ATP Barcellona: Thiem è il nuovo re

Dominic Thiem è il nuovo campione dell'ATP di Barcellona, succede a Rafael Nadal e Kei Nishikori. Medvedev resiste solo mezzo set poi show dell'austriaco, che sarà uno dei favoriti al Roland Garros.

[3] D. Thiem b. [7] D. Medvedev 6-4 6-0

Terribile dimostrazione di forza di Dominic Thiem, che in un’ora e quattordici minuti ha superato Daniil Medvedev e vinto il suo primo torneo sulla terra del 2019. L’andamento di questa settimana, e anche quanto successo dopo il primo quarto d’ora, fa pensare che questo non sarà l’ultimo per l’erede di Thomas Muster, ultimo austriaco a vincere qui. Passato infatti il primo momento di disattenzione Thiem ha prodotto un monologo che solo per via di un nastro che gli ha mandato fuori il primo set point non si è chiuso con un filotto di dodici game di fila. Cioè un doppio bagel rifilato ad un tizio che la settimana scorsa aveva superato Djokovic e che qui era sembrato solidissimo. Ma la differenza tra i due oggi è stata enorme, Thiem ha vinto il secondo set cedendo appena cinque punti, tre al servizio e due alla risposta, e naturalmente si propone come uno dei grandi favoriti per il Roland Garros. A dirla tutta, giocasse così, il vero favorito sarebbe lui, perché né Nadal né Djokovic sembrano in grado di raggiungere un livello del genere. I dubbi naturalmente riguardano la capacità di Thiem di rimanere sul pezzo per due settimane di fila, anche se le due finali cosnecutive degli ultimi due anni in fondo depongono a favore dell’austriaco. Dall’altra parte Nadal invecchia rapidamente e Djokovic potrebbe far fatica ad accendere la luce dopo averla tenuta così a lungo spenta.

Della partita di oggi c’è poco da dire, tanto è stato superiore Thiem in ogni zona del campo. Medvedev ci ha anche provato a cambiare qualcosa, andare avanti, rallentare un po’, qualche smorzata, ma davvero si è trovato di fronte uno che semplicemente sapeva fare tutto e lo faceva bene. Un’altra cosa che ha impressionato è stata la capacità di alzare il livello in modo brusco, come i tre break a zero sembrano dimostrare, anche perché Medvedev non ha giocato malissimo, semplicemente ad un certo punto si trovava con la palla troppo lontana da lui. E anche il primo set, dopo il 3-0 iniziale del russo, ha detto pochissimo, tanta era la differenza dei valori in campo.

Finisce così un torneo che potrebbe essere un punto di svolta per il tennis che verrà. Nadal riuscirà sicuramente a migliorare un altro po’ il suo gioco, ma l’impressione è che adesso dipende meno da lui e di più dai suoi avversari. Detto altrimenti, come accennato, sembra difficile che se Thiem mantiene un livello del genere Nadal possa batterlo. Queste due settimane – a Monte Carlo e qui – hanno visto Nadal balbettare un po’ contro chiunque, e se il margine nei confronti di gente come Mayer, Struff o Pella è ancora rassicurante, se si sale un po’ per Nadal diventa alquanto complicato. Resta Djokovic, ma sulle condizioni del serbo non è troppo sensato fare previsioni. Dopo una settimana di riposo Madrid, col ritorno di Federer, e Roma ci diranno qualcosa di più dello stato dell’arte del tennis. Chissà se questa lunghissima transizione non sia arrivata alla fine.

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