anno fa quando era top-10 e arrivava alla semifinale di Wimbledon. Gli altri nomi, immaginandoci uno diverso agli ottavi, non sono al livello della russa, non fosse forse per Kaia Kanepi, che però rimane sempre un mistero anche lei già solo per la condizione fisica.

Primi turni interessanti
Azarenka vs Ostapenko
Hsieh vs Golubic: giocatrice completamente bimane contro giocatrice dal rovescio a una mano
Sabalenka vs Cibulkova
Muchova vs Kontaveit
Kerber vs Potapova
Yafan Wang vs Vondrousova
Parry vs Lapko: la francese ha 16 anni e gioca il rovescio a una mano
Wozniacki vs Kudermetova
Martic vs Jabeur: perderete il conto delle smorzate al terzo game

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