US Open: Kyrgios si sveglia grazie a… Lahyani, avanti Djokovic, Zverev e Cilic

Nick Kyrgios rischia di andare sotto 2 set a 0 contro Herbert, poi cambia registro e ribalta la situazione

[30] N. Kyrgios vs P-H. Herbert 4-6 7-6(6) 6-3 6-0 (Simone Milioti)

Non proprio la miglior giornata quella di Nick Kyrgios, l’australiano testa di serie numero 30 del torneo ha sofferto probabilmente il caldo nel suo match di secondo turno. L’avversario Herbert ne ha approfittato costringendolo alla rimonta e continuando a dare filo da torcere.

Il primo parziale veniva dominato dai servizi di entrambi, concedono tutti e due pochissimo Nick ad esempio non perdere nessun punto con la prima di servizio, sulla seconda ogni tanto concede e anche ingenuamente. Il primo set infatti viene vinto da Herbert che avanti nel punteggio approfitta di un game, il decimo, un po’ sottotono dell’australiano. Qualche colpo giocato con troppa sufficienza e una seconda tirata forte e fuori sulla palla break concessa permettono a Herbert di mettere la testa avanti.

Prima di riprendere il gioco l’arbitro dell’incontro Mohammed Layhani scende dal seggiolone e parla con Kyrgios, non è chiaro cosa si dicono ma l’arbitro da regolamento non può scendere e parlare con un giocatore di sua iniziativa. Kyrgios comunque sembra non stare bene, si tocca diverse volte l’addome e richiede anche l’intervento del dottore, forse soffre il caldo. Nel frattempo Herbert prende il largo, cinque giochi consecutivi da 4-4 del primo fino al 3-0 del secondo, sul 5-3 il francese va a servire per il secondo set ma arriva il break del suo avversario. Il parziale si conclude al tie-break dove Kyrgios riesce a vincerlo per il rotto della cuffia col punteggio di 8 a 6.

Nel terzo Nick sembra giocare come suo solito, non bene ma quantomeno sembra non avere fastidi. La differenza si vede, break al quarto gioco per lui e turno di servizio dopo turno di servizio arriva il momento di servire per passare finalmente in vantaggio in questo incontro. È costretto ad annullare una palla break nel nono gioco, ma alla fine il sorpasso avviene, vince il parziale per 6-3 e passa a condurre il match due set a uno. Di fatto la partita si decide qui: Herbert esce mentalmente dalla partita e il quarto set è un assolo dell’australiano che chiude 6-0 e aspetta il vincente di Paire-Federer.

[6] N. Djokovic b. T. Sandgren 6-1 6-3 6-7(2) 6-2 (Cristina Pozzoli)

Novak Djokovic si sbarazza con qualche problema di troppo di di Tennys Sandgren e continua il suo cammino a Flushing Meadows. La partita inizia con il serbo non proprio concentratissimo che deve subito annullare due palle break consecutive prima di salvarsi ai vantaggi. Sandgren non fa niente di speciale, è il serbo che sbaglia colpi per lui facili ma si ravvede in tempo. Anche lo statunitense fatica a tenere il suo servizio (ma questo desta meno stupore) e si aggrappa alla prima per togliersi dai guai. Nole non trova subito continuità, alterna buone giocate a errori banali e doppi falli ma quando è in pericolo davvero piazza l’ace e tiene il servizio. L’equilibrio iniziale è solo un’illusione che dura quanto basta a Nole per prendere le misure al suo avversario e strappargli il servizio nel quarto game. Lo statunitense tira tutto e Nole non aspetta altro, si appoggia ai suoi colpi, lo fa andare da una parte all’altra del campo senza fare fatica raccogliendo un punto dopo l’altro e in mezz’ora esatta chiude il primo set 6-1.

Nel secondo set Nole deve faticare un po’ di più per prendere il break. Sandgren alza la percentuale di prime in campo e con la seconda si difende più che bene. Anche il serbo fa la sua parte al servizio e i primi sei game si giocano in equilibrio. Gli scambi, pochi, si giocano quasi tutti da fondo e nella maggior parte dei casi premiano il giocatore che per primo inizia a spostare l’altro. Non si vedono invenzioni o colpi inaspettati e quando uno dei due ci prova perde il punto più spesso che farlo. Sandgren non ha il gioco per contrastare Nole a lungo, prova anche a scherzarlo con una smorzata giocata in avanzamento ma il serbo la prende quasi al volo, lo rispedisce indietro e da quel momento non gli fa fare quasi più un punto brekkandolo due volte e chiudendo 6-3.

Chiunque a questo punto avrebbe mollato, magari non del tutto ma un po’ sì, e invece Sandgren riparte nel terzo a testa bassa e va avanti come un toro che vuole scardinare una porta chiusa. Nole gli da anche una mano pasticciando nel quinto game ma alla fine è bravo lui a prendergli il servizio. Il vantaggio però dura poco, il serbo  si riprende subito il maltolto e nel decimo game si procura il primo match point in risposta. Sostenuto dal pubblico di casa Sandgren annulla e lo trascina al tie break. Sandgren tira a tutta potenza ogni colpo per gentile concessione del serbo che gioca corto, troppo corto, permettendogli di colpire con i piedi bene dentro alla riga di fondo. Nole sembra anche stanco e, oltre ai punti messi a segno dal suo avversario ci aggiunge qualche gratuito inspiegabile e il terzo set lo conquista con merito (perché ha fatto qualcosa di più) lo statunitense.

Il quarto set si apre con Nole nuovamente focalizzato sull’obiettivo, recupera le forze che lo avevano momentaneamente abbandonato e nel terzo game strappa il servizio allo statunitense riuscendo, seppur con qualche difficoltà di troppo, a confermare il vantaggio. È un continuo alternarsi di buone giocate e errori davvero grossolani per uno come lui ma Sandgren non ne ha più e il doppio break subito nel settimo game mette definitivamente fine alla partita.

[4] A. Zverev b. [LL] N.  Mahut 6-4 6-4 6-2 (Cristina Pozzoli)

Alexander Zverev non delude le attese, supera per la prima volta il secondo turno a Flushing Meadows con la convincente prestazione contro Nicolas Mahut, ritoccando il record stagionale a 45 vittorie, unico giocatore ad aver vinto più di 20 match sia sulla terra che sulle superfici veloci.

All’inizio Mahut gioca più sciolto, la pressione non è certo su di lui, mentre Zverev è un po’ contratto. Nell’allenamento pre match del mattino aveva manifestato un certo nervosismo nei confronti del dritto che non riusciva a controllare e i primi che gioca in risposta non stanno in campo mentre con il rovescio impatta la palla con gran naturalezza. Nei primi game sono pochi gli scambi e non sono prolungati. Il francese serve per primo e manovra bene con il back di rovescio cercando la rete, zona del campo in cui si trova più a suo agio. Dopo un iniziale dominio del servizio, nel quinto il tedesco inizia a sentire la palla anche con il dritto e infila due risposte vincenti consecutive con cui si procura la prima palla break che trasforma subito con un passante lungo linea di rovescio sul tentativo di serve & volley del francese. La tensione iniziale si allenta e Zverev trova via via sempre più precisione e potenza con entrambi i fondamentali. Con il servizio che funziona a meraviglia non concede niente, conferma il vantaggio e lo mantiene chiudendo il set con il quarto ace.

Subito aggressivo in risposta, Zverev strappa il servizio al francese in apertura del secondo parziale. Infila Mahut, che insiste con il serve & volley, con un cross stretto di rovescio e poi va a segno con altre tre risposte vincenti, due di rovescio e una di dritto, nelle stringhe del francese. Sul suo servizio si continua a non giocare mentre si vedono scambi divertenti e imprevedibili quando è il francese a mettere la palla in gioco. Tutto troppo facile e infatti nel settimo game Sascha si  trova 0-40 con una volée malamente sbagliata, un doppio fallo e, beffato da due smorzate millimetriche del francese, cede il servizio. Tutto da rifare per il tedesco che non perde tempo e mette subito a segno il contro break rispondendo ancora fucilate sulle righe con entrambi i fondamentali. Chiamato a servire per il set non si distrae più e chiude ancora 6-4.

Nel terzo parziale nulla cambia, Zverev è sempre aggressivo e mette subito alle corde Mahut che in qualche modo si salva nel primo game ma nulla può nel terzo, fulminato da una risposta vincente di rovescio lungo linea del tedesco sulla palla break, e nel quinto ancora bersagliato dai vincenti di Sascha. Doppio break, 6-2 e fine della partita.

Cilic b.Hurkacz 6-2 6-0 6-0 (Alessandro Ticali)

Match senza storia quello disputato tra Marin Cilic e Hubert Hurkacz nel secondo turno del major americano. Il croato ha letteralmente demolito il tennista originario di Wroklaw con un netto 6-2 6-0 6-0 maturato in poco meno di un’ora e mezza. Nei primissimi game il tennista polacco dà l’impressione di poter addirittura mettere in difficoltà il top ten; al terzo gioco, infatti, Cilic è costretto ad annullare ben due palle break, il servizio riesce a dare una mano al numero 7 del mondo, di lì in poi il match è tutto in discesa per lui.

Nel gioco seguente per Cilic arriva il break del 3-1 che lo proietterà alla conquista del parziale. Nel finale di set, arriva un altro break grazie ad un notevole numero di vincenti che il croato riesce a dispensare sia con il dritto che con il rovescio. Già nelle prime battute del secondo set si percepisce che il match sia praticamente già finito. Hurkacz non riesce ad essere incisivo con il servizio, mettendo una quanità di prime palle in campo inferiore al 50%, Cilic ne approfitta in tutti i game, non lasciando scampo al numero 109 del mondo. Il punteggio è impietoso, 6-0 per Cilic, con Hurkacz che ha avuto a disposizione una sola palla game nell’arco di tutto il parziale. Il terzo set è pura accademia per la testa di serie numero 7, il quale “passeggia” sia nei propri turni di servizio che in quelli del suo avversario, anche in questo parziale si chiude con un severissimo 6-0. Marin Cilic affronterà al terzo turno Alex De Minaur, tennista australiano che ha avuto la meglio su Francis Tiafoe in quattro set.

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