Atp Washington: grinta Murray, fuori Isner, Sasha vince il derby in famiglia
Alle tre di notte, ora locale, l'ex numero uno del mondo, è riuscito portare a casa l'ennesima battaglia superando Marius Copil dopo più di tre ore di gioco, confermando una condizione atletica in crescita
di Cristina Pozzoli
In forte ritardo per la pioggia ancora protagonista il programma della quarta giornata, che prevedeva la conclusione di tre match del secondo turno oltre a tutti quelli del terzo, si è aperto con l’eliminazione a sorpresa di John Isner, secondo favorito del torneo, per mano del giovane connazionale Noah Rubin, numero 152 della classifica ATP. La chiave della partita è stato il servizio di Isner che non ha reso come di consueto. I problemi di Long John si sono palesati subito e infatti nel suo primo turno di battuta, senza l’aiuto della prima palla, ha dovuto affrontare e salvare le prime tre palle break delle otto concesse in tutto l’incontro e nel settimo game ha ceduto il servizio. Poco importa che abbia messo subito a segno l’immediato contro break perché ha ceduto il suo per seconda volta di fila e Noah ha potuto chiudere il primo set. Nel secondo parziale Isner è riuscito ad alzare la percentuale di prime e specialmente a raccogliere più punti con la seconda ma ha comunque rischiato tre volte di perdere il servizio mentre Noah non ha affrontato neanche una palla break e alla fine la legge del tie break ha premiato il giocatore più solido.
Poco tempo per riposare e Rubin è sceso di nuovo in campo per giocare il match di terzo turno contro Andrey Rublev che come lo statunitense, doveva ancora terminare il secondo turno, vinto agilmente contro Tommy Paul. Partita senza storia dominata dal russo che ai quarti di finale affronterà Denis Kudla protagonista dell’eliminazione di Lucas Pouille. Doppia e preziosissima vittoria anche per Alex de Minaur che ha battuto prima Steve Johnson, numero undici del seeding in due set e poi ha superato al terzo Hyeon Chung, ottava testa di serie, approdando ai quarti di finale tutti da giocare contro Andy Murray.
Alle tre di notte, ora locale, l’ex numero uno del mondo, è riuscito portare a casa l’ennesima battaglia superando Marius Copil dopo più di tre ore di gioco, confermando una condizione atletica eccezionale. Manca ancora il ritmo partita e la confidenza nei colpi ma vincendo partite come queste lo scozzese ritrova sempre più sicurezza e la esibisce nei momenti più importanti. Nel primo set lo scozzese è partito ancora in difesa stando lontano dalla riga di fondo e lasciando l’iniziativa del gioco in mano a Copil molto intraprendente con serve e volley, discese a rete in contro tempo e drop shot. Nonostante qualche difficoltà al servizio Murray è riuscito in qualche modo a portare il parziale al tie break e si è scatenato salendo 5-0 e poi improvvisamente ha lasciato ancora tutto nelle mani di Copil che ha rimontato e chiuso con due ace. Dopo un’ora tiratissima di gioco, inevitabile il calo di Copil ad inizio del secondo parziale che gli è costato il servizio. Avanti di un break Murray ha iniziato ad essere più propositivo, ha rischiato qualcosa di più ed è stato ripagato mantenendo il vantaggio fino alla fine e chiudendo 6-3 con doppio break nel finale. Solido, poco falloso e attento ad approfittare di ogni possibilità, Murray ha controllato i primi game del terzo parziale addormentando il gioco di Copil e nel quarto game si è procurato due palle break che hanno però risvegliato il rumeno. La partita si è accesa, Copil si è salvato ma nel sesto game si è ritrovato nella stessa situazione e ha ceduto il servizio. La sua reazione è stata travolgente e, con vincenti di rovescio a una mano e dritti incrociati imprendibili ha messo subito a segno il contro break. Senza più sussulti si è arrivati al tie break che ha visto Murray sempre davanti nel punteggio eccezionale in difesa e solido mentalmente, chiudere 7-4 e scoppiare in un pianto liberatorio.
Alexander Zverev continua il cammino per la difesa del titolo vincendo senza troppi problemi il derby con il fratello Mischa, alla loro prima sfida ufficiale a livello ATP. Nei primi game il servizio ha funzionato così bene per entrambi che di gioco se ne è visto poco. La prima palla, che è entrata subito con frequenza da parte di entrambi, ha garantito punti facili e i rari scambi da fondo che si sono visti si sono anche quasi tutti risolti in favore di Sascha che ha sfiorato con continuità le righe sia con il dritto che con il rovescio. Il numero tre del mondo è stato molto aggressivo anche in risposta e non ha concesso al fratello il tempo di scendere a rete e di esibirsi nel suo classico serve e volley. Finché è entrata la prima per Mischa non ci sono stati grossi problemi a tenere i propri turni di battuta ma nell’ottavo game questa l’ha tradito e Sascha gli ha strappato il servizio con una sequenza di risposte vincenti che lo hanno lasciano fermo e poi ha servito ancora alla grande e chiude 6-3. Nel secondo set nulla è cambiato sul piano del gioco, Mischa non è riuscito quasi mai prendere la rete e da fondo non c’è stata quasi partita. Il break in favore di Sascha è arrivato nel quinto game e, forse l’emozione o una piccola distrazione gli sono costati il contro break a zero. La partita si è fatta momentaneamente più interessante, Sascha ha perso un pizzico di concentrazione e ha commesso qualche errore di troppo ma tra uno stop e l’altro per qualche goccia di pioggia, la sua superiorità si è fatta sentire e con un altro break nell’undicesimo game si preso la chance di servire per il match che non ha fallito. Ai quarti di finale per Sascha c’è un osso durissimo che porta il nome di Kei Nishikori vincitore in due set contro Denis Shapovalov. Ottima prestazione del giapponese che non ha concesso neanche una palla break in tutto l’incontro, ha dominato il tie break del primo set e nel secondo ha preso il largo nel settimo game spegnendo le ultime speranze del canadese.
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