Dall'America all'Oriente: cosa (non) ci siamo persi nel tennis…

La Stagione post Us Open non è di certo la più spettacolare del tennis. Senza Federer, Nadal, Djokovic, Murray, Serena Williams e compagnia bella la noia vince un pò su tutto. Ma tranquillo: ci sono sempre (o quasi, visto che riposavano pure loro) i nostri amici di Controbreak…

 

Salve carissimi, quanto vi siamo mancati da 1 ai punti fatti da Nadal nel 2013? Durante la nostra meritata vacanza post US Open il tennis è continuato ad andare avanti (purtroppo), quindi con gioia e allegria, ma soprattutto per essere perfettamente pronti all’inizio degli ATP 500 dagli occhi a mandorla, facciamo un brevissimo ripasso di cosa ci siamo volentieri rifiutati di guardare in queste ultime settimane. Ci eravamo lasciati con Rafa che vinceva a sorpresa (!) gli US Open e un Djokovic ormai verso il tunnel del non ritorno. E due. Sì, anche il serbo è stato ormai traumatizzato dallo spagnolo e le sue vittorie sul maiorchino, nei prossimi cinque anni, si potranno contare sulle dita di una mano. Ottimo. Siamo quindi passati alla settimana delle semi di Davis. La Serbia ha vinto il derby contro il Canada, con addirittura Pospisil battuto nel match decisivo da Tipsarevic. Apoteosi. La Repubblica Ceca invece ha conquistato la finale stracciando con un netto 3-0 l’Argentina, orfana di Del Potro. L’ultimo atto si giocherà nell’arena di Belgrado e, col pubblico serbo in delirio, l’esito sembrerebbe pressoché scontato, anche se l’idea di ammirare Rosol confermare la Davis del 2012, ci delizia non poco. Vedremo.

Metz e San Pietroburgo hanno riaperto le danze nell’ATP. In Francia hanno avuto la geniale idea di fare un campo in toni di grigio chiaro e senza occhio di falco, così tra le linee e il resto della superficie non si capiva niente. I giocatori hanno quindi passato più tempo a protestare per le chiamate sbagliate, che non a giocare. Per quanto riguarda Supertennis è stato il massimo, in quanto poteva mandare partite in diretta, ma che sembravano antiche. Orgasmo puro. Noi invece, vedendo che la TV trasmetteva in bianco e nero l’abbiamo portata dal tecnico e ne abbiamo approfittato per allungare le nostre vacanze. E’ tornato Tsonga! Sicuramente convinto di poter vincere tutti i tornei fino alla fine dell’anno, in quanto reduce da un infortunio al ginocchio (!). Invece niente, dopo aver battuto Roger-Vasselin e a fatica sia Kamke che Mayer, non ha potuto niente contro Simon, giunto all’ultimo atto dopo aver eliminato De Schepper, Querrey e Mahut. L’unico italiano in gara era Seppi, che da testa di serie numero 3 ha fatto i bagagli dopo il primo match. Complimenti.

Ma se il Kid di Caldaro ha stupito per la sua dipartita prematura, c’è chi in azzurro ha fatto di molto meglio: Fognini. Avevate dubbi? Il ligure, numero uno del seeding a San Pietroburgo, nel secondo turno si è reso protagonista di una sceneggiata che ha sminuito ogni ritiro in carriera di Tipsarevic. Trovatosi sotto 6-3 e 5-3 contro Przysiezny, dopo essere riuscito a prendersi un “point penalty” per svariate minchiate, si è ritirato mentre serviva sullo 0-30. London calling. Il torneo russo è stato quindi vinto da… udite udite: Gulbis! Il lettone, in finale, perso il primo set 6-3 contro Garcia-Lopez, ha poi deciso di giocare, piazzando un 6-4 6-0, con un parziale di 11 game consecutivi. Ogni commento accessorio potrebbe essere superfluo o offensivo. Piccola perla da segnalare: Tipsarevic e Verdasco hanno cominciato il percorso di preparazione per giungere al Master della Compassione in piena forma, perdendo al primo turno rispettivamente da Bautista Agut e Stakhovsky. Parte la sfida psicologica tra i due.

Il cammino verso l’oriente è quindi passato per Bangkok, torneo dalla entry list abbastanza interessante e impreziosita soprattutto da Rosol numero 10 del seeding. Il ceco ha poi perso volontariamente al secondo turno per lasciare la strada libera al connazionale Berdych, che ha bisogno di punti per il Master di Londra, perché insidiato da Fognini (ricordiamolo!). In semi Tommasino ha poi eliminato Simon. Dall’altra parte del tabellone Raonic, dotato di capigliatura sempre più enigmatica, ha fatto fuori la testa di serie numero 2 Gasquet ed è quindi giunto in finale, per vincere contro il ceco in due set. Il secondo addirittura non al tie-break. Notiziona!

Si chiude quindi la bagarre con Kuala Lumpur. Un torneo con Ferrer testa di serie numero uno che perde ai quarti merita poche parole, ma una in più va spesa per la finale Benneteau-Sousa. Una tragedia. Ha vinto al terzo Joao [risate], che ha anche annullato un match point a Julien sul 5-4 e servizio nel secondo set [risate 2], generando così l’ennesimo epic final fail del francese. E’ indubbio che la vittoria su Fabbiano al Challenger di San Benedetto abbia segnato la svolta nella carriera del portoghese (!). In tutto questo marasma di perle, c’è un piccolo posticino per Almagro, che al primo incontro ha perso da Mannarino. Anche per Nicolas inizia la preparazione psico-fisica avanzata al Master della Compassione 2013. E lo sta facendo molto bene.

Elettrizzati da tutto questo tennis di altissimo livello che vi abbiamo raccontato? Bene, allora siete pronti per Beijing e Tokyo. In Giappone i padroni di casa saranno Del Potro e Tsonga, in Cina invece troveremo praticamente un ATP 1000, visto che a capo del tabellone ci saranno Djokovic e Nadal. Ecco, siamo punto e a capo… Buon tennis a tutti!

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