WTA Lugano: Swiatek si ferma sul più bello. Hercog, primo titolo dopo 7 anni

In una giornata resa molto difficile dalle condizioni meteo, i 10 anni di esperienza in più hanno favorito Polona Hercog che ha avuto la meglio di Iga Swiatek, che ha pagato la tassa della prima finale WTA in carriera.

P. Hercog b. I. Swiatek 6-3 3-6 6-3

Bravissima Polona Hercog, che dopo ormai 7 anni di digiuno è tornata a sollevare un titolo WTA. Lo ha fatto con astuzia, mettendo in campo una partita dall’impostazione tattica che per lei voleva dire pochissimi rischi e tanto lavoro ai fianchi verso un’avversaria che per la prima volta, almeno a Lugano, si è mostrata vulnerabile a tutta la situazione creatasi attorno a lei.

Iga Swiatek non è riuscita, infatti, a mettere le mani sul primo titolo del circuito maggiore e avrà probabilmente tanto rammarico nel pensare che questa vittoria era tutto sommato fattibile se ci fosse stata probabilmente un pizzico in più di attenzione. Rispetto ai giorni scorsi ha avuto molta più difficoltà nell’impostare il proprio gioco e soltanto nel primo set i gratuiti sono stati una marea anche confrontati rispetto alla partita più difficile che aveva avuto lungo il cammino verso questa giornata. 23 gratuiti a fine del primo set, contro i 27 totali messi a segno nei quarti contro Vera Lapko, e una percentuale di resa col servizio molto bassa, delineavano già una sceneggiatura per lei negativa.

Quando poi facciamo riferimento ai giorni scorsi, c’è anche da pensare che le avversarie trovate lungo il percorso erano molto diverse da quella odierna. Hercog infatti ha deciso di aumentare, se possibile, la quantità di top spin che impone al proprio dritto per tenere alte le traiettorie e invogliare se possibile la sua avversaria a colpire per chiudere il punto, presa dalla fretta, con maggiori chance di farla incappare nell’errore non forzato. Andava a sprazzi, Iga, e soltanto raramente sapeva far funzionare i suoi colpi da fondo. Tensione, nulla più. E anche dopo essere riuscita a scuotersi sul 2-5 recuperando uno dei due break di ritardo, ha giocato una bruttissima volèe sulla chance del 4-5 per poi perdere malamente il terzo turno di battuta consecutivo.

La giornata a Lugano era tremenda, con un freddo tagliente che costringeva i pochi tifosi sugli spalti a coprirsi con giubbotti e piumini di lana, costretti a scappare via quando è cominciata una forte pioggia a metà del primo set, durata circa 90 minuti, e poi a sopportare un clima molto difficile. Le giocatrici in campo, soprattutto la polacca, erano vestite con anche pantaloni della tuta e magliette termiche.

Non era facile, per Swiatek, uscire da quella tela che la vedeva costantemente in difficoltà, ma dal 2-3 ha cominciato a colpire meglio, a calmarsi e dopo la prima palla corta vincente della sua partita ha progressivamente alzato il livello. Nei 20 minuti che seguiranno ci sarà un monologo polacco e le sensazioni erano le stesse della semifinale contro Kristyna Pliskova, come se Iga in quel momento non riuscisse più a sbagliare. Arrivata a vincere 6 game di fila, ha però subito nuovamente l’effetto negativo della sua giornata con un brutto game al servizio, sul 2-0 nel set decisivo. Hercog aveva giocato i primi game del terzo parziale un po’ più scarica, ma un paio di vincenti in rapida sequenza l’hanno riattivata e dopo aver ripreso lo svantaggio è tornata solidissima da fondo campo, con un’avversaria che al contrario, vedendo vanificati così i tanti sforzi fatti, è tornata a vivere una fase condita da errori ed esternazioni negative. Probabilmente avrebbe dovuto limitarle, perché dava modo alla slovena di capire che era nuovamente padrona del suo destino. Una Hercog che, di nuovo, alzava le traiettorie sul dritto giocando sul momento di difficoltà della polacca volava sul 4-2 e approfittando dell’ultima mezza chance mancata in risposta da Swiatek nell’ottavo game (sullo 0-15 ha giocato un dritto uscito di nulla) è riuscita a salire 5-3 e a evitare rischi sull’eventuale turno di battuta nel decimo gioco.

Malgrado sia soltanto il suo secondo titolo nel circuito maggiore, Hercog ha saputo gestire molto meglio la partita e tutti i fattori che ne sono diventati parte, dal campo più pesante agli sviluppi altalenanti. Swiatek, invece, non può che imparare da questa giornata, ora poi che ha rotto il ghiaccio raggiungendo una finale anche nel circuito WTA. Nel frattempo, malgrado la delusione, la polacca ha fornito probabilmente uno dei più divertenti discorsi da finalista sconfitta della stagione, tra l’impaccio nel non sapere bene cosa dire e finendo per ringraziare chiunque si trovasse nel suo campo visivo e la chiosa finale dedicata alla famiglia: “Vorrei salutare i miei genitori che sono a casa, probabilmente mi stanno guardando su uno streaming, probabilmente uno illegale. Vi voglio bene”. È anche così che ci si rialza, in attesa di altre occasioni. “Sei giovanissima” diceva Hercog, “fidati, continua così che ne vincerai veramente tanti”. Applausi, a entrambe.

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