ATP Toronto: Nadal raccoglie i resti di Tsitsipas, il campione è ancora lui

Senza storia la finale della Rogers Cup, per via di uno Tsitsipas troppo stanco per poter fare partita pari contro un Nadal più che buono. Partita che si infiamma nel finale del secondo set, ma alla fine Nadal ritrova la concentrazione e chiude al tiebreak.

[1] R. Nadal b. S. Tsitsipas 6-2 7-6(4)

Non erano poi in troppi quelli che credevano che davvero ci potesse essere equilibrio nella finale della Rogers Cup. Troppo diversi i percorsi dei due finalisti, l’esperienza, la freschezza fisica. Non che Nadal si sia riposato in settimana, ma via via gli sono venuti a cadere tutte le potenziali trappole, da Kyrgios negli ottavi fino a del Potro in semi. Era rimasto solo Cilic, che infatti è stato vicinissimo a travolgere lo spagnolo, e che forse si porterà dietro lo smash sbagliato sul 4-5 40-15 del secondo set, ma superato quello scoglio il resto è stato relativamente agevole. Dall’altra parte Tsitsipas non dimenticherà presto questa sua settimana, quella in cui è probabilmente diventato uno dei campioni che tutti aspettavamo e che sin dalla prossima volta potrà giocarsi le sue possibilità in finale magari non dopo aver dovuto battere 4 top10, i finalisti di Wimbledon e del Roland Garros e l’aspirante al trono. Partite durissime che non potevano non lasciare scorie, tant’è che l’unica curiosità era vedere quanto ne avevano lasciato, non certo se. Purtroppo ne hanno lasciato troppe, tant’è che la partita non è praticamente mai cominciata, visto che dopo lo scambio di servizi iniziali Nadal ha subito azzannato il rivale, ricordando che lui la palla dall’altra parte in qualche modo l’avrebbe sempre rimandata e che i rischi che doveva prendersi Stefanos erano eccessivi per uno che ha appena fatto 20 anni e che era così stanco da non riuscire neanche a leggere il servizio di Nadal. E va ad onore di uno che è già campione il finale del secondo set, visto che Tsitsipas è stato bravo a incunearsi tra le improvvise incertezze di Nadal, che nel momento di chiudere ha regalato il break per rientrare in partita. Forse per un mometno Tsitsipas ha pensato di poter fare l’ennesimo miracolo della settimana, ma quando Nadal ha annullato il set point con l’aiuto del nastro, si è capito che la partita non avrebbe cambiato indirizzo. Quasi inutile soffermarsi sui numeri, visto che Nadal ha perso appena un punto al servizio nel primo set e che ha infilato serie imbarazzanti per una finale di questa importanza. Lo spagnolo è sembrato, insieme al pubblico, quasi imbarazzato per la facilità dell’impresa, e forse questo lo ha distratto, facendo ricominciare un’altra partita proprio quando doveva finire la prima, cioè sul 5-4 del secondo set.  Lo spagnolo, dopo aver brekkato subito anche nel secondo set aveva poi dato l’impressione di non forzare più, evitando di infierire su un avversario già con la testa altrove e regalando al pubblico qualche manciata di minuti in più di tennis. Quindi si è forse trovato impreparato, dopo 8 game di servizio in cui aveva ceduto la miseria di tre punti, a fronteggiare le prime due palle break del match, la seconda delle quali riportava il set in equilibrio. Stefanos poi giocava un game di grande personalità, con un Nadal che sembrava ancora chiedersi come mai si stesse giocando ancora, e non è stato troppo fortunato sul setpoint, anche se lo era stato un po’ prima, quando Rafa aveva sbagliato una facile palla corta.
Il tiebreak è apparso abbastanza segnato, ache se è stato Tsitsipas a portarsi avanti per primo. Ma ancora una volta la lucidità ha tradito il greco, che sul 3-4 ha regalato il minibreak decisivo, e sul 4-5 ha perso l’ultima occasione tirando in rete un dritto che sarebbe stato definitivo.

Partita che c’è stata per soli tre game e un tiebreak quindi, ma Tsitsipas sicuramente era già contento così, e non sarà questa sconfitta a rovinare il suo compleanno. Il greco incamera il suo best ranking, da domani sarà numero 15, ad una manciata di punti da Fognini, e farà qualche pensierino al Master londinese.
Nadal torna a vincere un Masters 1000 sul cemento, cinque anni dopo l’ultima volta, a Cincinnati nel 2013,  rafforza la sua posizione al vertice del ranking e soprattutto mette le cose in chiaro in vista dello slam newyorchese, anche se il rientro di Federer – e lo strano finale di secondo set – disegna qualche nuba poco rassicurante.

 

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