Carreño Busta: “Chiedo scusa all’arbitro ma avevo ragione io”

Pablo Carreño Busta parla dell'insulto rivolto al giudice di sedia per via del fatidico punto nel tie-break del quinto set perso contro Nishikori.

Non si può certo dire che l’ottavo di finale da poco terminato all’Australian Open tra Kei Nishikori e Pablo Carreño Busta sia stato privo di interesse, soprattutto nel tie-break del quinto set conclusosi a favore del giapponese ma che a suo modo ha visto forse ancora più protagonista lo spagnolo. Carreño infatti ha avuto un polemico battibecco con il giudice di sedia per via di un punto concesso da quest’ultimo (sul 8-5 a favore del tennista di Gjion) a Nishikori dopo una chiamata del ‘Falco’. L’iberico si è lamentato del fatto che a suo avviso il punto doveva ripetersi ma l’arbitro non è stato dello stesso parere e ciò ha fatto andare in bestia il tennista, il quale dopo aver perso il match al momento di uscire dal campo ha urlato al giudice di sedia un non proprio gentile ‘cabron’ (che non equivale soltanto al nostro carogna ma anche ad una parola più forte). Il giocatore in conferenza stampa si è scusato per il termine anche se convinto che la ragione sul punto in questione fosse dalla sua parte: “Mi dispiace molto, non ero io in quel momento – ha dichiarato Carreño Busta – Era appena finito un match di 5 ore, molto lottato; ma la maniera in cui ho abbondato il campo non è stata quella corretta. In ogni caso credo che l’arbitro abbia sbagliato e non ho bisogno di rivedere il punto perché ho sentito benissimo che la chiamata del giudice di linea era arrivata prima che Nishikori colpisse e dunque per me il punto era da ripetere. Ho giocato un match incredibile, così come Kei, è triste che sia finita così”.

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