Andare a Roma con le dita incrociate

Dal raddoppio del prezzo del biglietto per l'arrivo di Federer alla pioggia di mercoledì 15: l'assurda modalità di gestione di un torneo di tennis. E oggi potrebbe pure andare peggio.

Il diavolo fa le pentole ma si tiene ben lontano dai coperchi. Se lo sarebbero dovuti ricordare dalle parti del Foro Italico quando hanno raddoppiato i prezzi dei biglietti per la giornata di mercoledì 15, approfittando della presenza di Federer, quasi fossimo al mercato del pesce, con lo svizzero nella parte del sarago, se non proprio quello del capitone. Siccome sono bravi a fare di conto ma non hanno letto né Dostojevsky né Poe, si sono poi lasciati travolgere dal rimorso, e per cercare di attenuare i sensi di colpa hanno deciso di offrire tutta la mercanzia di cui disponevano in una volta sola, appunto quella di mercoledì. Così hanno programmato nello stesso giorno Federer, e ci mancherebbe, ma anche Nadal, Djokovic, Tsitsipas, e visto che siamo in Italia, Fognini, Berrettini, Cecchinato e pure il giovane – e già povero -Sinner. Naturalmente oltre a varie ed eventuali, tipo il derby delle sorelle Williams, la numero 1 del mondo del circuito femminile, Petra Kvitova. Insomma un tentativo di presentarsi al cospetto del tribunale della fede con delle attenuanti. Ma è noto che puoi scherzare con i fanti ma devi stare molto attento ai santi, perché poi quelli si rivolgono molto in alto e succede che Giove Pluvio decida di scatenarsi. Così per la prima volta a memoria d’uomo di mezza età l’intera giornata è stata cancellata per via della pioggia. Un banale contrattempo ha mostrato il re in tutta la sua nudità. Spettatori inchiodati negli stadi e tra i viali del Foro perché da sempre mica puoi uscire e rientrare, troppo complicato per le fragili menti degli organizzatori; annunci di ripresa del gioco che andavano avanti di mezz’ora in mezz’ora quando era chiaro a tutti che non si sarebbe mai giocato, col risultato di evitare pure che i poveri disgraziati col biglietto a 130€ potessero quanto meno stare al caldo; e infine il capolavoro: niente rimborso, ma la creazione, dal nulla, di una terza sessione prevista per oggi, dalle 10 alle 13. Decisione necessaria per conservare il record d’incasso.

Il risultato è che oggi al Foro non è difficile prevedere un piccolo inferno. Se avete il biglietto di giovedì e arrivate al Foro prima delle 13 non potrete entrare. Vi era stato promesso di entrare alle 10 e vedere l’intera giornata fino alle 19,30? Pazienza. Se avete il biglietto di mercoledì invece potete tranquillamente entrare, a patto di togliersi di torno alle 13. E se non lo fate? Ah beh, la vedremo: immaginiamo i vari corifei pranzare rapidamente e poi girare per i viali chiedendo a tutti di mostrare il biglietto per prontamente accompagnare all’uscita coloro – pochissimi, ci mancherebbe, noi italiani siamo noti per il sacro rispetto delle regole – che si erano scordati di dover lasciare il Foro alle 13 in punto. L’ordine sarà chiaro, immaginiamo: scovateli ovunque essi siano e se è il ristorante o il baracchino della carbonara, pazienza. La semplice distrazione di una decina di migliaia di persone però potrebbe essere complicata da gestire, anche se non è lecito dubitare del piano d’ordine che sarà già stato messo in opera. Quindi tutti pronti ad assistere allo spettacolo di ventimila persone che discutono con i vari controllori su che ora sia realmente (“io faccio le 12,55 cosa diavolo volete?” “no, guardi, sono le 17”) nella speranza che nessuno si faccia davvero male.

Insomma, se siete appassionati di tennis e avete deciso di andare oggi a vederne un po’ davvero tanti auguri e buona fortuna, ne avrete bisogno. E se pensate che lo scenario descritto possa essere il peggiore… beh, potrebbe piovere.

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