ATP Miami: Djokovic perde ancora, Kyrgios dura solo un set

Impresa di Bautista Agut al Masters 1000 di Miami. Lo spagnolo supera in rimonta Novak Djokovic ed estromette il numero 1 del mondo dal torneo. Solito Kyrgios, cresce Auger-Aliassime.

Grande giornata di tennis a Miami, un po’ disturbata dalla pioggia che non ha permesso di concludere il programma degli ottavi di finale costringendo Federer e Medvedev al rinvio a domani.

Ma il resto del programma non ha certo deluso le attese, con una degna conclusione in quella che diventerà un classico degli anni ’20, il match tra Tsitsipas e Shapovalov, ne parleremo altrove.

Ma prima la giornata aveva offerto il Kyrgios dei giorni dispari, la più o meno sorprendente sconfitta di Djokovic e la nuova vittoria del giovanissimo Felix Auger-Aliassime, oltre alle più normali, diciamo così vittorie di Isner e Anderson. Ma andiamo con ordine, cominciando dalla mezza sorpresa provocata dalla nuova sconfitta del numero 1 del mondo, Novak Djokovic. Nole aveva cominciato benissimo, imponendo un ritmo molto alto a Bautista Agut e scendendo spesso e volentieri a rete per concludere il punto.

Il primo set è volato via abbastanza rapidamente e poteva anche chiduersi con un bagel, visto che Djokovic ha avuto la palla del 6-0, annullata dal dritto di Bautista Agut. Il secondo set era cominciato come era finito il primo, con Nole subito avanti di un break grazie anche ad uno splendido dropshot e ad una risposta un po’ fortunosa. La partita sembrava finita ma nel game successivo un rovescio lungolinea, un dritto inside-out e un errore abbastanza banale del serbo riaprivano il set.

Non pareva che questo dovesse incidere chissà quanto sul match, tanto che Djokovic aveva subito due palle per tornare avanti, ma il serbo prima tirava largo un dritto abbastanza semplice e poi subiva l’attacco di Bautista Agut. Djokovic aveva palle break anche nel settimo e, soprattutto, nell’undicesimo game, quando un attacco di dritto abbastanza comodo finiva in mezzo alla rete. Si pensava che la questione si sarebbe risolta al tiebreak invece sul 30-0 del dodicesimo game Djokovic spegneva la luce.

Salvava un primo set point con un servizio ad uscire ma sul secondo combinava un altro disastro, sparacchiando un dritto ancora in mezzo alla rete. Ancora, sembrava un incidente di percorso ma quando nel terzo game del terzo set Nole falliva ancora due palle break sono arrivati i dubbi. Anche perché i disastri del serbo continuavano nel game successivo, con un doppio fallo che regalava il 3-1 allo spagnolo. Djokovic recuperava subito, anche lui aiutato dal doppio fallo sulla palla break, ma nel sesto game andava ancora sotto, stavolta per colpa di un rovescio largo.

Ma Bautista Agut aveva proprio cambiato lo sguardo e non concedeva più nessuna possibilità a Djokovic, perdendo appena due punti nei due turni di battuta conclusivi. Sconfitta davvero curiosa questa di Djokovic, che avrebbe potuto mille volte chiudere il match, ma è sembrato senza il famigerato furore agonistico che gli consente spesso di correre pochi rischi.

Prima di lui aveva perso il “solito” match Nick Kyrgios, che per 40 minuti ha offerto un tennis di livello irraggiungibile per chiunque e poi, come sempre, un po’ si è stufato, un po’ si è preoccupato delle sue condizioni fisiche, un po’ chissà cosa. Forse anche Borna Coric, che è rimasto attaccato al match, subendo con infinita pazienza i colpi ingiocabili dell’avversario. La partita inizia e il copione viene rispettato. Coric, solido e concentrato nel suo gioco, parte deciso.

Ha la necessità di trascinare l’australiano nello scambio e per qualche game riesce a non farsi condizionare dall’atteggiamento sempre controverso di Kyrgios che già in avvio lamenta dolori al ginocchio destro. Coric costruisce gioco cercando di non guardare aldilà dalla rete ma non è facile contro uno che in alcuni momenti si flette sulle ginocchia come se non riuscisse a stare in piedi e subito dopo scende a rete camminando e ti scherza come se niente fosse o ti beffa da fondo con un tweener passante. Break e contro break nel quarto e quinto game e ancora non si capisce cosa abbia in testa Nick.

E specialmente cosa sia capace di insinuare nella testa del suo avversario. Fatto sta che nel nono game Coric con due gratuiti di dritto e un doppio fallo regala all’australiano la prima palla break che da sinistra risponde piedi dentro al campo e lascia andare il rovescio che Coric non controlla. Kyrgios scuote la testa e sorride, cambia campo e poi chiude il set con servizi che non lasciano giocare Coric. Nel secondo parziale Kyrgios, sempre indecifrabile nelle modalità del gioco, si porta avanti di un break nel quarto game.

L’atteggiamento dell’australiano però diventa via via sempre più strano, sembra sempre più sofferente e passivo nel gioco mentre Coric non dà alcun segnale di distrazione e si riprende immediatamente il servizio appena perso. Nel nono game le sofferenze o le incertezze dell’australiano diventano più consistenti, Coric va avanti a testa bassa, strappa il servizio al suo avversario e chiude il secondo set. Nel terzo la partita sembra segnata, troppe volte Nick ha lasciato perdere match persino più semplici di questo.

Il break subito nel quinto game è più di un segnale, anche se va dato atto a Coric di giocare uno splendido sesto game, quando recupera da 0-40 per esclusivo merito proprio. Per Kyrgios è più che sufficiente, e il break con annessa rottura di racchetta (“la stavo solo piegando”) era senza quota. Ma oltre alle vittorie di Isner e Anderson, come ricordato in apertura c’è da segnalare il nuovo successo di Auger-Aliassime, che ha superato Basilashvili giocando come un veterano.

Il canadese ha corso i suoi rischi ad inizio match, ma è stato bravissimo a recuperare il break dell’undicesimo game, portando il primo set al tiebreak. Vinto quello Felix ha subito ribrekkato l’avversario ma soprattutto non si è scomposto quando Basilashvili ha recuperato, piazzando l’allungo decisivo. La partita contro Coric lo vede senza’altro sfavorito, come le altre del resto…

Ottavi di finale

[22] R. Bautista-Agut b. [1] N. Djokovic 1-6 7-5 6-3
[7] J. Isner b. [19] K. Edmund 7-6(5) 7-6(3)
[Q] F. Auger-Aliassime b. [17] N. Basilashvili 7-6(4) 6-4
[11]B. Coric b. [27] N. Kyrgios 4-6 6-3 6-2
[6] K. Anderson b. J. Thompson 7-5 7-5
[13] D. Medvedev vs [4] R. Federer
[20] D. Shapovalov b. [8] S. Tsitsipas 4-6 6-3 7-6(3)
[28] F. Tiafoe b. [14] D. Goffin 7-5 7-6(6)

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