Andy Murray peggior numero uno di sempre?

Un viaggio tra i numeri uno degli ultimi 10 anni per stabilire se Andy Murray del 2017, fin qui, è il peggior numero uno del mondo.

Le brutte figure che sta rimediando Murray in questo 2017 da numero uno fanno storcere il naso a molti appassionati di tennis. Tralasciando se per problemi fisici o semplicemente per un rilassamento psicologico dovuto alla conquista, alla fine della scorsa stagione, della vetta del ranking, la stagione del numero uno del mondo fin qui sembra disastrosa.

Tanto che ci si chiede se sia lui il peggior numero uno della storia? Ora lungi da noi voler emettere sentenze impossibili – inoltre se non possiamo stabilire chi sia il migliore non possiamo indicare nemmeno il peggiore – ci limiteremo a riportare qualche numero su come si sono ripresentati coloro che hanno chiuso l’anno al numero uno del mondo nella stagione successiva. Raccogliendo un po’ di dati e numeri la statistica è molto interessante.

Ci siamo soffermati solamente agli ultimi 10 anni, quindi dal Federer che chiuse nel 2006 al numero uno del mondo e riprese il 2007 in testa al ranking.
Abbiamo considerato tutti i match giocati da inizio anno sino a prima del Roland Garros, senza contare match di Coppa Davis o considerare eventuali ritiri e walk over.

Come detto nel 2007 il numero 1 è Roger Federer. Per lui fino al Roland Garros 85% di vittorie in tutte le partite giocate (24V-4P). Lo svizzero apre l’anno vincendo l’Australian Open, subisce uno doppia sconfitta da Canas, che molti ancora ricorderanno, nei due mille americani. Seguirà la solita ripassata subita da Nadal al Principato di Monaco e poi la vittoria storica di Volandri a Roma, ma prima di Parigi c’è l’acuto di Amburgo per Federer, ai tempi ancora Master Series, quindi un torneo 1000.

Arriviamo al 2008 sempre di Federer. 79% con 27V e 7S. Stagione pessima dello svizzero che a fine anno perderà la posizione di numero uno del mondo. Fino al Roland Garros ha raccolto pochissimo, perdendo in semifinale a Melbourne da Djokovic e vincendo solo Estoril ad aprile su terra battuta, un misero 250.

2009. Il primo anno da numero uno di Nadal è pazzesco: 90% di vittorie, 39V e 4S. Melbourne, Indian Wells, Montecarlo, Roma e finale a Madrid sorpreso da Federer e dall’altura della nuova location del torneo di casa che avrebbe dovuto favorirlo.

2010. Torna Federer al comando, in quell’insperato ritorno che gli permette di superare Sampras, realizzando un nuovo record, ma nulla più. Quell’anno 19V e 7S per un 73% di vittorie. Per sua fortuna la stagione è condita dalla quarta vittoria a Melbourne ai danni di Murray, segue la finale a Madrid, dove stavolta Nadal ha la meglio.

2011. Seconda volta di Nadal al numero uno, anche se si avvicina la nemesi Djokovic. Rafa arriva prima di Parigi con 34V e 6S, 85%. Vince solo Montecarlo quell’anno, poi perde in finale a Indian Wells, Miami, Roma e Madrid sempre da Nole. È l’anno del Djokovic ingiocabile.

Il 2012 è il primo anno di Djokovic al numero uno. Per il serbo percentuale dell’85% con 30V e 5S. Vince l’Australian Open e il titolo 1000 di Miami, si ferma in finale a Montecarlo e Roma.

Nel 2013 resta sempre il serbo in cima al ranking. L’inizio non è male con la solita – per lui – conferma sulla Rod Laver Arena. Segue anche il titolo a Montecarlo e una semifinale ad Indian Wells, sconfitto da un redivivo del Potro. 25V e 4S, 86%.

Il 2014 è ancora l’anno di Nadal che inizia la sua stagione da numero uno perdendo in finale a Melbourne da Stan Wawrinka. A Miami raggiunge la finale senza vincerla. Si rifà vincendo il titolo a Madrid, ma gli sfugge Roma all’atto conclusivo. 34-6 il bilancio, 85%.

2015 Djokovic è di nuovo al numero uno e la partenza è forse tra le migliori di sempre. 34V e solo 2 sconfitte prima di Parigi: 94%. Vince tutto: Australian Open, Indian Wells, Miami, Montecarlo, Roma e non gioca Madrid per riposarsi e tentare l’assalto al Roland Garros che come ricordiamo fallirà a causa di Stan Wawrinka.

Il 2016 continua a vedere in testa il serbo. Per lui altro inizio pazzesco, 35V e 3S per una percentuale del 92% di incontri vinti. Per due anni completa la doppietta americana nei mille dopo aver conquistato lo Slam australiano. Vince il torneo di Madrid e giunge sino in finale a Roma.

Arriviamo al 2017, Murray dopo una seconda parte di 2016 fantastica sul concludersi della stagione strappa lo scettro a Djokovic e comincia l’anno in corso da numero uno del mondo. I numeri ci dicono che fino a Roma compreso – dove ha perso al primo turno da Fognini – lo scozzese ha una percentuale del 69% in virtù delle 16 vittorie e 7 sconfitte che ha maturato in questi primi mesi dell’anno. In bacheca solo la vittoria del 500 di Dubai e una finale a Doha (torneo 250).

A guardare questi dati Murray è il peggiore in termini di percentuale 69% nel 2017. Gli si avvicina di molto il Federer del 2010 (73%) ma in quell’anno lo svizzero mise in bacheca un titolo dello Slam a gennaio. Ma se guardiamo i titoli non è neppure Murray il peggiore perché ha vinto un 500, mentre Federer nel 2008, nonostante il 79%, vinse soltanto un 250.

Ovviamente sono numeri e ognuno potrà trarre le conclusioni che vuole però, tanto per andare ancora una volta addosso a Murray, da notare come Nadal e Djokovic al loro primo anno da numeri uno abbiano tenuto alto l’onore e il peso del ranking con entrambi ottime percentuali: 90% (Nadal, 2009) e 85% (Djokovic, 2012). A questo punto sarete curiosi di sapere i numeri di Federer al suo primo anno da numero uno? Beh per alcuni, specie il sottoscritto, Federer è il migliore ma se non ci credete giudicate voi: 95% di vittorie, 41V e 2S prima del Roland Garros nel 2005.

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