ATP Shanghai: Djokovic si sbarazza di Pospisil, Sock elimina Raonic, fuori anche Wawrinka! E' Mischa l'unico Zverev ai quarti

TENNIS – Di Fabrizio SalvI

SHANGHAI. Dopo il 6-3 6-3 a Fabio Fognini, Novak Djokovic concede un game per set in più a Vasek Pospisil ma approda comodamente ai quarti di finale. Al prossimo turno, il serbo troverà Zverev, ma non Alexander.

Il fratello maggiore della grande promessa tedesca continua la sua strepitosa cavalcata che lo riporterà, ormai è certo, nei top-100 dopo 5 anni. Nei quarti di finale l’ostacolo è a dir poco proibitivo, ma da lunedì prossimo dovrebbe trovarsi vicino ai primi 70 del mondo. 

Djokovic [1] b. V. Pospisil 6/4 6/4

Inizio schiacciante di Djokovic che ha messo sotto pressione Pospisil fin dal primo punto e, in men che non si dica, si è trovato a condurre per quattro a zero. Il canadese, in stato evidente confusionale, si è incaponito in un gioco da fondo campo che l’avrebbe potuto condurre solo alla sconfitta. Con la vittoria del primo game, qualcosa è scattato nella sua testa con che gli ha dato una spinta e lo ha incoraggiato a provare soluzioni diverse e a lui più congeniali.

Pospisil ha iniziato a variare il suo gioco, si è presentato di più a rete e, nel bene e nel male, la partita l’ha condotta lui. Tantissimi sono i vincenti, altrettanto copiosi sono gli errori. Il cambio di tattica paga e si riporta fino al 5 a 4, togliendo anche un break a Nole. L’esperienza, la classe e tutto quello che un campione sa tirare fuori in momenti delicati si vede proprio li, quando a fronte di qualche occasione sciupata da Pospisil, appena gliene capita una, la capitalizza e porta a casa il primo set per 6 giochi a 4. 

Nole inizia bene anche il secondo set, alzando il livello di attenzione e non concedendo più di quanto il canadese si meritasse di ottenere. Pospisil è decisamente un altro giocatore, più vivace e aggressivo, ma palesa evidenti lacune sulla seconda di servizio. Il break arriva sul fatidico settimo game, ed è a favore di Nole che, a quel punto, si spiana la strada verso la vittoria. 

J. Sock b M. Raonic [5] 0/6 6/4 7/6(8)

Partita dai due volti quella tra Jack Sock e Milos Raonic. Un primo set che pareva confermare la statistica negativa che Sock ha nei testa a testa contro Raonic dove era in svantaggio per 8 a 1. Disastroso l’avvio dell’americano, che andava sotto rapidamente nel punteggio, e si faceva poi rifilare un netto 6-0, la riprova che fino a quel momento c’è stato un solo giocatore in campo.

Il trattamento alla spalla al quale si è sottoposto Sock gli ha dato una nuova vitalità, e la palla cominciava a correre molto di più, con le sue rotazioni molto più efficaci di quanto non lo fossero fino ad allora. Il secondo set si è caratterizzato per offrire poche chance a chi rispondeva e, come spesso accade, alla prima e unica palla break si decide il set, ed è stato l’americano a beneficiarne.

Il terzo set è stato vibrante ed equilibrato, sublimato dal tie-break finale nel quale nessuno dei due sembrava avere la freddezza necessaria per chiudere il match. Il primo a sprecare il match point è stato proprio Sock, poi toccherà a Raonic dilapidarne addirittura due. La tensione era evidente e gli errori marchiani. Poco dopo è ancora l’americano ad essersi costruito una nuova opportunità con una risposta fantastica sulla riga che lo ha portato, finalmente, ad avere un altro match point. Al servizio sul 9 a 8 ha chiuso grazie anche ad un errore a rete di Raonic.

M. Zverev [Q] b. M. Granollers 6/7(4) 6/4 6/1

C’è uno Zverev nei quarti di finale, ma non è quello che tutti si aspettavano. Mischa, il fratello maggiore di Alexander, è riuscito ad accedere al turno successivo, per giunta partendo dalle qualificazioni. Una partita decisa in tre set, due dei quali molto combattuti e un terzo che ha preso fin da subito piega a favore del ventinovenne tedesco.

Il primo set, salvo alcune palle break concesse da Zverev, è filato via liscio fino al tie-break, nel quale un mini-break ha fatto la differenza.

Il servizio dello spagnolo si è inceppato di colpo, e le sue percentuali si abbassano vistosamente, mentre quelle di Mischa si sono mantenuti stabili intorno al 70% di prime palle in campo, con altissime percentuali di conversione a punto. È il break a metà del secondo parziale a fare la differenza, lasciando addirittura a zero l’avversario, che ha consentito al tedesco di aggiudicarsi il set e a pareggiare i conti.

Spinto dall’inerzia evidentemente cambiata dell’incontro, Zverev ha ottenuto molti punti sul servizio di Granollers oltre ad una grandissima resa sul proprio. Il 6 a 1 finale è figlio della costante pressione che ha saputo mettere sulle spalle dell’avversario, e che l’ha portato a cogliere questo strepitoso, inaspettato, risultato.

R. Bautista Agut [15] b. V. Troicki 6/3 6/3

Bautista Agut ha battuto in due set Victor Troicki e centra il miglior risultato stagionale in un Master 1000, raggiungendo ai quarti di finale Jo-Wilfried Tsonga. Il serbo, invece, dopo aver compiuto l’impresa di battere Rafa Nadal, seppur nella sua versione più ingrigita, non ha saputo ripetersi contro uno dei tennisti più regolari del circuito.

Nel primo parziale lo spagnolo ha regalato qualcosa al suo avversario, ma infinitamente meno rispetto alla montagna di palle break che ha avuto in cambio. Troicki non ha saputo organizzare una seconda di servizio efficace e che lo tenesse lontano dai guai, e Bautista Agut non ha dovuto fare altro che mettere il dito nella piaga. Il primo parziale si è chiuso col punteggio di 6 giochi a 3.

Non comincia bene nemmeno il secondo set per Troicki, che va subito sotto di due break e ovviamente nel punteggio, fissato in 3 giochi a zero in men che non si dica. È stato, comunque, molto bravo a risollevarsi recuperandone almeno uno, però quando le cose erano ormai irreparabili. La partita si è chiusa con un altro break che fissa il punteggio sul 6/3 in un’ora e quindici minuti a favore dello spagnolo. A Troicki rimane comunque la soddisfazione di aver giocato un bel torneo, avvalorato dallo scalpo di Nadal.

D. Goffin [11] b. G. Monfils [6] 4/6 6/4 6/2

David Goffin accede ai quarti di finale dopo aver battuto in tre set il francese Gael Monfils, in un match che ha dell’incredibile e che sembrava chiuso a metà secondo set. Una prima parte caratterizzata da un fattore alquanto strano, sicuramente non abituale, la scarsa continuità del tennista di Liegi nei colpi a rimbalzo. Non eccellente neanche la statistica dei punti giocati col servizio, sotto la sufficienza con le prime, decisamente in negativo con la seconda.

Il primo set ha messo in mostra un’estrema solidità al servizio da parte del parigino, che non concede nemmeno una palla break e chiude per 6 giochi a 4.

Il fastidio alla schiena che si trascina da tempo, non sembra limitare di molto Monfils, che però inizia a concedere qualcosa, non prima di aver però strappato il servizio altre due volte a Goffin. Sul 4 a 1 per il francese, ecco finalmente un sussulto di David che riesce a portare via il break che gli permette, se non di rimettersi in corsa, almeno di dare fastidio a Monfils, che non sarebbe nuovo a perdere partite apparentemente già vinte. Al primo è seguito anche il secondo contro-break che riequilibra il risultato sul 4 pari. Le sorprese sono tutt’altro che finite. Goffin non si accontenta e porta via il servizio a Monfils, chiudendo incredibilmente il set a suo favore col punteggio di 6-4, con cinque game vinti consecutivamente.

Il terzo set ha la sua svolta nel sesto gioco, quando alla sesta palla game Goffin mette definitivamente la freccia che gli vale anche la vittoria dell’incontro e la sfida ad Andy Murray.

G.Simon b. S.Waw
rinka [3] 6-4 6-4

Il campione dello US Open esce di scena negli ottavi, battuto con un duplice 6-4 dal francese Gilles Simon in poco più di un’ora e mezza di gioco. Proprio come due anni fa il tennista di Nizza batte contro pronostico lo svizzero, allora fu un lottatissimo 5-7 7-5 6-4, stavolta “Stanimal” si è arreso mostrando meno resistenza e non riuscendo a trovare continuità alla potenza del suo gioco. Sarà quindi Simon a sfidare Jack Sock per un posto nei quarti, confermando ancora una volta di essere particolarmente a proprio agio a Shanghai: proprio nel torneo cinese ha giocato una delle sue due finali Masters 1000, quella persa nel 2014 contro Roger Federer.

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