ATP Monte Carlo: Djokovic si prende la rivincita su Kohlschreiber, ma l’esordio è sottotono

Tanti errori, tanto nervosismo e quattro turni di servizio consecutivi ceduti all'avversario: la prima di Djokovic a Monte Carlo è vincente ma assolutamente negativa

[1] N. Djokovic b. P. Kohlschreiber 6-3 4-6 6-4

Avevamo lasciato Novak Djokovic in condizioni tutt’altro che confortanti a Miami, reduce da due sconfitte inaspettate sia in Florida che in California. Lo ritroviamo sulla terra di Monte Carlo poco meno di un mese dopo e le cose non sembrano migliorate. Il 6-3 4-6 6-4 maturato in due ore e trentasei minuti di gioco con cui ha battuto Philipp Kohlschreiber non racconta del tutto le difficoltà e la pessima prova del serbo.

Proprio Kohlschreiber aveva messo ko il numero 1 del mondo a Indian Wells, il ricordo positivo però non ha fatto capolino nella testa del tedesco: difficile davvero dire chi tra i due abbia offerto oggi la prestazione peggiore. Un tripudio di errori, un festival di break e contro break davanti a un pubblico del centrale sgomento nel vedere una qualità di tennis così bassa in quella che invece poteva essere una partita se non equilibrata almeno divertente.

Invece dopo un primo set in cui Djokovic è stato graziato dal suo avversario, sciupone nei momenti chiave, nel secondo parziale entrambi hanno perso completamente intensità alla battuta: otto break consecutivi, quattro a testa, con il serbo nervoso tanto da fare a pezzi la racchetta prendendosi sonori fischi dal pubblico di casa.

Nel terzo set Nole è riuscito a tenersi stretto il break di vantaggio salvando tre palle break nel secondo gioco: è stato forse il momento chiave, da lì in poi infatti non ha più perso il servizio. Non che si sia visto tennis champagne, di bei colpi se ne sono visti pochi fino alla fine e tutto sommato Kohlschreiber può avere tanti rimpianti perché sarebbe bastata una prestazione appena sufficiente per fregiarsi della seconda vittoria consecutiva sul numero 1 del mondo.

Invece avanza tra tanti dubbi Novak Djokovic, avrà un giorno di riposo per poter riflettere su cosa non abbia funzionato oggi e in generale nel periodo post Australian Open. Dopo un Major dominato e i propositi di Grande Slam qualcosa si è inceppato, certo chiedere a un quasi 32enne di dominare in lungo e in largo in pieno stile 2015 è un po’ troppo ma qualche domanda forse Nole se la sta già ponendo.

Dalla stessa categoria