Vanni, Fabbiano e le loro scarpe: con Asics è tutto rose e fiori

Thomas Fabbiano e Luca Vanni sono due dei testimonial di punta di Asics. Abbiamo fatto loro cinque domande per capire che rapporto hanno con la scarpa da tennis.

Professionisti, certo, ma alle prese con le scarpe da tennis come l’amatore qualsiasi. Thomas Fabbiano e Luca Vanni hanno fatto visita nel laboratorio di Asics per provare la nuova scarpa del brand italiano, la Asics Court FF da noi già recensita. Ne abbiamo approfittato per fare qualche domanda ai due.

Quando avete acquistato l’ultimo paio di scarpe da tennis?
Thomas: “Circa due anni e mezzo fa, ed erano delle Asics. Ho comprato un paio di Solution al loro all’outlet. Le ho viste, mi sono piaciute subito e le ho acquistate”.

Luca: “Anche io ho comprato un paio di scarpe Asics. Ero già sotto contratto, ma ciononostante quando a New York ho visto in un negozio un modello con sopra disegnata la bandiera degli USA non ho resistito: mi piacevano e le ho comprate”.

Avete un aneddoto particolare su voi e le scarpe da tennis?
Luca: “Una volta mi sono presentato in un torneo convinto di aver messo le scarpe da tennis in borsa. Invece non le avevo e le ho dovute comprare al negozio del circolo per giocare”.

Thomas: “No no, a me una cosa del genere non capiterebbe mai”.
Luca: “Perché tu sei precisino”.

Thomas: “Esattamente: preparo la borsa almeno due settimane prima di partire, sono preciso e controllo tutto, non esiste che mi scordi di mettere le scarpe dentro la valigia”.

Quante ne portate per un torneo?
Thomas: “Dipende dalla lunghezza della trasferta. Diciamo che ne porto un paio o due paia nuove, un paio seminuove, un paio da atletica e un paio da passeggio”.

Luca: “Vale lo stesso anche per me, poi dipende se gioco sul cemento o meno. Comunque porto una scarpa usata e uno o due paia nuove”.

Cosa cercate in una scarpa a livello di caratteristiche?
(Thomas Fabbiano usa, paradossalmente, la Asics Resolution, che è adatta ad un fisico più  strutturato, Luca Vanni invece preferisce le Solution, che è per i fisici più leggeri. Ma a questo c’è una spiegazione)

Thomas: “La Resolution è molto massiccia e più larga a livello di pianta e quindi si adatta alle mie caratteristiche fisiche. Io sono veloce e una scarpa del genere, con questo peso maggiore rispetto alla Solution ad esempio, mi permette di arrivare sulla palla con il tempo giusto, non in anticipo. Anche quando striscio lateralmente, e io lo faccio molto, questa scarpa mi consente di avere un’ottima stabilità”.

Luca: “Io preferisco la Solution perché ho un piede molto fino, e questa scarpa la sento come una pantofola. È rigida e mi permette di sentire molto il terreno, a livello di contatto. Preferisco avere il piede più fasciato a discapito della morbidezza”.

Com’è il vostro rapporto con Asics, anche considerato che siete al 3° anno di contratto?
Thomas: “È un rapporto ottimo: i materiali sono buonissimi, ottima anche la qualità dei tessuti dei miei completi (Thomas è total look ndR), mi piacciono i colori forti e colorati e da quando faccio parte di Asics vesto con molto piacere le loro soluzioni stilistiche. È un vero piacere essere un loro testimonial”.

Luca: “Il rapporto per me è la cosa principale. Asics è un riferimento valido, sono sempre disponibili, spediscono i materiali dove vogliamo e sempre tempestivamente. Sono collaboratori ma anche amici”.

Ok, quando vi rivediamo in campo?
Thomas: “Dopo il Challenger di Budapest giocherò in Europa, sempre Challenger, prima di andare a Dubai e poi in Cina, sempre per tornei ATP Challenger”.

Luca: “Sono in ripresa dall’infortunio degli Australian Open (dopo aver superato le qualificazioni Vanni si è ritirato contro Tomas Berdych per infortunio nel primo turno del main draw, ndR). Più o meno seguirò la stessa programmazione di Fabbiano”.

Dalla stessa categoria