Challenge Round. Vittorio Selmi, un meritato Oscar alla carriera

TENNIS – DI FABRIZIO FIDECARO – A Roma Vittorio Selmi ha ricevuto il Golden Achievement Award, assegnato dall’International Tennis Hall of Fame e dall’Itf. Un meritato premio alla carriera per un uomo che ha dedicato oltre quarant’anni al tennis.

Un italiano che vince l’Oscar alla carriera. No, in questo caso non pensate a registi come Federico Fellini o Michelangelo Antonioni, attrici come Sophia Loren, compositori quali Ennio Morricone o costumisti del calibro di Piero Tosi. In verità, il riconoscimento non è nemmeno attribuito dall’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, bensì dall’International Tennis Hall of Fame e dall’International Tennis Federation (Itf) e, a essere precisi, è denominato Golden Achievement Award. Di fatto, però, è equiparabile all’Award onorario cinematografico e a meritarlo per il 2016 è stato Vittorio Selmi, premiato al Foro Italico, nel corso degli Internazionali, da Stan Smith, attuale presidente della Hall of Fame, e da Francesco Ricci Bitti, ex presidente della Federazione Internazionale.

Ma di che cosa si tratta nello specifico? Ebbene, ogni anno a partire dal 1999 questa onorificenza viene attribuita a una persona che abbia dato un contributo significativo al tennis mondiale nei campi della gestione, della promozione o dell’educazione, e fornito un lungo e straordinario servizio allo sport. Difficile quindi immaginare qualcuno più titolato di Selmi…

La sua carriera nel tennis planetario dura senza interruzioni da oltre quarant’anni, da quando, cioè, nel 1974, divenne responsabile delle relazioni con i giocatori nel torneo di Roma e direttore del circuito satellite italiano. Numerosi i ruoli manageriali svolti in seguito, all’interno della federazione nazionale e soprattutto dell’Atp, senza dimenticare l’attività giornalistica per “Match Ball”, in un certo senso l’antesignano dell’attuale “Tennis Match”.

Le sue qualità, però, non si limitano alla professione in senso stretto: Selmi è un profondo conoscitore di ogni sfaccettatura del gioco, un fervente appassionato della storia della disciplina che ha contribuito a scrivere, una fonte inesauribile di gustosi aneddoti. Nel corso del tempo ha saputo costruire profondi rapporti umani con molti giocatori di diverse generazioni. Per dirne una, nel 2008 Rafa Nadal, scrivendo per la “Gazzetta” il diario online da Wimbledon (dove avrebbe finito per vincere), volle dedicargli un intero paragrafo, dal titolo “Forza Vittorio”, per esprimergli il proprio sostegno in un momento difficile del suo lungo rapporto con l’Atp. Difficile pensare che si sarebbe esposto così se il legame tra loro non fosse stato ben radicato.

A Roma Selmi ha accolto l’onore con un sorriso grato, rivolgendo un pensiero commosso e riconoscente al padre Antonino, che lo introdusse al tennis, e all’amico Jim McManus, grazie al quale entrò per la prima volta nell’Associazione Giocatori.

«Vittorio è stato uno dei grandi ambasciatori del nostro sport per tutto il tempo che posso ricordare», ha dichiarato Stan Smith, vincitore agli US Open nel 1971 e a Wimbledon l’anno seguente. «Ha sempre accolto i giocatori negli eventi Atp con forte ospitalità ed entusiasmo. La sua passione per il gioco, così come il desiderio di servire lo sport e vederlo avere successo a ogni livello, sono enormi. Siamo lieti di poterlo ringraziare e onorare per gli oltre quarant’anni di servizio al tennis».

«Vittorio è un grande amico del nostro sport da tanto tempo», sono state le parole di Ricci Bitti. «È stato un leader impegnato in così tante aree diverse del gioco, i suoi contributi superano di gran lunga quella che tecnicamente potrebbe essere la descrizione del suo lavoro. Lui è una di quelle persone speciali sempre pronte a compiere uno sforzo in più, che non sarebbe nemmeno richiesto, per il miglioramento del tennis».

Dunque abbiamo un altro connazionale premiato dalla Hall of Fame (in questo caso, insieme con l’Itf). Va ricordato che a essere ammessi ufficialmente nell’Arca della Gloria vera e propria, che ha sede a Newport, sono stati finora solo due italiani: nel 1986 Nicola Pietrangeli, in qualità di ex giocatore, e nel 2006 Gianni Clerici, nella categoria “contributor”. In un certo senso, con il Golden Achievement Award, Selmi va idealmente ad affiancarsi a loro. Gli giungano le nostre più sincere congratulazioni.

 

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