US Open: forfait di Laura Robson! Continua il calvario della giovane britannica

TENNIS – Di Diego Barbiani

Sembra che il calvario di Laura Robson non voglia conoscere la parola “fine”. La ventenne britannica, che in stagione ha disputato solo il primo turno agli Australian Open, ha annunciato oggi che non parteciperà neppure agli US Open.

«Ho attraversato una fase molto difficile, mi sentivo depressa e giù di morale – ha dichiarato la tennista classe 1994 – non andavo neppure a controllare sui siti di tennis perché ero gelosa di chiunque fosse in grado di giocare». Laura ha sofferto fin da fine Dicembre di una fastidiosissima tendinite al polso sinistro, che l’ha costretta a rinunciare ai primi appuntamenti della stagione ed a presentarsi a Melbourne in condizioni fisiche molto deficitarie. Dopo l’intervento chirurgico, avvenuto nei primi giorni di Aprile, è iniziato il vero percorso riabilitativo nella speranza di poter tornare competitiva a metà estate, ma oggi ha comunicato a BBC Sport di come la strada per lei sia ancora molto lunga.

«Verso Agosto – ha detto – comincerò a giocare a mini-tennis con palline di spugna. Al momento comunque la situazione non è chiara, si va avanti giorno per giorno in base al dolore ed all’infiammazione ma la riabilitazione mi dà sensazioni positive».

A questo punto rivederla in campo entro fine anno appare difficile, ma lei non perde la speranza e confessa che «poter disputare alcune partite entro fine anno è il mio obiettivo, voglio ritrovare un po’ di forma in vista della trasferta australiana». Sarà importante, però, trovare il ritmo-partita e raccogliere qualche vittoria per evitare che il suo ranking sprofondi del tutto.

Tra una settimana comincerà il torneo di Wimbledon, dove Laura ha grandissimi ricordi sia a livello junior che a livello professionistico. Lo scorso anno colse gli ottavi di finale, ora prenderà parte all’evento come componente della squadra di commento della BBC. «Non vedo l’ora di cominciare questa esperienza che mi intriga tanto» in attesa di tornare a dimostrare il proprio valore in campo.

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