WTA, il riassunto della settimana: prima volta per Dodin e la maratoneta McHale. Ennesimo tonfo per Bouchard

TENNIS – WTA

Si sono conclusi i 2 tornei WTA disputati in settimana a Tokyo, Giappone, ed in Quebec, Canada. Diamo un’occhiata ai risultati ed agli spunti che i rispettivi eventi hanno regalato.

QUEBEC CITY. Nell’ultima tappa americana della stagione è successo di tutto, ma è giusto partire dal nome di chi, per la prima volta, ha vinto un titolo WTA. Si tratta di Oceane Dodin, tennista francese classe 1996 che grazie al 6-4 6-3 ai danni di Lauren Davis farà il suo esordio da oggi nella top-100. Ragazza dotata di un gioco a volte persino iper-aggressivo, negli ultimi mesi non ha avuto mezze misure: o è arrivata in fondo ai tabelloni, o è stata subito eliminata. Così ad Eastbourne, nella prima settimana di giugno, è arrivata in semifinale nel torneo ITF da 50.000 dollari, salvo poi perdere al primo turno delle qualificazioni di Birmingham e Wimbledon (tornei del circuito maggiore); la finale persa nel 100.000 dollari (il più alto della categoria ITF) è stato seguito dalle sconfitte al primo turno a Washington e nelle qualificazioni di Montreal (WTA); la finale nel 25.000 dollari di Koksijde è stata accompagnata dalla sconfitta al primo turno dello US Open (qualificazioni), infine la bella doppietta tra il 25.000 di Barcellona e la prima volta nel circuito maggiore in Quebec.

Brava, nella circostanza, ad approfittare di un tabellone che ai quarti di finale vedeva tutte giocatrici fuori dalla top-100. La stessa Davis (n.104), finalista, è dovuta passare dalle qualificazioni. Le altre 2 semifinaliste sono state Tereza Martincova e julia Boserup, rispettivamente 233 e 125 al mondo. Le giocatrici sconfitte ai quarti, invece, sono state Alison Van Uytvanck (n.112), CiCi Bellis (n.120), Jessica Pegula (n.161) e Alla Kudryavtseva (n.162). Quest ultima è stata protagonista dell’ennesimo tonfo stagionale di Eugenie Bouchard, che dopo il successo (non convincente ad essere sinceri) all’esordio su Mandy Minella e con tutte le altre teste di serie fuori prima del suo match di 2° turno, tra cui la detentrice del titolo 2015 Annika Beck e la connazionale Julia Goerges, ha racimolato appena 5 game contro la russa (6-3 6-2), in passato anche n.56, in un match dove il pubblico si è spazientito diverse volte e le ha anche rivolto qualche fischio. E dire che questo dovrebbe essere, tolto Montreal, il suo torneo di casa, e si presentava ai nastri di partenza da favorita n.1. Era un’occasione enorme per cercare di conquistare di nuovo punti e fiducia. 9 mesi dopo l’inizio dell’anno al n.49, invece, il suo ranking la vede ancora ferma a quel punto. Eppure non ci sono stati i problemi e le 10 sconfitte in 11 partite vissuti nel 2015.

TOKYO. Per il 2° anno di fila la capitale giapponese è grande protagonista nel circuito WTA. Oltre alla classica tappa Premier, al via oggi, si registra infatti anche il torneo International (una categoria inferiore) nella settimana precedente, in cui Christina McHale ha interrotto il tabù di successi che la vedeva come la giocatrice con più alto ranking tra le top-100 a non aver ancora ottenuto un titolo (tra quelle che erano comunque riuscite ad arrivare in finale almeno una volta). Per mettere le mani sul suo primo trofeo ha scelto la maniera più difficile e spettacolare, imponendosi sempre al 3° set nelle 5 partite disputate, ripetendo il percorso di Anastasia Pavlyuchenkova a Parigi (indoor) nel 2012.

I primi 2 turni, contro Kateryna Kozlova e Rebecca Peterson, sono stati superati per 7-6 al 3°, in semifinale il successo è arrivato con un 7-5 al parziale decisivo contro Jana Cepelova, in finale è stata anche aiutata dalla pioggia che ha interrotto il gioco quando Katerina Siniakova aveva in mano la partita. Ripreso il match, l’americana ha recuperato il distacco imponendosi 6-4 al set decisivo con un’avversaria preda anche di un infortunio alla gamba sinistra. 

L’unica altra finale giocata prima d’ora da McHale risaliva al marzo 2014 ad Acapulco, quando fu sconfitta da Dominika Cibulkova. Siniakova, invece, già in estate aveva perso da Laura Siegmund a Bastad. 

Torneo difficile per le giapponesi, con Misaki Doi che nonostante il n.1 del seeding è stata superata all’esordio 7-5 6-3 da Aliaksandra Sasnovich e Naomi Osaka ha fatto appena un passo più in là, cedendo a Shuai Zhang negli ottavi. Maggior fortuna l’ha avuta Kurumi Nara, che dopo qualche mese difficile ha colto “in casa” i quarti di finale venendo però sconfitta da Jana Cepelova in 3 set.

 

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