ATP Madrid: Nadal-Djokovic in semifinale. Thiem asfalta Coric e trova Cuevas

Rafael Nadal batte David Goffin in due set e trova in semifinale Novak Djokovic, che beneficia del ritiro di Kei Nishikori. Alexander Zverev superato in rimonta da Pablo Cuevas. Thiem facile su Coric.

[8] D. Thiem b. B. Coric 6-1 6-4 (Aldo Cutaia)

Dominic Thiem e Borna Coric chiudono il programma dei quarti di finale a Madrid. L’austriaco parte favorito non solo poiché meglio piazzato in classifica, ma anche perché difficilmente i colpi piatti del croato potranno infastidirlo.

Il primo set si apre con tre game tenuti al servizio. Si capisce subito come il fattore atletico sarà determinante tra questi due tennisti. Il punto di rottura si ha nel quarto game con Thiem che strappa il servizio al suo avversario, salendo sul 3-1. L’austriaco sfrutta infatti il servizio poco incisivo di Coric per prendere in mano il comando delle operazioni e sfiancare l’avversario con estenuanti rincorse laterali. Va sotto 0-40 nel game successivo, ma a quel punto mette solo prime e riesce a portarsi sul 4-1. Coric sembra confuso sul da farsi, rendendosi conto che sugli scambi da fondo l’austriaco ha molte soluzioni in più di lui. Non è insolito vedere Thiem spazzolare le righe con rovesci lungo linea, o cambiare ritmo con back col taglio sotto. Tutte queste variazioni mettono in difficoltà il croato, che però non è nemmeno favorito nei bracci di ferro, con Thiem che trova una profondità disarmante. Coric subisce un altro break e cede il set per 6-1, impotente di fronte allo strapotere di Thiem.

Inizia il croato a servire nel secondo parziale e dà l’impressione di voler restare attaccato al match. Fa molta attenzione a tenere la prima in campo per non essere subito messo sotto pressione e i risultati si vedono. Sul 2-1 per Coric, è proprio il croato a chiedere un medical time-out per un fastidio alla spalla destra. Tuttavia il suo ritorno in campo senza particolari problemi fa sorgere il dubbio che l’abbia chiamato più per spezzare il ritmo che per altro. Sul 3-2, Coric arriva ai vantaggi riuscendo ad impattare la palla in anticipo, e mettendo pressione all’avversario. L’austriaco però sfrutta un gratuito e poi chiude il game con la sempre prolifica combinazione servizio e dritto in contropiede, 3-3. Basta che il croato abbassi leggermente il livello d’intensità per trovarsi Thiem alle calcagna. Va sotto 0-30, ma un paio di regali dell’austriaco lo portano a palla game. Il croato spinge, tenendo Thiem dietro, ma piazza un dritto in corridoio. Si va ai vantaggi. Altra palla del vantaggio per Coric, annullata con il drittone lungo linea dall’austriaco. Il croato annulla una palla break, simile ad un match point, con lo smash dietro il servizio. Deve però capitolare alla terza chance di break, con l’austriaco che spazzola un’altra riga con il dritto inside-in e passa a condurre per 4-3. Nessun problema al servizio e in un attimo è 5-3. Coric appare sempre più scoraggiato nel vedere il suo tennis risultare totalmente inefficace contro quello dell’austriaco, che gli è superiore in ogni aspetto del gioco. Tuttavia riesce con grande volitività, a ribaltare una situazione di 0-30, costringendo Thiem ad andare al servizio per aggiudicarsi il match. L’austriaco non trema e ancora aiutato dal precisissimo servizio, chiude il match.

Tutto va come previsto dai pronostici con Dominic Thiem che ha fornito la solita straripante prestazione e Borna Coric che ha provato a limitare i danni per come ha potuto. Prima semifinale in un Master 1000 per l’austriaco, che domani se la vedrà con un altro brillante rovescio ad un mano, Pablo Cuevas.

[4] R. Nadal b. [9] D. Goffin 7-6(3) 6-2 (Salvatore De Simone)

L’ultima volta che si erano affrontati Rafael Nadal e David Goffin era stata l’ormai celebre sfida a Montecarlo di qualche settimana fa in cui il belga aveva polemizzato con il giudice di sedia per una svista di quest’ultimo su una palla dello spagnolo andata largamente oltre la riga del campo. C’era dunque molta curiosità per quanto riguarda il quarto di finale appena concluso sul Campo Centrale di Madrid: Nadal era il favorito ma Goffin in quest’ultimo periodo aveva sfoggiato un’ottima forma come del resto aveva dimostrato ieri dominando Raonic e non era impensabile che avrebbe dato filo da torcere al maiorchino; così infatti è stato, anche se la partita è finita in due set.

Nel primo parziale l’iberico tenta di andare subito in vantaggio ma il belga annulla tre palle break grazie ad errori dell’avversario e a un servizio vincente; nel gioco successivo è Nadal che rischia ma si salva con un diritto su cui lo sfidante non riesce a recuperare. Il maiorchino successivamente non sa capitalizzare altre due occasioni di strappare la battuta spedendo fuori una risposta e un rovescio in corridoio al termine di un durissimo scambio. Dopo questa chance entrambi non corrono più pericoli sul proprio servizio e si va al tie-break dove il punto di svolta si ha col minibreak di Rafa grazie ad un passante (non difficile) lungo di Goffin; il quale commette un doppio fallo sul 6-3 a favore dello spagnolo che incamera così il primo set.

Nella seconda frazione Nadal non perde tempo e sul 1-1 a causa di un rovescio sbagliato da Goffin realizza il break. Ormai il match è segnato ma bisogna dare atto al belga di non essersi arreso facilmente e al settimo gioco si assiste al game più spettacolare del match: in modo spettacolare l’iberico si procura tre palle break (di cui due con diritti vincenti alla fine di scambi durissimi); David ne annulla due in maniera altrettanto spettacolare (soprattutto la prima con un vincente di rovescio incrociato in recupero su un pallonetto di Nadal) ma non può nulla sulla terza. Al momento di andare a servire per il match il maiorchino controlla abbastanza facilmente la situazione e dopo una risposta lunga del belga si guadagna la semifinale contro Djokovic.

Nadal non ha giocato al massimo ma tanto è bastato contro un comunque buon Goffin. Domani si troverà di fronte uno dei suoi avversari storici e nonostante il serbo non abbia mostrato una forma eccellente in questi ultimi mesi, c’è da aspettarsi in ogni caso una grande battaglia.

P. Cuevas b. A. Zverev 3-6 6-0 6-4 (Cristina Pozzoli)

Dopo il forfait di Nishikori che ha lasciato il via libera a Djokovic, il secondo a qualificarsi per la semifinale è Pablo Cuevas che vince d’esperienza contro Alexander Zverev in una partita dall’andamento altalenante che ha visto il tedesco dominare il primo set e l’uruguaiano il secondo. Per Cuevas, alla sua prima semifinale in un Master 1000, ci sarà il vincitore del quarto di finale tra Dominic Thiem e Borna Coric, che porterà un esordiente nella finale di un Master 1000.

Si parte con Sascha al servizio che mette subito in chiaro quali sono le sue intenzioni. Serve forte e se la palla gli torna indietro è pronto ad aspettarla con i piedi dentro al campo per andare a prendersi il punto a rete. Anche Cuevas piazza gran prime e tiene facilmente la battuta ma Zverev inizia a registrare la risposta con un vincente lungo linea di rovescio da sinistra giocato con grande anticipo. La messa a punto da i suoi frutti nel quarto game, il secondo al servizio per Cuevas che inizia con un doppio fallo e poi ci pensa Zverev ad attaccare dalla risposta senza dare possibilità a Cuevas di entrare nello scambio e con due vincenti di dritto e uno di rovescio, mette a segno il break a zero. Sascha sale 4-1 e continuando a servire bombe di prima chiude il primo set con soli quattro punti persi al servizio e dieci vincenti a fronte di soli tre errori gratuiti.

Nel secondo set iniziano subito a cambiare le cose, Cuevas si trova 0-30 nel primo game ma Sascha non ne approfitta, si fa ingolosire dal vantaggio andando a caccia del vincente che però non trova e l’uruguaiano tiene il servizio. Nel game successivo proseguono gli errori di Zverev che ne commette più che in tutto il primo parziale e si trova 15-40. Con tre gran prime di cui due ace, Zverev si procura il vantaggio che Cuevas annulla con un punto incredibile. L’uruguaiano gioca una smorzata, Zverev ci arriva, replica  e sul recupero di Cuevas lo supera con un lob. Cvuevas corre indietro e con le spalle alla rete gioca un dritto al contrario da sotto con il quale trova l’angolo vincente alla sinistra del tedesco. Zverev reagisce bene con un ace ma è Cuevas a prendere in mano il gioco spostando il tedesco che negli scambi lunghi perde campo e finisce per sbagliare. Il calo d’intensità di Zverev permette a Cuevas di fare il suo gioco, non sbaglia più niente e macina punti su punti tradotti in un eloquente 6-0.

Il terzo parziale si apre in equilibrio con Cuevas a servire per primo e Zverev che ritrova le prime e interrompe la striscia di sette game consecutivi subiti. I servizi scandiscono l’andamento con regolarità e negli scambi si alternano fasi di gioco in cui Cuevas gioca bene in difesa e Zverev non riesce a sfondare ad altre in cui il tedesco gioca in pressing senza però avere la continuità iniziale. Nel decimo game Zverev paga tutta l’ingenuità figlia della sua giovane età aprendo il suo turno di battuta con un rischio inutile con il quale regala il primo punto. Cuevas rimane lucido, alza una difesa ad oltranza e si procura il secondo punto. Zverev dimezza le distanze ma Cuevas continua a difendersi impostando un lungo scambio sul qual arriva l’errore di Zverev in manovra che lo manda a doppio match point. Basta il primo a Cuevas per chiudere la partita con una risposta vincente di dritto. Esce così di scena Zverev, forse troppo sicuro di avere la vittoria in mano dopo il primo set dominato ma con buone sensazioni per i prossimi tornei sul rosso, oltre al salto in classifica che lo vedrà numero 17 da lunedì, al suo best ranking.

[2] N. Djokovic b. [6] K.Nishikori W/O (da Madrid, Jason D’Alessandro)

Il giapponese ha annunciato il ritiro poco prima dell’inizio del quarto di finale che lo vedeva in campo contro Novak Djokovic. “Ho ancora dolore al polso, non sono al 100%, giocare oggi rappresentava un rischio troppo grande in vista dei prossimi tornei e, soprattutto con un avversario come Djokovic, devi essere al massimo. Il polso mi fa male dal periodo di Miami. Vediamo come va nelle prossime settimane”.

Nishikori, come prevedibile, mette in dubbio anche la partecipazione a Roma: “mi prendo un paio di giorni per decidere. Non posso promettere di esserci, anche perché il Roland Garros ha la priorità assoluta. Deciderò nei prossimi due giorni”.

“È sempre triste abbandonare un torneo come questo, ma oggi avrei dovuto affrontare un avversario molto difficile e non era saggio rischiare”. Evidente la delusione nelle parole del giapponese, che lascia il torneo e la possibilità di tornare in semifinale nella Caja Magica.

Per Nishikori, non proprio fortunato nella capitale spagnola, non è il primo ritiro: aveva abbandonato la finale del 2014 contro Nadal per un problema alla schiena.

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