Indian Wells, uomini: Wawrinka si salva, Goffin no. Bene Thiem e Nishikori

Altra sorpresa a Indian Wells, Pablo Cuevas esce vincitore dalla battaglia con David Goffin. Stan Wawrinka risce a domare Nishioka soltanto al tie break del terzo set. Ottima prova di Thiem contro Monfils.

[3] S. Wawrinka b. Y. Nishioka 3-6 6-3 7-6(4) (Adriano Spataffi)

Si spegne la favola del giapponese Nishioka, protagonista dell’eliminazione a sorpresa di Tomas Berdych nel turno precedente, che sfiora l’impresa di eliminare il numero 3 del mondo Stanislas Wawrinka dall’ATP Masters 1000 di Indian Wells, impresa a cui, paradossalmente, pur non avendo nulla da perdere, è parso alla fine mancare solo un po’ di coraggio.

La partita, primo scontro diretto tra i due, segue per tutto il suo corso lo stesso canovaccio: il giapponese è praticamente un muro, mette la giusta aggressività solo quando si può far forte della prima palla, per il resto, rapidissimo negli spostamenti da fondocampo, non si prende mai, o quasi, il rischio di fare il punto, limitandosi a rimandare tutto il possibile, ad una velocità innocua ma che obbliga l’avversario a imprimere peso. Wawrinka, dall’altra parte, non sembra avere la pazienza di aprirsi il campo gradualmente ma, forse invitato dalla poca incisività di Nishioka, cerca di sfondare il prima possibile, incappando, però, in una giornata costellata di errori gratuiti con tutti i colpi.

Il primo set si pare sull’equilibrio, lo svizzero, al secondo turno di servizio, ha subito un passaggio a vuoto; sembra rimediare nel game successivo ma, non riuscendo mai a trovare continuità, concederà due break consecutivi ed il primo set con essi, a coronamento di ben 21 errori gratuiti.

Nel secondo parziale il numero 3 del mondo continua ad andare a fasi altalenanti al rimbalzo, con l’enorme diffferenza, però, di ritrovare efficacia nel servizio, aspetto fondamentale perché, con i game in battuta praticamente inattaccabili, il break diventa solo una questione di tempo; Wawrinka, infatti, riuscirà presto a trovare il margine necessario e ad andare in gestione fino al 6-3 che porta la partita al terzo set.

A questo punto sarebbe stato facile ipotizzare che lo svizzero avrebbe fatto pesare la sua maggiore qualità anche nel terzo parziale, dato che il peggio pareva essere alle spalle, invece la partita decisiva si apre con un nuovo break di un indomito Nishioka, che da questo momento si fa leggermente più propositivo al servizio, salvandosi sul 4-3, 15-40 e presentandosi a servire per il match sul 5-4. Qui, sul 30-30, Wawrinka inanella un passante stretto magistrale di rovescio e un punto costruito alla perfezione chiuso con un diritto lungolinea a fil di riga, rimettendo così il set in parità. Lo svizzero, incredibilmente, vanifica di nuovo tutto al game successivo con altri tre errori gratuiti gravi e rioffre la possibilità a Nishioka di servire per chiudere il match. Il braccio mancino del giapponese trema leggermente, Wawrinka stavolta non lo aiuta ed è tie-break.

A questo punto, esce il campione: Wawrinka gioca il suo miglior scorcio di partita, Nishioka non fa nulla a parte rimandare la palla dall’altra parte tipo uno sparring, anzi, sbaglia due facili appoggi a seguito della prima palla, e la conclusione è un inevitabile 7-4 con lo svizzero che conduce fin dall’inizio. Dopo lo spavento Wawrinka è atteso da Dominic Thiem

[8] D. Thiem b. [10] G. Monfils 6-3 6-2 (Cristina Pozzoli)

Nell’ultimo ottavo di giornata Dominic Thiem, ottava testa di serie, batte il numero 10 Gael Monfils con una vera prova di forza. Sono due i precedenti vinti entrambi dall’austriaco ma sempre in tre set e anche oggi ci si aspetta la lotta e lo spettacolo garantito dal francese in campo. Non succede niente di tutto questo per merito di un ottimo Thiem, che domina l’incontro fin dall’inizio.

Sceso in campo con le idee ben chiare, Thiem inizia da subito ad impadronirsi del campo schiacciando Monfils sotto il peso dei suoi colpi. Il punto di rottura arriva nel quarto game con il francese che perde il servizio da 40-15 e l’austriaco che infila otto punti consecutivi e sale 4-1. Non c’è storia, quando lo scambio si allunga è Thiem a portare a casa il punto e Monfils ad andare in debito d’ossigeno. Il francese cerca esasperatamente la diagonale di rovescio per evitare il dritto dell’austriaco ma poi finisce per sbagliare cercando di uscire dallo scambio. Thiem da fondo è una macchina, anche giocando lontano dalla riga, è sempre in controllo e si procura un set point sul 5-2 annullato da Monfils che, complici un doppio fallo e un gratuito di rovescio dell’austriaco, trova due palle del controbreak per rientrare nel set nel nono game chiamando Thiem a rete con due smorzate e poi passandolo con il rovescio. Ma non è un giochino che Thiem gli permette di fare spesso ed infatti si leva dai guai con sicurezza e chiude il set.

Nel secondo parziale il tema dell’incontro non cambia, Monfils non riesce a trovare alternative e Thiem continua a martellare da fondo con un’intensità impressionante salendo 4-0 in un quarto d’ora. Il francese tiene due turni di battuta regalando lo spettacolo che da lui ci si attendeva dall’inizio, annulla un match point nel settimo game ma poi Thiem non fa una piega, si procura un altro match point con un ace e chiude il match con una prima vincente.

[27] P. Cuevas b. [11] D. Goffin 6-3 3-6 6-3 (Aldo Cutaia)

Pablo Cuevas, dopo aver sconfitto l’azzurro Fabio Fognini, sfida oggi David Goffin per un posto ai quarti di finale. È il primo incontro tra questi due tennisti, ed è logico considerare il belga favorito, ma attenzione a sottovalutare Cuevas, che più volte ha dimostrato di non essere un semplice “terraiolo”. 
L’occasione è ghiotta per entrambi, in quanto ad aspettare il vincitore di questo match non vi è Andy Murray, eliminato all’esordio da Vasek Pospisil, ma la testa di serie numero 21 Pablo Carreno-Busta.

Il primo set vede un’ottima partenza per l’uruguaiano che, con l’elegante rovescio ad una mano, toglie il tempo a Goffin, prendendo costantemente l’iniziativa. Il belga, di contro, non fa nulla per instillare dubbi nella mente del suo avversario, anzi sembra arrivare spesso scarico sulla palla, non riuscendo a coordinarsi sui colpi a rimbalzo. Il break arriva nel quarto game, con Goffin che non si aggiudica nemmeno un 15. Cuevas continua con il suo gioco d’anticipo, non rischiando praticamente nulla per tutto il resto del set ed il belga non si oppone, 6-3.

Nel secondo parziale, il belga ritrova maggiore compattezza da fondo e riesce ad incidere sulla diagonale di sinistra, facendo spostare l’uruguaiano. Cuevas sembra preso alla sprovvista sulla sfida di rovesci ed il break è immediato, con Goffin che s’invola sul 3-0.
Sul risultato di 2-4 30-30, Cuevas prova a rientrare nel set giocando una serie di rovesci incrociati, quasi in controbalzo e sulle righe, ma il belga è bravo a subire per poi capovolgere lo scambio con il lungo linea, chiudendo infine con lo smash. Goffin va a servire per il set sul risultato di 5-3, ma il servizio sembra abbandonarlo, costringendolo a salvare due palle break, di cui l’ultima con un dritto vincente arrivato dopo uno scambio prolungato. Un falco benevolo e una stecca di Cuevas fanno il resto e la partita approda al terzo set.

L’inerzia del match sembra ora essersi spostata dalla parte del belga, che riesce sempre di più, soprattuto con dritti incrociati particolarmente stretti, a muovere il suo avversario, che d’altro canto, ha ridotto la gittata dei colpi. Goffin lascia le briciole al servizio, trovando inoltre soluzioni che gli permettono di raccogliere punti senza rischiare eccessivamente. Cuevas dà invece la sensazione di esserne strettamente dipendente in questo frangente, e riesce a stare al passo, mantenendo una percentuale di prime piuttosto elevata.

Ma il tennis è strano, si sa. Arriva puntale, infatti, la latitanza della prima di servizio di Goffin, che spiana la strada al break dell’uruguaiano, che si porta sul 4-2. 
Il nativo di Concordia è ora a pochi passi dalla vittoria, ma deve passare da un complicato game in cui Goffin lo costringe ai vantaggi, per poi tirare in corridoio due risposte di fila, 5-2. 
Goffin tiene il servizio a 0, ma il suo avversario è già proiettato al game successivo, in cui parte subito bene con due ottimi servizi. 
Sul 30-15, Goffin si divora un punto che aveva costruito perfettamente, ma in cui un recupero di Cuevas era effettivamente fuori. 
La partita si conclude con l’intervento di hawk-eye, che assegna l’ace della vittoria a Cuevas.

[4] K. Nishikori b. D. Young  6-2 6-4  (Francesca Padoin)

Match valido per l’accesso ai quarti di finali quello che si gioca in apertura sul centrale fra il giapponese Kei Nishikori e lo statunitense Donald Young. Lo statunitense gode di un ottimo stato di forma, due semifinali nei primi due mesi del 2017 e ad Indian Wells ha battuto al primo turno il connazionale Kozlov, in seguito il vincitore del torneo di Acapulco, Sam Querrey, ed infine la testa di serie numero 14, Lucas Pouille. Young faceva parte delle giovane promesse americane non mantenute insieme a Harrison, Sock e Johnson ed ora pare essere pronto per competere coi più forti. Nishikori invece ha raggiunto due finali in questa stagione (Brisbane e Buenos Aires) e gli ottavi agli Australian Open.

Il numero 5 del mondo parte subito bene ottenendo un break fin dal primo game ma poi si complica la vita trovandosi da 40-0 a dover fronteggiare una palla break a causa di un doppio fallo. Il giapponese si riprende subito e nel game successivo si guadagna un’altra palla break, splendidamente annullata da Young. Oggi lo statunitense non appare in piena forma ed è molto falloso tanto che al settimo game regala ancora una palla break al giapponese con un doppio fallo, subito concretizzata dallo stesso, che poco dopo va a vincere il primo set. Young pare ridestarsi nel secondo parziale, tenendo il servizio a 15, e brekkando l’avversario nel secondo gioco alla prima opportunità. Seguono dei turni di servizio senza particolari sussulti fino al settimo game dove il numero 60 del mondo accusa un passaggio a vuoto e si trova rapidamente 0-40. La terza è la palla break giusta che rimette Nishikori in gioco e gli dà la giusta fiducia per ottenerne subito un’altra sul nono gioco, mettendo pressione all’avversario. Qui un doppio fallo di Young consegna il game e praticamente la partita all’avversario: il giapponese, infatti, poco dopo, chiuderà col punteggio di 6-4 e raggiunge i quarti dove troverà Jack Sock.

[17] J. Sock b. M. Jaziri 3-6 7-6(1) 7-5 (Cristina Pozzoli)

Il terzo ottavo di finale in programma sullo Stadium 2 vede la vittoria in rimonta dello statunitense Jack Sock, testa di serie numero 17 che conquista i quarti di finale battendo il tunisino Malek Jaziri praticamente perfetto per quasi due set ottenendo la tredicesima vittoria stagionale a fronte di due sole sconfitte. Curiosamente, nell’unico precedente tra i due giocato al torneo di Stoccolma a fine 2016 fu ancora Sock ad imporsi rimontando un set di svantaggio e chiudendo al tie-break del terzo dopo un’autentica battaglia.
All’inizio il match non è coinvolgente, entrambi dominano con il servizio e nei pochi scambi che intavolano fanno a gara a chi tira più forte. La parità si interrompe nel quinto game quando il tunisino sfrutta un lieve calo di rendimento al servizio dello staunitense che gli consente di procurarsi due palle break. Sock annulla la prima con il consueto schema servizio-dritto ma sulla seconda si fa sorprendere da una risposta anticipata di rovescio di Jaziri che gli rimbalza nei piedi. Forte del vantaggio, il tunisino mantiene i suoi turni di battuta fino alla fine del set senza concedere palle break. Sock da parte sua, non riesce ad arginare l’aggressività del tunisino che con il dritto non sbaglia un colpo lasciandolo spesso fermo. Sono 13 i vincenti messi a segno da Jaziri contro i 7 di Sock che rendono bene l’idea dell’andamento del parziale.
Nel secondo set la situazione non cambia, lo stato di grazia di Jaziri continua e continuano le difficoltà di Sock a tenere gli scambi tanto che già nel terzo game si trova costretto a salvare due palle break mentre dalla parte del tunisino il servizio continua a funzionare alla perfezione. Sock inizia a rianimarsi al sesto game quando riesce a mettere in difficoltà Jaziri procurandosi la prima palla break annullata però dal tunisino, molto solido anche in questa circostanza. La partita si fa più accesa, entrambi rendono al meglio e si arriva al tie-break. La tensione gioca un brutto scherzo a Jaziri che commette due doppi falli e poi ci pensa Sock, con il diritto, a fare il resto.
Nel terzo parziale partono ancora entrambi forte al servizio ed è Jaziri a procurarsi una palla break nel quarto game offerta dallo statunitense con un doppio fallo che però reagisce alla grande, la annulla con una gran prima e poi mette a segno sette punti a uno strappando subito dopo il servizio al tunisino. Sembra finita ma Jaziri non ci sta, recupera il break di svantaggio nell’ottavo game e sale 5-4. L’altalena continua, Sock si rifà sotto, sorpassa ancora il tunisino nell’undicesimo game e poi va a servire, senza tremare, per un posto nei quarti di finale, dove sfiderà Kei Nishikori.

Risultati ottavi di finale:

[21] P. Carreno Busta b. [Q] D. Lajovic 6-4 7-6(5)
[27] P. Cuevas b. [11] D. Goffin 6-3 3-6 6-3
[3] S. Wawrinka b. [LL] Y. Nishioka 3-6 6-3 7-6(4)
[8] D. Thiem b. [10] G. Monfils 6-3 6-2
[17] S. Sock b. M. Jaziri 4-6 7-6(1) 7-5
[4] K. Nishikori b. D. Young 6-2 6-4
[9] R. Federer b. [5] R. Nadal 6-2 6-3
[15] N. Kyrgios b. [2] N. Djokovic 6-4 7-6(3)

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