Statistiche della settimana: Bencic ripete l’impresa di 4 anni fa, irrompe Jannik Sinner

Numeri e curiosità della settimana appena passata, con focus sulle imprese di Bencic e Sinner

A distanza di quasi quattro anni Belinda Bencic torna di prepotenza alla ribalta mondiale vincendo il Premier 5 di Dubai.

La svizzera ha ricalcato il percorso compiuto in occasione del suo secondo ed ultimo successo nel circuito maggiore risalente all’agosto del 2015, quando a 18 anni, da numero 20 del mondo, al Premier 5 di Toronto, sbalordì il mondo alzando il trofeo dopo aver superato quattro top 10: Wozniacki (5), Ivanovic (6), Serena Williams (1) e Halep (3) in finale.

Fu un successo abbagliante sulla cui scia, pur senza altri acuti, arrivò l’ingresso in top ten culminato col best ranking al settimo posto, nel febbraio 2016, che le mise addosso tuttavia anche tanta pressione dalla quale fu travolta andando in confusione, tanto da incappare in un incredibile serie di sconfitte, accompagnate per la verità anche da alcuni infortuni che la fecero precipitare a metà del 2017 fino alla 318sima posizione.

La tennista svizzera ha avuto il merito di non arrendersi e di continuare a credere nelle sue grandi potenzialità ed oggi di fatto comincia per lei la seconda carriera ad alto livello, ripartendo da un’altra latitudine, ma con le stesse modalità adottate in quell’agosto rovente di quattro anni fa in Canada. Anche questa volta infatti è pervenuta al successo senza essere nel novero delle favorite, addirittura da numero 45 del mondo, e sconfiggendo in sequenza a partire dagli ottavi quattro top ten: Sabalenka (9), Halep (2), Svitolina (6) e Kvitova (3). Sono state tutte vittorie sofferte che danno ancor maggior valore al successo finale.

Grazie a questo successo la Bencic fa un grande balzo in classifica risalendo dalla 45sima alla 23sima posizione. Il torneo ha visto l’eliminazione al primo turno, dopo una prestazione sconcertante, della giapponese Naomi Osaka, alla prima uscita da numero 1 del mondo ed evidentemente ancora scossa dall’improvviso divorzio dal suo coach Sascha Bajin.

Altri numeri:

1 – La vittoria di Kristina Mladenovic contro la Osaka al primo turno è la prima della tennista francese contro una numero uno del mondo.

6 – I match point annullati dalla Bencic nell’incontro di terzo turno contro la Sabalenka.

7 – Il nuovo best ranking dell’olandese Kiki Bertens, a due gradini dalla quinta posizione della Betty Stove, miglior piazzamento di una tennista olandese e risalente al 1977.

34 – Le finali disputate da Petra Kvitova, con un bilancio di 25 vittorie e 9 sconfitte.

In campo maschile abbiamo assistito al bis di Stefanos Tsitsipas che, dopo il successo dello scorso anno a Stoccolma, sbanca Marsiglia rispettando il pronostico, senza perdere un set,  stabilisce il suo nuovo best ranking all’undicesimo posto e mette la freccia per entrare in top ten, distante ormai soltanto 130 punti.

Gli altri due tornei della settimana, Rio de Janeiro e Delray Beach, sono stati caratterizzati dalle sorprese: abbiamo assistito a un’ecatombe di favoriti in particolare in Brasile, dove delle otto teste di serie solo Joao Sousa (n.5) ha vinto una partita. Anche nel torneo statunitense nessuno dei semifinalisti era compreso nel seeding. A Rio si è imposto il serbo Laslo Djere, mentre a Delray Beach ha trionfato il moldavo Radu Albot, entrambi al primo successo in carriera. Per la Moldavia in assoluto trattasi del primo trionfo nel circuito maggiore.

Da segnalare il rientro nel circuito di Juan Martin del Potro che, a Delray Beach, ha vinto due partite (contro Nishioka e il temibile Opelka) prima di cedere all’americano Mackenzie McDonald.

Altri numeri:

6 – I tennisti che nel 2019 hanno fin qui ottenuto il primo titolo in carriera: Sandgren (Auckland), de Minaur (Sydney), Londero (Cordoba), Opelka (New York), Albot (Delray Beach) e Djere (Rio de Janeiro).

13 – I finalisti dei nove tornei svoltisi dopo gli Australian Open non compresi tra le teste di serie: sei i vincitori.

37 – Il best ranking di Djere, che diventa il numero due serbo alle spalle di Djokovic.

60 – La nuova classifica del diciottenne canadese Felix Auger-Aliassime, finalista a Rio, che irrompe per la prima volta tra i top 100 guadagnando 44 posizioni. È il più giovane presente tra i primi cento del ranking, il secondo è il connazionale Shapovalov, nato il 15 aprile 1999.

La settimana degli italiani:

Alla strepitosa vittoria della settimana precedente di Cecchinato a Buenos Aires ha fatto da contraltare l’ennesima sconcertante prestazione di Fabio Fognini, sconfitto all’esordio a Rio de Janeiro da Auger-Aliassime. Il ligure ha chiuso così la trasferta in Sudamerica senza raccogliere neanche un punto, pur partendo sempre tra i favoriti nei tre tornei disputati e perdendo contro avversari ampiamente alla sua portata: Bedene a Cordoba, Munar a Buenos Aires e, come detto, Auger-Aliassime a Rio.

Il risultato del tutto inatteso di questo disastro è stato il clamoroso sorpasso in classifica da parte di Marco Cecchinato che pur perdendo anch’egli all’esordio a Rio, si è ritrovato numero uno d’Italia con nuovo best ranking (16). Fabio Fognini perde la leadership nazionale che deteneva dal 3 aprile 2017, quando succedette a Paolo Lorenzi che gliela aveva sottratta il primo agosto 2016.

Ma la notizia più inaspettata viene dal Challenger di Bergamo e riguarda un carneade nostrano di cui finora non avevamo mai sentito parlare ma che da ieri è su tutti i giornali: si chiama Jannik Sinner, è altoatesino ed ha appena 17 anni. Prima del torneo orobico lo scalpo più importante che aveva raccolto in carriera era stato quello del connazionale Giacomini, n.647 del ranking. Ebbene Sinner ha vinto il torneo strapazzando i sei avversari incontrati, tutti con una classifica migliore della sua, compresi Quinzi e Caruso che sono stabilmente nei top 200. Di seguito il ruolino di marcia del giovanissimo altoatesino che segue le orme del conterraneo Seppi, il quale vinse il suo primo Challenger proprio a Bergamo nel 2008, a 24 anni, battendo in finale il francese Benneteau.

Sinner è il primo tennista nato nel 2001 a vincere un Challenger e con gli 80 punti guadagnati (ne aveva appena 7 in classifica) fa un balzo di 224 posizioni salendo dalla 546sima alla 324sima posizione. Per quanto mostrato questa settimana il ragazzo appare destinato a fare una gran carriera.

Dalla stessa categoria