ATP Madrid: Murray passa senza problemi, bene anche Thiem e Zverev

Andy Murray avanza al terzo turno dell'ATP Masters 1000 di Madrid, con lui anche Dominic Thiem e David Goffin. Fuori Pouille, Tomic e Verdasco.

A. Zverev b. F. Verdasco 7-5 6-3 (Cristina Pozzoli)
Ad aprire la sessione serale, l’idolo di casa Fernando Verdasco, chiamato a testare il fresco vincitore del BMW OPEN di Monaco di Baviera, Alexander Zverev. Verdasco non è un cliente facile e vende cara la pelle ma Zverev gioca in fiducia e, dopo la prima vittoria sul rosso non è detto che la terra non possa essere (anche) la sua terra. Con una vittoria figlia di grande determinazione, Zverev elimina Verdasco grazie ad una prova di gran carattere e personalità.

Dopo i primi game in cui i servizi hanno scandito l’andamento, è Zverev a mettere il muso avanti strappando il servizio a Verdasco nel sesto game andando a segno con accelerazioni di rovescio lungo linea con le quali toglie allo spagnolo la possibilità di giocare il dritto, sua arma migliore. Non ce la fa però nel game successivo nel quale permette a Verdasco di incidere negli scambi caricando il dritto mancino e il contro break è servito. Tutto da rifare ma Sascha riparte a manetta, disegna il campo alla perfezione e strappa ancora una volta il servizio allo spagnolo portandosi 5-3 e servizio. Ma il passo non è ancora definitivo perché Verdasco ha più pallini da giocare accumulati in sedici anni da professionista e si riprende subito il servizio dell’ingenuo tedesco che cade nella rete. Da una parte un giocatore (Verdasco) che sa cosa fare, anche se non sempre ci riesce, dall’altra l’irruenza, a volte calcolata, altre volte sconsiderata, del tedesco che porta a casa punti strepitosi ma incappa anche in errori evitabili quando cerca il vincente impossibile. Verdasco non si sfonda, troppa è l’esperienza che lo sorregge, ma Sascha non molla e, nell’undicesimo game, tiene la testa sul campo, lavora Verdaso ai fianchi, non regala, va in pressing in risposta e coglie l’attimo per colpire chiudendo il set con un accelerazioni di dritto che lasciano sul posto lo spagnolo.

Nel secondo parziale Zverev riparte perentorio al servizio, seguito da Verdasco. Si va avanti a servizi, angolazioni vincenti e nessuno cede. Nel quarto game Zverev infila quattro punti da cinema e si prende il break. Prima porta all’errore Verdasco in uscita dal servizio, poi risponde ancora alla grande senza lasciare il tempo a Verdasco di recuperare la posizione in uscita dal servizio, poi domina e basta. Il break è fatto e con il servizio consolida il tutto, pronto per affrontare Marin Cilic.

[1] A. Murray b. [WC] M. Copil 6-4 6-3 (Simone Milioti)

Torna in campo il numero uno del mondo Andy Murray dopo la magra figura in quel di Montecarlo. Per lui il feeling col torneo madrileno è ottimo. Vinto il titolo in due occasioni, la prima quando il torneo si giocava ancora sul duro indoor (2008) per l’ultima edizione, la seconda appena due anni fa sulla superficie attuale. A questi risultati si aggiunge la finale dello scorso anno, persa contro Djokovic. Il suo avversario era la wild card Marius Copil, il rumeno naviga appena fuori dai primi cento, 104 per la precisione. Suo best ranking raggiunto questa settimana che migliorerà settimana prossima quando diventerà numero 90 del mondo, al primo turno ha battuto un’altra wild card Garcia-Lopez, mentre bye per il numero uno della classifica ATP.

Inizio in totale sicurezza per Murray che tiene il servizio a zero e in risposta sotto 40-15 rimonta sfiorando due volte il break, lasciando sfumare due palle break. Copil passata l’emozione iniziale comincia a giocare spingendo subito col dritto sul rovescio di Murray, il numero uno del mondo si limita alla solita difesa a oltranza con tanto di back a rimandare palla di là e vedere cosa fa l’avversario. Nel quinto gioco Copil si fa vedere anche in risposta, 30 pari poi Murray decide di giocare due prime solide. E’ sempre il rumeno il giocatore più propositivo, palle corte, o ancora appena ne ha la possibilità viene a giocare di volo, Murray aspetta l’errore o che il suo avversario sbagli l’attacco o a coprire la rete per passarlo in scioltezza. E’ comunque il britannico che deve salvare il settimo game ai vantaggi, ma sempre a causa del suo gioco poco propositivo che permette a Marius di restare agganciato. Basta però aspettare che Copil si ritrovi a servire per restare nel primo set che l’emozione e qualche seconda in più lo portino sotto 15-40. Sul primo set point affossa il back in mezzo alla rete, mentre Murray festeggia la vittoria del primo parziale col solito “c’mon”.

Il secondo set inizia seguendo la falsariga del primo, campanello di allarme per Copil al quarto game quando da 40-15 sul proprio servizio si fa raggiungere sul risultato di parità. Il rumeno tiene alla fine questo gioco, ma in Murray cambia qualcosa, servizio tenuto a zero e nel game successivo in risposta alza il livello. Copil deve tirar fuori dal cilindro dei vincenti non proprio semplici per provare a tenere l’ennesimo turno di battuta lottato. Murray però grazie ad un lob difensivo di rovescio e poi ad un recupero in chop di dritto su un rovescio lungolinea del rumeno, che giusto qualche scambio prima era risultato vincente, riesce a strappare il servizio alla prima occasione del secondo set. Il numero uno del mondo sale 5-2 in men che non si dica. I successivi due game di servizio di entrambi sono pura formalità per il 6-3 finale.

[LL] B. Coric b. M. Zverev 6-3 7-6(5)

La terra si conferma l’avversario più difficile per Mischa Zverev che, davanti a giocatori costanti nel gioco da fondo e solidi in risposta come Borna Coric, non riesce a prendere la rete facendosi incastrare in lunghi scambi da fondo dai quali esce troppo spesso sconfitto.

Parte Coric al servizio e Zverev si difende bene con lo slice di rovescio che il croato non riesce a controllare trovandosi ad annullare due palle break. Nel game successivo tocca a Zverev annullare tre palle break vittima di un servizio poco penetrante si fa mettere con le spalle al muro e commette troppi errori. Gli servono tre gran prime per salvarsi e chiudere il game. Il break però è nell’aria e arriva nel quarto gioco. Coric è molto reattivo in risposta e inchioda il tedesco a fondo che, costretto a prendere la rete senza prepararsi bene l’attacco per uscire dagli scambi, si fa infilare due volte e con un errore di dritto in manovra cede il servizio. Coric però non ne approfitta e gli restituisce subito il favore facendosi sorprendere dalle variazioni del tedesco che alza le traiettorie dei colpi con il dritto e poi le abbassa con lo slice di rovescio togliendogli ritmo e portandolo all’errore. Il servizio di Zverev però non fa male al croato che continua a mettergli una gran pressione in risposta costringendolo ad arrivare poco lucido a rete dove sbaglia volèe, per lui solitamente facili, e con una di queste concede la palla del doppio break. Coric si mette i panni del tedesco attaccandolo in controtempo e chiude la volèe con la quale sale 4-2 e poi, senza più concedere nulla al servizio, si mette in tasca il primo parziale. La lettura del set sta nel servizio di Zverev che, nonostante l’81% di prime palle servite, ha raccolto solo il 65% dei punti aggravando la situazione con un rendimento disastroso con la seconda.

Nel secondo parziale invece dominano i servizi per entrambi ma Zverev fa sempre più fatica del suo avversario a tenere i propri turni di battuta, spinto sempre più lontando dalla riga di fondo dai colpi profondi e precisi del croato. Arrivati all’inevitabile tie-break i valori non cambiano. Coric continua a giocare in pressione e si procura un minibreak di vantaggio al quinto punto che restituisce steccando con il dritto tradito da un cattivo rimbalzo. Il croato però continua a condurre il gioco, non dà mai l’impressione di essere in difficoltà e il sorpasso definitivo è rimandato di poco che si traduce con due match point a sua disposizione. Fallito il primo con un errore di rovescio trasforma il secondo con un’altra gran risposta.

Al secondo turno Borna Coric metterà alla prova le sue doti di contrattacante da fondo contro Pierre-Hugues Herbert, altro interprete del sempre più raro serve & volley.

[8] D. Thiem b. [LL] J. Donaldson 6-4 6-3 (Piero Vassallo)

Esordio nel Masters 1000 di Madrid anche per l’austriaco Dominic Thiem che inaugura il suo torneo contro il lucky loser statunitense Jared Donaldson. Il ventenne californiano, in piena corsa per un posto alle Next Generation ATP Finals, era stato battuto all’ultimo turno delle qualificazioni dall’uzbeko Denis Istomin prima del ripescaggio e della vittoria al primo turno contro Adrian Mannarino. Un successo, quello contro il francese, che coincideva anche con la prima vittoria su terra a livello ATP. Contro un giocatore che sulla terra rossa esprime tutto il suo potenziale però Donaldson ha retto soltanto un’ora e un quarto.

Thiem non ha faticato granché per trovare il primo break del match – nel terzo gioco del primo set – e poi ha controllato senza problemi grazie a una notevole prova al servizio, con un impressionante 84% di prime palle in campo. Nel secondo set il break è arrivato nel quinto gioco, Donaldson ha saputo reagire e ha trovato l’immediato contro break grazie a due errori di dritto dell’austriaco. Lo statunitense ha però perso il servizio per la seconda volta di fila sul 3-3 e da lì Thiem ha avuto vita facile, chiudendo 6-3 6-4 al primo match point. Negli ottavi affronterà il vincente del match che si disputerà domani tra Grigor Dimitrov e Ivo Karlovic.

R. Harrison b. B. Tomic 7-5 4-6 6-2 (Fabrizio Salvi)

Due tennisti decisamente eccentrici e dal carattere singolare quelli scesi in campo per l’apertura di programma sulla Pista 5 che, solitamente, non deludono mai quanto a spettacolo e ad originalità. Ha stupito l’andamento del primo set, decisamente lineare, nel quale il solo Tomic ha rischiato di perdere il proprio turno di servizio in due occasioni, prima di cederlo davvero allo sprint finale. Il primo set si è concluso così, con un 7 a 5 a favore dell’americano, cinico nel chiudere al secondo set point.

Da li in avanti Harrison ha vissuto su una spinta che gli ha conferito intoccabilità al servizio, col quale non ha concesso nemmeno un misero 15 per tre turni consecutivi. Neanche a dirlo, il primo a concedere il break è curiosamente proprio lui, che spiana la strada a Tomic. Da par suo l’australiano non può erigersi a sparring, ma si mette in proprio prima riconcedendo il break dopo un game infinito e poi compiendo il colpo di scena strappando di nuovo il servizio a Harrison. Dopo questo batti e ribatti è proprio Tomic a chiudere per 6 a 4 in suo favore e a riequilibrare l’incontro.

Dopo un paio di turni di servizio interlocutori, arriva finalmente il momento di indirizzare la partita da una parte o dall’altra. Le incertezze di Tomic al servizio si fanno più marcate man mano che sale la pressione derivante dal punteggio e l’australiano è costretto ad un game di sofferenza. Il risultato è che Harrison riesce a portar via il servizio al suo avversario e a mettere la freccia con annesso 4 a 2. La partita sembra in ghiaccio e, non prima dell’ultimo patimento, Harrison si porta definitivamente avanti per 5 a 2 dove Tomic lascia definitivamente strada. Ryan Harrison chiude per 6 a 2 il terzo set in meno di due ore complessive di gioco e affronterà Nick Kyrgios in un incontro che si preannuncia davvero interessante.

Le altre partite (Francesca Padoin)

Giornata non molto positiva per la Spagna che vede uscire dalla competizione ben 4 dei suoi tennisti. Uno di questi dopo una vera e propria battaglia fra lo spagnolo Roberto Bautista-Agut e il croato Ivo Karlovic conclusasi al terzo, dopo tre ore di gioco e nessun break, con la vittoria di quest’ultimo col punteggio di 6-7(4) 7-6(11) 6-7(8). Lo spagnolo parte bene, guadagnandosi già al terzo game ben 3 possibilità di break, ma Karlovic con 3 aces riprende di nuovo possesso del gioco. Si prosegue fra servizi vincenti e scambi da fondocampo fino al tie-break, il primo dei tre del match, dove la superiorità al servizio del croato decide le sorti del set. Ma è il secondo tie-break, dove lo spagnolo, sotto di un mini-break, recupera e riesce a portare la partita al terzo chiudendo 11-9, quello più emozionante. Il terzo parziale è abbastanza equilibrato ma è bravo il croato a tenere ed allungare nel tie-break finale.

Partita fra rovesci ad una mano quella che ha visto Nicolas Almagro vincitore su Tommy Robredo, entrambi insigniti di wild card, col punteggio di 6-3 3-6 6-1. I primi game scorrono veloci fino al quinto dove, un distratto Robredo, concede ben due palle break all’avversario che capitalizza subito senza tuttavia riuscire a tenere il suo turno di partita. Ma Robredo dà nuovamente una mano ad Almagro che stavolta non trema e porta a casa il primo set. Il secondo parziale è molto più combattuto e giustamente conquistato da Robredo che riesce a portare Almagro all’errore. Ma è questione di poco e nel terzo, con due break ed un lieve sussulto il numero 76 del ranking conquista il secondo turno, dove troverà Djokovic.

Sconfitta per Ramos-Vinolas, fresco finalista di Montecarlo, per mano dell’argentino Diego Schwartzmann che con un secco 6-1 6-3 porta a casa la partita. Poco tennis nel primo parziale in cui l’argentino mette rapidamente a segno 3 break. Maggiormente lottato il secondo dove lo spagnolo si conquista 4 palle break che però non riesce a sfruttare e velocemente si trova 0-4. Riesce a recuperare i due game ma al nono gioco un ulteriore sorpasso di Schwartman chiude la partita. Vittoria anche per il francese Paire che in un’ora e un quarto regola lo spagnolo Carreno Busta col punteggio di 6-3 6-4. Il francese si complica un po’ l’esistenza facendosi recuperare un break nel secondo parziale ma subito dopo si conquista altre 3 palle break e l’ultima è quella buona. Troverà Wawrinka al turno successivo.

Rapida vittoria anche per David Goffin che fatica all’inizio, avendola vinta solo al tie-break ma poi nel set successivo chiude la pratica con un bagel e troverà ad aspettarlo il vincitore fra Raonic e Muller. Sconfitto al primo turno invece la testa di serie numero 13 del torneo, Lucas Pouille che convince poco perdendo il primo parziale al tie-break da un buon Herbert ed al quinto game del secondo set subisce un break e rischia anche il successivo. Il numero 13 del ranking si riprende e recupera il break portando la partita al terzo set ma Herbert è ingiocabile nei suoi turni di battuta e si approfitta di un momento di distrazione del francese per brekkare e vincere poco dopo.

Risultati

[1] A. Murray b. [WC] M. Copil 6-4 6-3
R. Harrison b. B. Tomic 7-5 4-6 6-2
[WC] N. Almagro b. [WC] T. Robredo 6-3 3-6 6-1
I. Karlovic b. R. Bautista-Agut 7-6(4) 6-7(9) 7-6(7)
D. Schwartman b.  A. Ramos 6-1 6-3
[LL] B. Coric b. M. Zverev 6-3 7-6(5)
[9] D. Goffin b. F. Mayer 7-6(3) 6-0
G. Muller b. [PR] T. Haas 6-4 7-6(7)
[Q] P. Herbert b. [13] L. Pouille 7-6(5) 6-7(4) 6-3
[8] D. Thiem b. [LL] J. Donaldson 6-4 6-3
A. Zverev b. F. Verdasco 7-5 6-3
B. Paire b. P. Carreno-Busta 6-3 6-4

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