ATP Gstaad: Berrettini cresce ancora, prima semifinale in carriera. Avanti Bautista Agut

Vittoria di grande prestigio per Matteo Berrettini, che raggiunge le semifinali dell'ATP di Gstaad superando con autorità Feliciano Lopez.

M. Berrettini b. [8] F. Lopez 6-4 6-3

Grande prova di Matteo Berrettini che ai quarti di finale dell’ ATP di Gstaad, sconfigge la testa di serie numero 8 Feliciano Lopez.

Lo spagnolo è apparso piuttosto fiacco sin dal primissimo gioco, occasione in cui ha ceduto il servizio con un doppio fallo, portando il suo avversario a condurre per tutto il resto del set. L’azzurro ha dato, d’altro canto, la sensazione di trovarsi in una invidiabile condizione fisica e mentale, sballottando Lopez da una parte all’altra del campo e tenendolo lontano dalla riga di fondo. Lo spagnolo ha avuto durante il sesto game la sua occasione di rientrare nel set, ma Berrettini ha affrontato con coraggio la palla break, prima di beneficiare di un errore del suo avversario. Da lì in poi, pochi problemi per l’azzurro che ha incassato il 6-4 in suo favore.

Il secondo set comincia esattamente come era iniziato il primo, ovvero con Lopez che cede il servizio in apertura, non riuscendo ad opporsi all’intensità da fondo dell’italiano. Berrettini serve bene e con discreta varietà, il che non consente all’iberico di trovare risposte profonde che gli permettano di proiettarsi a rete. Lopez prova a manovrare di più con il rovescio in back, cercando di destabilizzare il palleggio di Berrettini, ma ciò non si traduce in alcun vantaggio. L’azzurro sta bene fisicamente e non solo riesce a piegarsi a sufficienza per non incappare in errori gratuiti, ma ha la forza per ribaltare lo scambio e sfinire lo spagnolo. Il nono game anticipa l’annunciata sconfitta di Lopez, che si ritrova sotto 0-40 al servizio, prima di cedere al terzo match point.

Berrettini può sorridere per la semifinale raggiunta, soprattutto perché il suo possibile avversario, uno tra Zopp e Bagnis, non sarà un nome di prim’ordine, quindi le possibilità per centrare la finale non mancano di certo.

(Giovanni Putaro) La partita più rilevante del giorno è sicuramente quella che mette sotto esame la testa di serie numero due del torneo, Roberto Bautista Agut, reduce da una non
brillantissima vittoria contro Munar e da un pessimo inizio odierno. Il suo avversario,
Daniel, infatti, pronti via si ritrova tra le mani tre palle break di fila, che
diventeranno poi sei nel corso dell’intero gioco, ma, se alcune non riesce a sfruttarle
perché non c’era effettivamente nulla da fare, altre evidenziano tutti i suoi limiti
tecnici. Sistemato lo scossone, dunque, sopraggiunge un bel saldo equilibrio che
trova conforto nelle statistiche: se con la prima non ci sono problemi (81% il
nipponico, 84% lo spagnolo) con la seconda vengono fuori i dubbi e i problemi (29%
l’uno, 31% l’altro). Tuttavia nessuno riesce ad infilare la stoccata decisiva, finché, nel
decimo gioco Bautista non trova una risposta fortunata che lo porta sullo 0-30 e che
gli permette di incanalare l’andamento sui suoi binari, procurandosi due set point. È
il momento di massimo sforzo mentale per il giapponese, che mette tutto se stesso
per vanificarli e portare a casa il game, ma, sotto 6-5, sbanda di nuovo e stavolta
concede il parziale. Veramente poco da dire per quanto riguarda il secondo set,
perché Daniel si scioglie come neve al sole sull’1-1, quando subisce il break, e da lì in
poi incasserà una striscia di quattro giochi consecutivi, fino all’inevitabile sconfitta.

Ha dovuto sudare il giustiziere di Fognini, Zopp, andato sotto di un set contro
l’argentino Bagnis, ma è stato molto abile a recuperare. Salti mortali anche per il
serbo Djere, che supera il croato Galovic dopo una maratona di due ore e quaranta,
grazie ad un tiebreak emozionante e incerto (Galovic conduceva 5-1 al cambio
campo, poi il blackout che ha permesso la rimonta avversaria).
[2] R. Bautista Agut b. T. Daniel 7-5 6-1
J. Zopp b. F. Bagnis 3-6 6-4 6-3
L. Djere b. V. Galovic 6-7(5) 6-3 7-6(5)

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