Osaka: “È una fase nuova della mia carriera, devo imparare tanto”

A Dubai Naomi Osaka in conferenza stampa non cerca scuse per la brutta sconfitta "Ero fuori ritmo fin dall'allenamento". Poi ammette: "Questo è il risultato di come non sia riuscita a isolarmi dalle voci degli ultimi giorni".

Naomi Osaka ha cominciato male la sua avventura al numero 1 del mondo WTA, perdendo il match d’esordio contro Kristina Mladenovic a Dubai. La giapponese è arrivata nel torneo dell’Emirato un paio di giorni fa, e non è riuscita in un paio di giorni a trovare le condizioni migliori per esprimersi.

Il 6-3 6-3 subito contro la francese vale anche la prima sconfitta al primo turno di un torneo del circuito maggiore da Cincinnati, appena prima dello US Open, e tra i vari dati negativi c’è il rendimento al servizio, già al di sotto del 50% con la prima ma ancora più giù con la seconda palla, dove non ha raggiunto neppure il 20% di trasformazione. “Oggi è stato un disastro” ha ammesso in conferenza stampa, “il servizio è stato forse il punto più dolente della mia partita”. C’è stato spazio per un mea-culpa importante: “Non mi sono allenata come speravo nell’ultimo periodo, nel senso che non ho mai avuto un vero ritmo. Contavo sul fatto di arrivare qui e trovarlo partita dopo partita, ma non è successo. So anche però che ho attraversato momenti peggiori, dunque rimango abbastanza positiva”.

“Il titolo all’Australian Open è stato appena meno di un mese fa” ha detto Osaka, “e questo è stato un solo match, così. Non mi sento preoccupata, anche se per assurdo da adesso a fine stagione non riuscirò più a vincere un match. C’è una cosa importante: ho solo 21 anni, sono molto giovane e questa è una nuova fase della mia carriera. Penso di avere tantissimo da imparare. Generalmente sono abbastanza dura con me stessa: poco prima dello US Open avevo perso 3 partite di fila ed ero disperata, ripetendomi se avrei mai potuto vincere ancora”.

Poi, inevitabile, una domanda su tutto il caos che si è scatenato all’annuncio della separazione da Sascha Bajin può averla condizionata: “Sì. Credo che questo match sia il risultato di tutto quanto. Non sono riuscita a isolarmi da tutte le voci che ci sono state. Sono abbastanza convinta che con il trascorrere del tempo la voce si placherà, al momento è probabilmente la notizia più importante nel nostro mondo”. Andando più nel dettaglio: “Ho come l’impressione che adesso le persone mi tengano più sotto la lente di ingrandimento, e non in senso positivo”.

Infine, la confessione: anche lei, come tante giocatrici ultimamente transitate al numero 1 del mondo, ha difficoltà a gestire il cambio di vedute tra l’essere il cacciatore ed essere la preda: “Ricordo ancora lo scorso anno quando nessuno si interessava a me: lì mi sentivo veramente bene”. In quel momento, qualche lacrima è scesa sul suo volto: “È un momento un po’ complicato, non mi piace particolarmente avere tutte queste attenzioni. Scusate, davvero, non so perché sto piangendo, non so perché tutto questo stia succedendo”.

Prossima tappa? Indian Wells: “Non sono sicura di come mi sentirò, visto che non ho mai difeso un titolo prima d’ora. Spero di ritrovare tutte le sensazioni che mi fecero stare bene lo scorso anno, qualcosa che possa aiutarmi a sentirmi meglio. Ma non potrò saperlo finché non sarò là”.

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