Master della Compassione, day 7: ed il vincitore è… Benneteau!

Di ControBreak

La tensione non ci ha fatto dormire, tutta BastaRd è rimasta sveglia in attesa di scoprire chi sarebbe stato il maestro dei maestri della Compassione 2013. Nei due splendidi match di semi l’hanno spuntata Benneteau e Tipsarevic, che si sarebbero quindi scontrati fino all’ultima tristezza per portare a casa il titolo più ambito dell’anno. Indubbiamente non potevamo  aspettarci di meglio. Il primo ha buttato all’aria ben 9 finali per poter finalmente accedere nelle grazie del Gran Consiglio Supremo della Compassione.

Al secondo è bastato mezza stagione per accaparrarsi l’invito. Sarà una lotta senza eguali. Noi, avendo passato la notte in bianco, ne abbiamo approfittato per confezionarci un abito da sera adatto al grande evento, che poi avrebbe fatto da apripista alla fantastica notte degli Awards. L’emozione era palpabile.

Giunti all’arena di BastaRd era tutto pronto per cominciare. Stefano Meloccaro e Ivan Ljubicic erano impazienti di fare il loro ultimo studio, per tornarsene finalmente a casa. Idem Emiliano Severoni con l’armatura ammaccata. Lorenzo Di Caprio, ormai uomo dopo l’avventura nell’harem di Stepanek, riviveva ancora quei fantastici momenti con gli occhi lucidi. Luigi Ansaloni aveva confezionato un quadernone, nel quale c’erano catalogati tutti i numeri di telefono delle hostess, raccattati in settimana. I ragazzi di We Cannot Be Serious, tra una foto e l’altra alle svedesi, avevano già rotto 68 macchine fotografiche. Noi e Pietro Nicolodi, ci siamo guardati rassegnati e abbiamo raggiunto il bugigattolo per l’ultimo commento del torneo.

Si è partiti per gradi in modo da riscaldare i 200 mila giunti per l’occasione. Nota negativa era che 196 mila di loro erano tifosi di Federer, che avevano i biglietti della finale del Master della Compassione già da luglio. Quindi hanno passato svariato tempo a piangere, vista l’assenza del loro idolo in finale. Gli altri 4 mila invece si dividevano tra tifosi di Dolgopolov, Paire e ragazze di Stepanek e Verdasco. In pratica c’erano 200 mila persone nel pubblico che non sapevano nemmeno chi fossero Benneteau e Tipsarevic. O se proprio c’era qualcuno che tifava uno dei due, aveva comprensibile vergogna di ammetterlo. A parte la rappresentanza di reduci della Prima Guerra Mondiale, amici d’infanzia di Benneteau.

Lo show si è aperto con l’investitura a Soderling come nuovo imperatore monarca di BastaRd, una cerimonia molto sobria con 80 ancelle “vestite” di veli bianchi trasparenti insanguinati e una carrozza trainata da 20 Mio Mini Pony, che portavano lo svedese in giro per il campo, prima di essere dati in sacrificio alle piante carnivore. Sono quindi giunti Pegasus, Sirio il Dragone, Andromeda, Cristal e Phoenix, seguiti da tutti i cavalieri di Odino e Thor, per consegnare la sacra corona a Robin. Visto che al pubblico interessava un fico secco dei due finalisti, si è deciso di allungare la cerimonia con un’esibizione di calcio con Holly e Benji. In chiusura fuoco e fiamme con le sfere energetiche di Goku e Crilin, resuscitati per l’ottantesima volta. Solo questo spettacolo durato tre ore ripagava del costo del biglietto, infatti appena Tipsarevic e Benneteau sono entrati in campo lo stadio si è svuotato e, per risparmiare tempo, hanno fatto il loro ingresso le varie imprese di pulizia, che durante la finale stessa hanno cominciato l’impacchettamento di tutti gli arredi, compresa la Torre d’avorio di Soderling, e Olivia. Noi, purtroppo, costretti dal contratto di Sky Svezia, che ci paga ben un panino e un bicchiere d’acqua al giorno, siamo dovuti rimanere per commentare quei due disgraziati.

In occasione della finale del torneo del secolo (forse del millennio) è stato chiamato ad arbitrare lo svedese, da 54 generazioni, Mohamed Lahyani. Tipsarevic ha fatto il suo solito ingresso con la telecamera del Tipsy Time, facendosi calare con una scala di corde dalla navicella, fortemente voluta dallo sponsor dei suoi occhiali da sole. Talmente
in compassione il serbo che non si è nemmeno portato le racchette. Ormai è proiettato verso la carriera televisiva. Benneteau in tutta risposta, sempre più padrone della forza della compassione è giunto in campo ingobbito, con la racchetta laser in mano, mantello e la maschera di Obi-Wan Kenobi. Dopo questo la nostra speranza era che Soderling buttasse prima possibile una sua palla RS esplosiva in campo, ma in preda ai festeggiamenti per l’investitura, era dentro la torre a festeggiare con le 80 ancelle. Niente, dovevamo sorbircela.

Visto che il serbo era senza racchette ha giocato con lo smartphone, che allo stesso momento trasmetteva in diretta per avere un super Tipsy Time. A fare da contrasto a questo concentrato di tecnologia, Benneteau a malapena riusciva a tenere accesa la racchetta laser e si lamentava dei reumatismi. Il match del giorno prima contro Federer l’aveva totalmente debilitato, inoltre a questo giro non aveva nemmeno l’arma segreta di Verdasco nascosto sotto il mantello. Sì, è stato lo scoop di Emiliano Severoni, scoprire che l’estremo concentrato di compassione delle semi era giunto perché il francese aveva giocato tutta la partita con Verdasco in mutande, dentro il pannolone di Julien. Complesso e dinamicamente difficile da concepire, ma al Master della Compassione tutto è possibile!

Tutto sommato Tipsarevic stava giocando con uno smartphone e quindi era abbastanza impossibilitato a colpire la palla, tanto che la sua compassione ha toccato il quarto livello. Così tra un lamento e l’altro di Benneteau, lisci vari da parte del serbo e una sequela di overrule urlati o annunciati con doppio salto mortale carpiato da parte di Lahyani, il primo set è filato via liscio e veloce per il francese con un 6-1. Il gioco perso è stato frutto di un game penalty nei confronti di Julien per essersi cambiato
pubblicamente il pannolone dopo il palleggio. Spettacolo indegno, che Sky Svezia ha coperto con un episodio di Malattie imbarazzanti.

Poco da dire anche sul secondo parziale, praticamente uguale, anzi meglio, perché non dovendosi rinfrescare le parti basse, ora il punteggio era 5-0 e 40-0 per Julien. Janko non era preoccupato per niente, visto che ormai i suoi interessi erano solo alla carriera televisiva, però l’arbitro ha notato che il Tipsy Time in diretta stava perdendo ascolti e quindi ne andava del suo protagonismo. Così Lahyani, sul match point per il triplo transalpino, ha optato per una soluzione notevolmente poco invasiva (come suo solito): ha obbligato il serbo ad andare a comprarsi una racchetta. E, visto che era in giro per BastaRd, ha anche preso un pacco di pannoloni nuovo per Benneteau, un tubo di Pringles per l’arbitro e ne ha approfittato per fare un po’ di shopping. Tornato due ore dopo, ha portato un vassoio di paste per tutti. Così, visto che ormai il match era andato a puttane, siamo scesi e abbiamo organizzato un banchetto, ma con la massima attenzione per non svegliare il vecchio francese, che nell’a
ttesa si era appisolato in un angolo.

Terminato di rifocillarci, con disinvoltura Lahyani ha chiamato il tempo per riprendere a giocare come se niente fosse. Con in pugno la racchetta appena acquistata il serbo ha cominciato a giocare un po’ meglio di quando usava lo smatrphone e alla fine è riuscito a portare a casa a fatica il secondo parziale 7-6, perché ci eravamo dimenticati di svegliare Benneteau, che stava ancora bello addormentato da una parte. Il match si faceva incandescente.

Con l’audience del Tipsy time ormai alle stelle e Lahyani contentissimo di poter essere visto in lungo e in largo si è giunti all’ultimo atto. Sfruttando il fatto che le tribune erano talmente vuote da sentir volare le mosche, Tipsarevic, facendo i cambi campo in punta di piedi, è riuscito a non svegliare il francese così ha guadagnato velocemente il match point accompagnandolo con un feroce “Sei spacciato vecchio di merda!!!!“. Destatosi per l’urlo del serbo, il francese ha visto il punteggio, si è subito messo in piedi e ha
urlato “Vecchio io?“. Alzando le braccia al cielo, strappandosi la maglia e sfoderando degli addominali, che farebbero impallidire Verdasco unto, ha recitato il sacro testo del Supergiovane : “Argento vivo, sbiancate, figu, Oklahoma, sigarette, puttano, paciugo, Garelli, smarmittare, figa, figa pelosa, figlio di puttana, porco diesel…. La racchetta laser ha cominciato a roteare nell’aria e ad illuminarsi fino a mandare in frantumi gli occhiali del serbo, che non ha potuto fare altro che ritirarsi sul match point in favore. Il francese, ormai trasformatosi in una fabbrica ambulante di testosterone, è stato travolto da tutte le donne di Stepanek e Verdasco in giro per BastaRd, con special guest Judy Murray, richiamate dall’odore del macho datato.

E così il Master della Compassione 2013 è giunto al termine e vede vincitore Julien Benneteau che, dopo nove finali perse, trova il primo titolo ATP proprio nel torneo più importante del millennio. Noi eravamo tentati di rimanere a guardare tutte le signorine accorse per mangiarsi vivo il francese, ma ci attendeva un impegno importantissimo: presentare i ControBreak Awards! Volete scoprire anche voi chi si è accaparrato i prestigiosi premi? Stay tuned… Che la compassione sia con voi!

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