L'incredibile tour de force di Daniela Hantuchova tra Pattaya City e Dubai

TENNIS – Nei giorni scorsi la slovacca Dominika Cibulkova è stata costretta a prendere l’aereo da Bruxelles per arrivare fino a Dubai in tempo per… Cancellarsi dal torneo così da evitare una multa dalla Wta, e ripartire un paio d’ore dopo per tornare a Bratislava. Ma il tour de force a cui è stata chiamata la sua connazionale Daniela Hantuchova, se vogliamo, è ancora più massacrante. Sabato scorso giocava la semifinale a Pattaya City contro Marina Erakovic, vincendo 6-4 3-6 7-6 in due ore e tre quarti. Nemmeno ventiquattro ore dopo era già in campo per la finale (cominciata alle 4 del pomeriggio) contro Ajla Tomljanovic, conclusasi 3-6 6-3 6-4 in due ore e dieci minuti di gioco. Al termine del percorso di rito tra autografi, premiazione, interiste in campo, interviste in sala stampa, doccia, massaggi, un minimo di tempo per respirare e realizzare che le sette di sera erano ormai passate. Dei due aeroporti internazionali di Bangkok, il più vicino era distante comunque più di un’ora e mezza di macchina e non c’era più alcun aereo prima della mattina seguente. Quindi la mattina seguente, con una sveglia all’alba, si è imbarcata sul primo aereo per l’Emirato ed è atterrata a metà giornata, con il suo match in programma meno di sei ore più tardi. Il tempo di arrivare dunque in albergo e di un breve riposo (solamente un’ora, ha rivelato) per essere sul centrale ed affrontare Mona Barthel. Dopo altre due ore e quaranta minuti è riuscita a venirne a capo, ormai sfinita, per 7-5 3-6 6-3. E domani, direte, potrà avere un giorno di riposo. No, assolutamente. Domani sarà di nuovo in campo, contro Simona Halep.

 

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