Le statistiche della settimana: Goffin primo belga in top10, Pliskova alla caccia della vetta

Successo prestigioso di Tsonga dopo un digiuno di 17 mesi. Il francese si impone nell’ATP 500 di Rotterdam superando in sequenza tre tennisti del calibro di Cilic (numero 7), Berdych (12) e Goffin (11) che si consolerà a sua volta con l’ingresso nella Top Ten, primo tennista belga a riuscirci nella storia.
Per Tsonga trattasi del tredicesimo successo in carriera che lo riporta a numero uno di Francia a ridosso della Top Ten. Da oggi è infatti undicesimo ad appena 15 punti da David Goffin che è costretto ad incassare la sesta sconfitta consecutiva in finale da Basilea 2014 ma si consola, come detto, con l’ingresso per la prima volta nella Top Ten dopo ben 14 settimane consecutive al numero 11.
Il torneo di Rotterdam ha visto al primo turno lo scontro attesissimo tra l’austriaco Thiem e il tedesco Alexander Zverev, i due tennisti che al momento, più di tutti, insieme a Dimitrov, appaiono accomunati dal destino di “predestinati” a raccogliere, quando sarà, il testimone dagli irripetibili Fab Four. Ciò fa sì che gli head to head tra i due saranno “un classico” di domani che tuttavia ha già avuto fin qui, a partire dallo scorso anno, 5 puntate, tutte con almeno 3 set giocati e 4 vittorie in rimonta. Questa settimana, sulla superficie più congeniale all’avversario, ha vinto Thiem portando il bilancio a 4-1 in suo favore. Sarà un lungo viaggio già da adesso molto stimolante.

La sorpresa della settimana è senza dubbio il ritorno al successo dell’ucraino Alexander Dolgopolov che, reduce da una serie di 10 sconfitte da luglio scorso con una sola partita vinta (a Melbourne contro Coric), è uscito dal letargo sulla terra battuta di Buenos Aires, vincendo il torneo senza perdere un set e battendo in finale il numero 5 del mondo Nishikori il quale, dopo aver vinto per 4 anni consecutivi in questa settimana dell’anno il torneo di Memphis ha preferito cambiare programmazione anticipando l’assaggio con la terra in vista dei tornei europei sul rosso. L’ultima vittoria del tennista ucraino risaliva al torneo di Washington 2012, anno nel quale ottenne il suo best ranking (13).
A Memphis prima finale dell’anno senza teste di serie e primo successo in carriera per il ventiquattrenne Harrison, promessa mancata del tennis americano che in finale ha avuto la meglio sul georgiano Basilashvili.

Altri numeri

1. Prima vittoria contro un Top Ten per il francese Herbert che, proveniente dalle qualificazioni, è approdato alle semifinali a Rotterdam dopo aver battuto Thiem (numero 8 del ranking).
2. Le finali nel circuito giocate dal georgiano Basilashvili: Kitzbuhel 2016 e Memphis 2017.
5. Le sconfitte consecutive di Dolgolopolov contro Nishikori prima di ieri.
41. Le posizioni recuperate in classifica dal francese Herbert (era 109 adesso 68).
49. Il nuovo ranking di Harrison che rientra tra i top 50 dopo 4anni e 7 mesi

In campo femminile Karolina Pliskova conquista brillantemente, a Doha, il suo secondo trofeo dell’anno dopo quello di Brisbane, (ottavo titolo in carriera in 18 finali), consolida il suo terzo posto nel ranking e si lancia autorevolmente alla caccia delle prime due, Serena Williams e Angelique Kerber. La vetta è lontana 2140 punti ma i prossimi appuntamenti sul cemento, a Dubai e poi negli Stati Uniti (Indian Wells e Miami), sono occasioni ghiottissime da sfruttare. In palio 2900 punti complessivi con Serena, presumibilmente presente solo nei 2 appuntamenti americani, difficilmente riuscirà ad avere continuità di rendimento in due tornei consecutivi così impegnativi, e la Kerber che ha confermato anche questa settimana di essere in crisi di fiducia. La restituzione a Serena Williams del trono mondiale dopo appena 19 settimane, è stato per lei un duro colpo e la Kasaktina ci ha messo del suo con l’uno-due che le ha inferto dal’inizio dell’anno (Sidney-Doha). La sconfitta in Qatar ha fatto sfumare la possibilità per la tedesca di riagguantare la vetta del ranking, impresa possibile se fosse giunta in finale sia a Doha che a Dubai la settimana prossima.

La Wozniacki, benché sconfitta nettamente dalla Pliskova nella finale di Doha, continua invece il suo recupero verso l’alta classifica. Dagli US Open ad oggi la danese ha un bilancio di 31 vittorie e 7 sconfitte con 2 tornei vinti lo scorso anno (Tokio e Kuala Lampur), il che le ha consentito di risalire la classifica dalla dalla settantaquattresima alla posizione numero 15.

Altri numeri:

1. I tornei vinti finora quest’anno dalla testa di serie numero 1 nei nove tornei fin qui disputati. È accaduto solo a Taipei la settimana scorsa con la Svitolina. Due sono invece le volte in cui ha vinto la testa di serie numero 2: agli Aus Open con Serena Williams e ieri a Doha con Karolina Pliskova.
2.  Le sconfitte della Wozniacki in finale a Doha. Il precedente risale al 2011 per mano della russa Zvonareva.
3. I successi dall’inizio dell’anno di tenniste ceke. Oltre alle 2 vittorie della a Pliskova (Brisbane e Doha), c’è stata l’affermazione a sorpresa della Siniakova a Shenzen nella prima settimana dell’anno. Sono tre anche gli anni consecutivi in cui almeno una finalista a Doha è una tennista non compresa nel seeding:prima di Wozniacki nel 2015 furono Azarenka e Safarova e nel 2016 Ostapenko.
6. Le tenniste cinesi presenti nel main draw del torneo Premier 5 di Dubai di questa settimana. Solo gli Usa ne hanno altrettante. Non c’era mai stata finora una presenza cinese così numerosa in un torneo Premier.
43. Le finali disputate in carriera da Caroline Wozniacki (bilancio 25w-18l). Meglio di lei tra le tenniste in attività solo Serena Williams (72-20), Venus Williams (49-32) e Maria Sharapova 35-23)

 

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