La nuova mossa di Milos Raonic è Richard Krajicek

Pochi giorni dopo l'annuncio della collaborazione tra Moyá e Nadal, arriva quella di Raonic e Richard Krajicek, che per un breve periodo aveva lavorato con Wawrinka.

C’è un’importante novità nell’angolo di Milos Raonic, classificatosi al primo posto degli umani nel 2016 (cioè dietro a Murray e Djokovic). Come riporta il Times, il numero 3 del mondo ha infatti cominciato a lavorare con Richard Krajicek, campione di Wimbledon nel 1996 e che per un breve periodo ha lavorato con Stan Wawrinka nel corso della scorsa stagione (lo svizzero lo aveva assunto per la stagione sull’erba, ma le cose non andarono benissimo: perse al primo turno del Queen’s contro Verdasco e al secondo di Wimbledon contro del Potro).

Raonic poche settimane fa fa aveva annunciato che non avrebbe più lavorato con Carlos Moyá, il coach spagnolo che era stato aggiunto al team del canadese a inizio 2016 e già allora si era scritto che Krajicek avrebbe potuto prendere il posto di Moyá nell’angolo di Raonic. Krajicek non ha praticamente alcuna esperienza come coach, ma è evidente che Raonic sia alla ricerca di qualcuno che gli possa dare tutti i consigli utili per giocare al meglio sull’erba, la superficie sulla quale il canadese ha conquistato la sua prima finale Slam. Raonic, tra l’altro, prima della stagione su erba aveva cominciato a collaborare con McEnroe, che poi si è rivisto nel suo angolo durante le ATP Finals.

Il team di Milos, comunque, resterà lo stesso: Piatti è l’allenatore, Dalibor Sirola il suo preparatore fisico e Claudio Zimaglia il suo fisioterapista. Il 2016 è stato il miglior anno della carriera di Raonic: ha chiuso l’anno con il suo best ranking, ha giocato per la prima volta una finale Slam, ha raggiunto la semifinale agli Australian Open e alle ATP Finals (perdendo sempre contro Murray, la seconda volta con match point a favore), inoltre ha giocato la finale a Indian Wells e al Queen’s. Ha vinto un solo titolo, però, peraltro di categoria ATP 250: era un anno fa, ormai, quando batteva Roger Federer in finale e conquistava l’ottavo trofeo in carriera.

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