WTA Miami: Kontaveit riprende una partita quasi persa, Hsieh fermata sul più bello

Anett Kontaveit è la prima semifinalista a Miami. Per l'estone un'ottima reazione da 0-4 nel terzo set ha ribaltato la partita contro Su Wei Hsieh in un incontro dove la posta in palio ha influito per lunghi tratti nel gioco di entrambe.

[21] A. Kontaveit b. [27] S. W. Hsieh 3-6 6-2 7-5

Continua il bel cammino di Anett Kontaveit a Miami, dove si è aggiudicata lo “spareggio” per la semifinale nella sfida più equilibrata dei quarti contro Su Wei Hsieh. Un vero e proprio miracolo per come si era messa la situazione a un certo punto, con la giocatrice di Taipei avanti 4-0 e poi 4-1 40-15 nel set decisivo, ma sono stati diversi i fattori che hanno inciso sulla rimonta.

L’estone era molto tesa, avvertendo nella partita di oggi una opportunità enorme per centrare la prima semifinale in un WTA Premier Mandatory, che voleva dire tanti punti, nuove prospettive di classifica, e soldi. Dopo essere emersa nel 2017 grazie alla stagione su terra e aver ripetuto le belle prestazioni lo scorso anno, condite poi dalla finale nel Premier 5 di Wuhan a settembre, cominciare il 2019 con 390 punti e la possibilità di giocarsi un posto in una finale di grande prestigio in una partita comunque giocabile, almeno sulla carta, hanno fatto cortocircuito. Ci sono voluti 6 game prima che il braccio cominciasse ad andare libero, non in tempo per vincere il primo set.

Hsieh, malgrado fosse in una giornata poco positiva, raccoglieva i vari regali della sua avversaria per salire 5-1. Era lei a direzionare il gioco da fondo campo, ma mancava molta della varietà e della freschezza nella scelta dei colpi, spesso finalizzata più al timing sull’impatto e al piazzamento. Nel momento in cui sono entrate le prime risposte di dritto, Kontaveit si è lasciata alle spalle gran parte del brutto momento vissuto nell’inizio gara. Non è bastato per rientrare nel primo set, ma ha contribuito a creare la bella reazione che si era notata in lei già da come aveva chiuso il primo turno di battuta del secondo parziale. Dopo aver avuto un body language piuttosto spento, messo a segno il punto dell’1-0 si è mossa con qualche piccolo saltello e uno scatto verso la propria panchina. Guarda caso, malgrado un break in favore della numero 27 del seeding per il 2-1 da lì in avanti ha dominato la frazione.

Rimesse le cose in parità, è tornato per Kontaveit il leit motiv di inizio partita, con 16 punti persi nei primi 19 della frazione decisiva. Quando il suo coach è sceso a parlarle, sotto 0-3, ha pensato più all’aspetto psicologico piuttosto che a quello tecnico. Dopo essersi sbloccata vincendo il game dell’1-4, ha cominciato ad alzare il proprio livello. C’è stato l’aiuto di Hsieh, che dal 40-15 ha prima commesso un doppio fallo e poi, nel tentativo di giocare la seconda a tutti i costi ha servito sotto ai 100 chilometri orari, facendosi attaccare e cominciando a diventare molto vulnerabile. Su Wei, meravigliosa quando si tratta di inventare colpi che in pochissime possono pensare, ha nel fisico un handicap molto importante che al servizio si riflette in maniera ancor più pesante, e quando viene un po’ di tentennamenti quello è il primo che ne risente. Oggi, oltre a quello, c’è stato un gioco mai veramente di alto livello e Kontaveit, da quel 4-1 40-40, ha cominciato a imporre il suo ritmo e a essere molto più protagonista in positivo, attaccando o comunque mettendo in campo soluzioni più complicate da rigiocare. L’aggancio è arrivato sul 5-5, con un’estone a quel punto molto più efficace e convinta che saliva 6-5 e chiudeva l’opera rientrando da 40-0 Hsieh negandole anche il tie-break.

Adesso, dopo aver speso tanto tempo appena al di fuori delle prime 20 del mondo, è certa di entrare in top-15 da lunedì prossimo. Nel frattempo, però, c’è una semifinale da giocare contro la vincente della sfida tra Petra Kvitova e Ashleigh Barty.

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