ATP Finals: Torino ha vinto, evviva Torino! Che tennis sarà nel 2021?

Vince Torino, con l'auspicio che il tutto sia realizzato nel migliore dei modi data la bontà del progetto. In tutto questa felicità resta solo un dubbio: che tennis sarà quello che avremo nel 2021?

Non più tardi di un mese fa, su questa testata, si erano poste delle domande circa la bontà della candidatura di Torino per le ATP Finals nel quinquennio 2021-2025. La notizia di ieri, che assegna ufficialmente la vittoria al capoluogo piemontese, non può che fare un grande piacere, a noi che di questo mondo scriviamo tutti i giorni, agli amanti di questo sport e, in fondo a tutti i cittadini di Torino e del nostro bel paese, perché la conquista di un grande evento rappresenta, sempre, un’occasione di crescita in qualità e quantità di tutto ciò che intorno a esso ruota: turismo, cultura, servizi e miglioramento estetico del luogo ospitante.

Ovviamente se l’occasione viene colta dal lato giusto e, in questo senso, sembra che la città abbia risposto nel modo corretto se è vero che il progetto, parole della sindaca Chiara Appendino, ha superato le proposte delle altre candidate grazie a elementi innovativi che porteranno il tennis non solo al PalaAlpitour e al centro Sporting, ma per le vie della città, con la partecipazione degli stessi giocatori, e lo sport della racchetta che diventerà protagonista non solo durante il torneo, grazie ad una cittadella che sarà costruita nella zona dell’evento con campi e strutture di servizio.

In più, con l’ausilio di nuove tecnologie ogni momento delle Finals potrà essere seguito in tutta la città. Un’idea che trae esperienza dalle Olimpiadi del 2006 e i cui elementi sono stati la carta vincente, insieme al parere dei campioni attuali, quasi tutti europei e un po’ riottosi a spostarsi fuori continente a novembre, per sbaragliare la concorrenza. Tutto questo dovrebbe portare anche una discreta quantità di denaro, che il comune di Torino ad oggi stima in una forchetta tra i 120 e 150 milioni in cinque anni, con un fatturato da 50 milioni ad edizione.

Evviva Torino, quindi, ed evviva per la sua vittoria, con l’auspicio che il tutto sia realizzato nel migliore dei modi data la bontà del progetto, e le critiche che, si spera di no, ovviamente potranno essere solo fatte a posteriori. In tutto questa felicità resta solo un dubbio: che tennis sarà quello che avremo nel 2021?

Perché che a livello maschile si sia in un momento di particolare transizione è stato sottolineato già pochi giorni fa dal nostro Roberto Salerno ed è abbastanza evidente che le speranze di vedere Re Roger Federer, Rafa Nadal, Novak Djokovic o addirittura anche Andy Murray o Stan Wawrinka tra due anni non siano molto alte. Certamente il discorso riguarda soprattutto il campione svizzero e in parte il maiorchino, più avanti con l’età il primo e più logoro il secondo e lo scozzese, che forse a tennis non giocherà più se non in doppio. In generale, comunque, l’epoca d’oro di questi campioni volge al termine e attualmente non si vede nessuna rising star in grado di rimpiazzarne non solo le capacità di gioco altissime, ma anche l’immagine, la personalità. Non che non ci siano volti nuovi capaci di destare curiosità e di indubbio talento, ma la loro maturazione sembra ancora lontana e non si intravede con certezza quale strada prenderà.

Tutti gli amanti del tennis, non solo Torino e le sue future ATP Finals, ripongono molte speranze nei vari Zverev, Tsitsipas,Shapovalov, Coric e gli altri giovani che si stanno affacciando alla grande scena, compresi anche gli italiani come Sonego o lo stesso Fognini che dà segnali di un possibile finale di carriera fatto anche di successi, ma ad oggi il livello non è certamente quello che i mostri sopracitati hanno tenuto negli ultimi quindici anni. Ci sono ancora due anni che in questo sport potrebbero anche essere molto tempo, e si spera che questi nuovi talenti esplodano o ne arrivi qualcuno che ancora non è finito sotto i nostri occhi. Questo sarà un elemento fondamentale per il successo delle Finals. In primo luogo per lo spettacolo, ma anche, ed è un dettaglio di non minor conto per una città che investe in questo prodotto, per la speranza di eguagliare o anche sorpassare le cifre che Londra, attuale location del torneo di fine anno che ha toccato punte di 101,9 milioni di telespettatori, con tutto quello che ne consegue. Oggi però è il giorno della festa, per cui brava Torino e forza a tutti i giovani talenti dell’ATP.

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