Azarenka: “Il tennis in questo periodo è stata la mia unica via di fuga”

Una Victoria Azarenka molto provata in conferenza stampa: "Solo quando avrò sistemato tutta la mia faccenda fuori al campo, potrò concentrarmi al 100% sul tennis"

Che giornata è stata oggi?
Terribile. Ho cominciato nel primo game che mi sentivo bene, poi tutte quelle sensazioni sono sparite. A un certo punto non sapevo bene cosa stessi facendo. Nel secondo set ho trovato un ritmo migliore e ho cominciato a lottare, ma ho pagato il basso livello del mio gioco. Ma capisco anche di essere estremamente negativa con me stessa. Se questa partita l’avessi giocata quando ero pronta al 100%, allora sarei stata molto più abbattuta. Sono però delusa perché potevo fare molto meglio in ogni caso.

Novak Djokovic è appena stato qui dopo la sua sconfitta e anche lui lamentava i tanti errori commessi, è così difficile per voi atleti riprendere il ritmo partita?
Assolutamente, è qualcosa che non puoi sostituire. Per quanto tu ti possa allenarti, la partita sarà sempre qualcosa di diverso. Ho giocato 7 match negli ultimi 2 anni. Ho bisogno di cominciare a giocare con continuità, prima di tutto, e poi di migliorare. Però insomma, potevo anche uscire al primo turno.

Primo torneo dopo tanto tempo, che cosa porti via con te?
Tante cose, soprattutto che ho tanta strada ancora da fare. La prima cosa che devo fare è avere la testa libera da altri pensieri, cosa che in questo momento mi è impossibile. Una volta che ci sarò riuscita, potrò concentrarmi al 100% sul tennis.

Potresti spiegare quanto sia difficile per te questo momento? Come è stato possibile scendere in campo e vincere addirittura una partita?
Non ne ho idea. Mi meraviglio già del fatto che sia riuscita a rimettermi in sesto. Sono veramente sorpresa di tutte le situazioni che finora sono riuscita ad attraversare e che ancora sto vivendo. Non avrei mai pensato di essere così calma e positiva.

Con tutto quello che ti sta succedendo, il tennis che cosa ha rappresentato? Una via di fuga? Che ruolo ha avuto nell’ultimo periodo?
Era l’unica scappatoia che avevo per dimenticare quanto stava succedendo. È quello che faccio da quando ho 7 anni. È parte della mia vita. Non è solo un divertimento, è quello che faccio per vivere. Dunque essere tolta da questo mondo è piuttosto difficile da accettare. E anche in allenamento, stessa situazione: ogni tanto riuscivo ad accantonare i pensieri, ma spesso dovevo fermarmi perché non riuscivo a concentrarmi sulla palla.

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