WTA Charleston: Bertens vince una finale-lampo. Goerges ko in 58 minuti

Non c'è partita: Kiki Bertens vince a Charleston il titolo più importante della carriera confermandosi tra le migliori interpreti degli ultimi anni sulla terra battuta.

[12] K. Bertens b. [5] J. Goerges 6-2 6-1

Da un lato una giocatrice completamente a suo agio sulla terra battuta, dall’altra una che fin dall’inizio ha avuto difficoltà a mettere insieme i pezzi del proprio tennis. Si potrebbe riassumere così la rapida finale del WTA Premier di Charleston dove Kiki Bertens, numero 12 del seeding, ha travolto Julia Goerges 6-2 6-1 mettendo le mani sul quinto titolo in carriera, tutti (ovviamente) sulla terra. Rossa o verde, per lei, da oggi non farà più tanta differenza.

2140 sono i punti che da lunedì avrà in classifica, 1725 sono quelli ottenuti proprio su questa superficie dove, secondo Madison Keys, la sua grande capacità è quella di muoversi molto bene in fase difensiva, di saper rigiocare la palla sempre molto profonda e mandare in grande difficoltà l’avversaria che invece vuole provare ad aprirsi il campo. Non essendo, questa, una fase in cui ci sono vere specialiste della terra, il rendimento di Bertens desta subito qualche domanda: secondo i giornalisti olandesi, la motivazione di questo suo rendimento così elevato e questa enorme differenza rispetto alle altre superfici deriva da una maggiore tranquillità che ha in campo e da una difficoltà nell’eseguire gli stessi spostamenti con la stessa rapidità su superfici dove invece è richiesto forse più istinto e reattività come quelle veloci.

Fattostà che come avvenuto nel 2016 e come anche nel 2017, appena Kiki ha sentito la terra sotto i piedi si è trasformata da giocatrice alle volte sprecona (la sconfitta contro Venus Williams è ancora molto fresca) e a volte timorosa a trita-sassi: zero set persi fino alla semifinale prima della grande vittoria contro Keys, 7-6 al terzo, con inoltre un problema fisico alle anche che si sta portando avanti da giovedì

Eppure la sua finale è stata inappuntabile, perfetta dall’inizio alla fine, spazzando via lo spauracchio di una Goerges alla quinta finale da ottobre, la ottava da metà giugno, in 58 minuti. La tedesca non è mai stata in partita, inizialmente in difficoltà al servizio e poi, dal 2-4 e una palla break mancata, incapace di reggere il ritmo avversario sbagliando tanto e facendo scappare fino al 6-2 5-0 la sua avversaria prima di salvare 2 match point ed evitare il pesante 6-0.

Cambierà poco, perché al servizio per il match l’olandese ha concluso la partita e messo le mani sul titolo più importante della carriera in uno degli appuntamenti storici del calendario femminile, mostrandosi subito pronta a fare risultato ora che la sua amata superficie è tornata.

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