ATP Madrid: Djokovic vince a fatica, Nishikori ha tanti problemi

Ultime teste di serie in campo al Masters 1000 di Madrid. Djokovic rischia grosso contro Almagro, Nishikori soffre per un set, Kyrgios e Raonic col minimo sforzo.

[2] N. Djokovic b. N. Almagro 6-1 4-6 7-5 (Piero Vassallo)

Senza più Marian Vajda e il resto del suo team, Novak Djokovic fa il suo esordio a Madrid battendo Nicolas Almagro 6-1 4-6 7-5 in due ore e quindici minuti, andando davvero vicino alla prima sconfitta in carriera contro il tennista di Murcia. Con il solo fratello Marko al seguito, Nole comincia la difesa del titolo alla Caja Magica con l’ennesimo match balbettante della sua fin qui deludente annata: parte bene, controlla agevolmente per un’ora poi cala e si mostra vulnerabile e gli avversari adesso sanno di potergli far male.

Un copione già visto contro Murray a Doha oppure contro Simon e Carreno Busta a Monte Carlo. Il primo set contro Almagro è stato quasi perfetto, eccezion fatta per il primo gioco in cui ha perso il servizio salvo poi rifarsi con gli interessi breakkando tre volte di fila lo spagnolo. Un Almagro in perenne difficoltà negli spostamenti – bravo Djokovic a farlo muovere il più possibile – e incapace di fare male col servizio. A questo si aggiunge un buonissimo Djokovic per la prima mezz’ora e il 6-1 del primo set è presto spiegato.

Le cose iniziano a cambiare nel secondo parziale, Djokovic concede una palla break nel secondo gioco e piano piano cala d’intensità permettendo ad Almagro di gestire tanti scambi da fermo. Ed è tutta un’altra musica perché così facendo il numero 76 del mondo può far esplodere il rovescio e mettere in difficoltà il serbo. Nonostante ciò Djokovic si trova per due volte consecutive avanti 15-40 sul servizio del suo avversario nel settimo e nel nono gioco, servono dei numeri pazzeschi ad Almagro per salvarsi sull’orlo del precipizio.

E in pochi minuti la situazione si ribalta: chiamato a restare nel set Djokovic si incarta, salva un primo set point ma sul secondo il dritto si affloscia in rete. Il colpo è pesante e l’ex numero 1 del mondo rischia il tracollo, subendo un parziale di cinque giochi e ritrovandosi sotto 3-0 nel set decisivo. Con la quinta sconfitta stagionale sempre più vicina Nole trova la reazione da campione, il punto del contro break si chiude con un errore di rovescio di Almagro dovuto però a una gestione perfetta dello scambio da parte del serbo.

Sfumata la grande occasione, Almagro regge fino all’undicesimo gioco, qui concede a Djokovic una palla break che il serbo trasforma e al servizio per il match chiude al primo match point portandosi però ancora appresso tanti dubbi e interrogativi. Aspettando il nuovo coach – Agassi? – l’avventura da “uomo solitario” comincia con una vittoria che però non lascia segnali ottimisti. Il miglior Djokovic è ancora ben lontano e la sua assenza ormai dura da troppo tempo.

[6] K. Nishikori b. D. Schwartzman 1-6 6-0 6-4 (eddy)

Ci ha messo poco più di mezzora Kei Nishikori per ritrovare un po’ di fiducia nelle sue condizioni fisiche e dare al match l’andamento che ci si aspettava. Il primo set aveva fatto temere il peggio, soprattutto considerati alcuni servizi sotto i 100 km/h, ovviamente impossibili da reggere anche se sei il numero 8 e stai giocando con il 40. Di suo Nishi ci metteva una distrazione sempre più frequente, che gli faceva sbagliare delle palle davvero incredibili più facili da mettere dentro che tirare fuori dal rettangolo di gioco. Con questi chiari di luna a Schwarzman era sufficiente tenere la palla dentro e attendere l’errore del giapponese per incamerare il primo set. Poi, appunto, Kei si è un po’ “sgamato” e almeno è riuscito a limitare il numero delle palle tirate davvero a casaccio, e tanto è bastato per trovare un parziale di nove giochi ad uno e portarsi sul 3-1 del terzo. Qui, e non è certo una sorpresa, Kei tornava quello del primo set e rimetteva in partita l’argentino. Alla fine è andata anche bene a Nishikori, perché nell’ottavo game Schwartzman metteva fuori di un niente un rovescio e un dritto ad uscire su due palle per il 4 pari, e alla prima palla break stavolta il giapponese era lesto ad aggredire. Sembrava finita ma l’argentino giocava un incredibile nono game nel quale annullava addirittura 4 match point e prima di riuscire ad approfittare dell’ennesimo errore di dritto del giapponese. Forse Schwartzman a questo punto aveva sperato in qualche aiuto psicologico da parte di Nishikori ma invece si è immediatamente trovato a dover fronteggiare altri tre match point, stavolta consecutivi, dopo un gran dritto incrociato di Nishikori. Il giapponese sbagliava anche il quinto, ma adesso era veramente troppo e al sesto chiudeva col suo marchio di fabbrica, il lungolinea di rovescio.
Insomma Nishikori alla fine la partita l’ha portata a casa, ma considerato che all’orizzonte si staglia la figura di Djokovic, sarebbe già un mezzo miracolo se il giapponese riuscisse a confermare la semifinale dello scorso anno. Ma un passo alla volta, domani toccherà a Ferrer saggiare lo stato di forma di Kei.

[16] N. Kyrgios b. R. Harrison 6-3 6-3 (Cristina Pozzoli)

Come previsto Nick Kyrgios batte Ryan Harrison confermando il buon feeling con la terra madrilena già esibito nel primo turno. Quello che, forse, non si poteva immaginare era vedere l’australiano così concentrato dall’inizio alla fine, senza lasciarsi tentare dalla voglia di fare lo showman ma capitalizzando ogni punto con estrema solidità specialmente da fondo campo. Se proprio gli si vuole fare un appunto è il breve calo avuto a metà del secondo set in cui ha concesso l’unica palla break della partita ma è stata solo una piccola sbavatura in un momento in cui era tutto molto facile per lui.

Nel primo set si gioca solo sul servizio dello statunitense che già nel game d’apertuta si trova 15-30 con un attacco un po’ incerto sul quale viene passato e un doppio fallo. Kyrgios però sbaglia tre rovesci e gli permette di salvarsi. La stessa situazione si presenta sul suo secondo turno di battuta nel quale si trova ancora 30-30 pagando due errori di dritto in manovra e deve tirar fuori un ace e una prima vincente per tenere il servizio. I segnali non sono confortanti ed il break arriva puntuale nel quinto game che Kyrgios fa suo grazie ad una smorzata vincente di dritto e altri tre errori di Harrison in manovra. Con un break di svantaggio la situazione si complica ancora di più per Harrison che non intravede mai la speranza di mettere in difficoltà Kyrgios al servizio perchè ogni volta piazza uno o due ace e se non sono ace si ritrova una comoda risposta a metà campo sulla quale può fare quello che vuole. In tutto il primo set Harrison è riuscito a vincere solo un punto in risposta trovando una riga miracolosa e questo basta per leggere il risultato. Difficile poi rimanere in partita se quando si serve si si regalano almeno due punti specialmente se dall’altra parte c’è uno come Kyrgios che cerca il vincente fin dalla risposta e spesso lo trova come succede nel nono game in cui l’australiano brekka ancora Harrison e chiude 6-3.

Nel secondo set Harrison trova maggiore continuità con le prime palle e nei primi game regna grande equilibrio. Vittima di una piccolo calo di concentrazione nel gioco succesivo, Kyrgios sbaglia un paio di dritti un po’ scarico da fondo e poi ne stecca uno trovandosi 30-40. La palla break però non si gioca perchè l’australiano piazza un ace e poi con altre due gran prime si crea l’occasione per andare facilmente a segno. Passato l’attimo di distrazione si ripete il copione del primo parziale e il break per Kyrgios arriva nel game successivo durante il quale Harrison si trova a rete sulla palla break, gioca una stop volley ma Kyrgios arriva come un fulimne e lo infila con un passante lungo linea di rovescio. L’australiano continua a spingere da fondo, Harrison continua a sbagliare e nell’ottavo game si trova costretto a salvare tre set point aggrappandosi al servizio ma non può nulla su quello che Kyrgios si procura nel game successivo che converte con un dritto inside-out sul quale arriva l’ennesimo errore dello statunitense. Il prossimo turno si annuncia interessante per Kyrgios che troverà il vincente del match tra Rafa Nadal e Fabio Fognini.

[5] M. Raonic b. G.Muller 6-4 6-4 (Giancarlo Di Leva)

Scontro tra bombardieri sull’Estadio 3 di Madrid dove si sono affrontati il canadese Raonic e il lussemburghesi Muller, specialisti in ace (287 per il lussemburghese, recordman provvisorio quest’anno, e 248 il canadese). È un match sulla carta interessante in quanto entrambi i giocatori, pur non essendo specialisti della terra rossa, proprio la settimana scorsa hanno disputato la loro prima finale su questa superficie (Raonic a Istanbul cedendo all’ultimo atto a Cilic e Muller a Estoril dove ha perso contro Carreno Busta).
Raonic parte molto meglio del suo avversario ottenendo subito il break nel terzo gioco. Il canadese appare molto più centrato in uscita dal servizio ed efficace in risposta e così il match vola via veloce senza particolari sussulti .Raonic che perderà nel set solo 4 punti in 5 turni di servizio,dopo aver sprecato tre set point nel nono gioco chiude a zero sul proprio sevizio il game successivo e si aggiudica il set per 6-4 in 38 minuti.
Pressocché identica evoluzione del punteggio nel secondo set con Raonic che in scioltezza brekka l’avversario nel terzo gioco e si invola verso il successo senza patemi. Alla fine ,pur senza strafare con gli ace (10 contro i 9 dell’avversario) il canadese vince facilmente tutti i games di servizio lasciando all’avversario solo 7 punti (40 su 47) e ottenendo nel corso di tutto il match 28 vincenti contro gli 11 di Muller.
Con questa vittoria Raonic pareggia il bilancio degli scontro diretti con il lussemburghese (2-2) e approda al terzo turno dove l’aspetta un amante della terra rossa, il n. 10 del mondo Goffin che sarà certamente un avversario molto più ostico di quello incontrato oggi.

 

Risultati terzo turno:

[16] N. Kyrgios b. R. Harrison 6-3 6-3
[5] M. Raonic b. G. Muller 6-4 6-4
[6] K. Nishikori b. D. Schwartzman 1-6 6-0 6-4
[11] T. Berdych b. R. Haase 7-6(5) 6-3
[2] N. Djokovic b. N. Almagro 6-1 4-6 7-5
D. Ferrer b. [10] J.W. Tsonga W/O
P. Cuevas b. N. Mahut 5-7 6-4 6-4
[4] R. Nadal b. F. Fognini 7-6(3) 3-6 6-4
F. Lopez b. G. Simon 6-3 3-6 7-6(3)
[LL] B. Coric b. [Q] P. Herbert 7-5 6-4
A. Zverev b. [7] M. Cilic 6-7(3) 6-3 6-4
[12] G. Dimitrov b. I. Karlovic 6-3 7-5
B. Paire b. [3] S. Wawrinka 7-5 4-6 6-2

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