Match combinati nel 2011: squalifica a vita per Bracciali, 10 anni a Starace

Assolti dal tribunale italiano, i due tennisti azzurri sono stati puniti dalla Tennis Integrity Unit per aver combinato partite nel 2011. 100.000 dollari la multa per Potito Starace, che nel frattempo si è già ritirato. 250.000 quella di Daniele Bracciali, che invece era tornato a giocare in doppio.

Per il tribunale italiano, Daniele Bracciali e Potito Starace non hanno commesso infrazioni. Per la Tennis Integrity Unit, non solo i fatti sono realmente accaduti ma le pene sono state pesantemente inasprite. È cambiato tutto per i due tennisti azzurri, entrambi con una carriera in top-50 in singolare e semifinalisti al Roland Garros nel 2012.

Nella spinosa vicenda nata sulle denunce di match combinati al torneo ATP 500 di Barcellona del 2011, il giudice Richard McLaren, capo ufficiale dell’Anti Corruzione nell’ambito di un’investigazione aperta dall’unità fondata dal Grand Slam Board, dall’ITF, dall’ATP e dalla WTA (la Tennis Integrity Unit, appunto), ha condannato il toscano alla squalifica a vita dall’attività e dalla possibilità di accedere in futuro come spettatore a qualsiasi torneo, con una pena monetaria di 250.000 dollari. Un po’ più “lieve”, con virgolette quantomai d’obbligo, il giudizio verso Starace, squalificato 10 anni con 100.000 dollari di multa.

Il 9 gennaio scorso i due erano stati completamente assolti per mancanza di prove dal tribunale italiano. Bracciali aveva anche rincominciato l’attività tennista rientrando presto in top-100 in doppio e vincendo quest estate, assieme a Matteo Berrettini, il titolo a Gstaad. Le indagini erano cominciate nel 2014 tramite delle intercettazioni di chat via Skype. Queste erano state successivamente smentite, ma entrambi venivano chiamati in causa negli accordi per falsare l’esito di alcuni match, con Bracciali che aveva il ruolo di reclutare giocatori nel sistema. Già nel 2007 i due ottennero alcune settimane di sospensione e una multa dopo essere stati scoperti a effettuare alcune scommesse online, per partite nei tornei Challenger.

Così, dopo che sia in un tribunale sportivo che penale italiano i due tennisti hanno visto chiusi i loro casi, ecco che un tribunale internazionale li rigetta nel baratro. La decisione è stata resa nota oggi, dopo l’udienza del 18-19 settembre scorso a Londra. McLaren si è espresso a favore della colpevolezza per reati legati ad incontri proprio dell’ATP 500 di Barcellona nell’aprile 2011.

(aggiornamenti a breve)

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