WTA Madrid: Kvitova tra alti e bassi, ma arriva la settima vittoria di fila

Petra Kvitova incappa in una giornata non brillante ma riesce ad approdare agli ottavi di finale del WTA Premier Mandatory di Madrid. Con lei anche Kiki Bertens e Sloane Stephens, che si impone su Victoria Azarenka.

[2] P. Kvitova b. [Q] K. Mladenovic 6-3 7-6(5)

Forse a Petra Kvitova l’aver evitato un terzo set, oggi, è stato un po’ una manna dal cielo. La ceca non stava demeritando, nel complesso, ma il 6-3 7-6(5) maturato contro Kristina Mladenovic e acciuffato con un tie-break molto irregolare ha il sentore di un gran respiro di sollievo.

Non era la Kvitova dell’esordio contro Sofia Kenin, non era neppure quella ammirata a Stoccarda. Oppure, per darci un’idea: ricordando il difficilissimo inizio contro Anastasija Sevastova nei quarti di finale in Germania potremmo forse capire qual era la base di oggi. Quasi 40 gratuiti a fine partita, molti meno i vincenti, lottando con il proprio servizio fin dai primi punti e attraversando game con soli errori non forzati. Eppure c’è, ha la possibilità di lottare un giorno di più alla ricerca del quarto titolo alla Caja Majica e questo, ora, è il fattore per lei più importante. “Penso che mi concederò un bicchiere di vino” diceva alla fine, al microfono nell’intervista a bordo campo.

In una giornata così, hanno prevalso pochi fattori. Il suo talento che nei momenti decisivi è emerso, le difficoltà di Mladenovic che ancora ha tantissima strada davanti per tornare effettivamente una giocatrice che possa competere con le migliori. Oggi è rimasta lì, prima in scia e poi avanti nel punteggio verso la fine del secondo set, grazie anche ai tantissimi regali della sua avversaria. Dal suo punto di vista, se non una discreta solidità da fondo campo alternata a variazioni di ritmo che si manifestavano quasi solo con pallonetti altissimi nel tentativo di non dare ritmo a un’avversaria che ha combattuto oggi anche contro se stessa. Il giochino ha funzionato, le ha garantito di arrivare a giocarsi il secondo set in volata, ma nel momento chiave la ceca è riuscita ad alzare il livello.

Mladenovic soffre ancora tantissimo una differenza tra prima e seconda palla di servizio che ormai per lei è un problema atavico. Ci sono sempre 60, 70 chilometri orari di differenza. Il lancio è migiorabile e malgrado un diverso movimento al servizio continua a servire le seconde senza darsi grande spinta con le gambe ma finendo per appoggiare una palla che non saliva mai oltre i 120 chilometri orari. Scontrarsi contro Kvitova con un colpo così docile era come andare in guerra senza l’elmetto. Di fatti, sul 3-4 nel primo set, 4 seconde di fila l’hanno condannata al break che ha deciso il parziale. Bajin, chiamato al cambio campo tra un set e l’altro, è apparso molto nervoso e frustrato dal suo atteggiamento: prima le diceva che se aveva perso il set era anche per scelte illogiche come una smorzata provata sul 3-5 15-30, poi le diceva che doveva rimanere nel match perché Kvitova non stava facendo bene, poi di nuovo faceva riferimento alle seconde di servizio e poi ai colpi che finivano troppo alti rispetto alla rete. Infine, andando via, dopo averla incoraggiata in serbo ha lasciato acceso il microfono e ha esclamato un “mio Dio…” che era tutto fuorchè un buon segnale.

C’è da lavorare tanto, a livello mentale, su una giocatrice che da due anni a questa parte ha vinto veramente poco e forse si sente ancora molto inferiore contro certe giocatrici. Nel secondo set, malgrado si mantenesse in scia all’inizio e poi infilasse un parziale di 3 game per il sorpasso, sembrava sempre molto spenta. Kvitova, al contrario, aumentava la propria frustrazione per una partita che non riusciva a far sua. Nel momento chiave del secondo set, Mladenovic ha trovato un minimo di regolarità al servizio ma la risposta della numero 2 del seeding è stata altrettanto positiva, salvandosi prima quando è stata tre volte a 2 punti dal perdere il set sul 5-6, poi rientrando dal 4-5 nel tie-break dove Mladenovic, sul 4-4, era stata la prima a vincere un punto al servizio. L’ultimo dritto in risposta non rigiocato ha chiuso la partita. Kvitova, pur non brillando, è ancora in vita e adesso è tra le 16 ancora in corsa per il titolo. In certe giornate può andar bene già solo così.

Altri incontri

Sloane Stephens si aggiudica il match contro Victoria Azarenka per 6-4 2-6 6-2. È forse questo un primo segnale che la statunitense lascia in un 2019 finora decisamente sotto le aspettative, e guarda caso arriva proprio nella settimana in cui ha ufficializzato al di la del fidanzamento ufficiale (e congratulazioni) con Jozy Altidore l’inizio della relazione lavorativa con Sven Groeneveld, ex allenatore di Maria Sharapova.

Stephens ha disputato una bella partita, facendo segnare tanti vincenti di dritto e soprattutto facendo pesare la propria potenza contro una bielorussa che è cresciuta di livello rispetto al match di primo turno contro Daria Kasatkina ma non è bastato per tenere testa nelle varie situazioni da braccio di ferro che si creavano in un primo set risultato probabilmente decisivo visto poi l’andamento di un terzo set dove l’ex numero 1 del mondo è rimasta in partita solo per i primi game prima di crollare mentalmente.

Sloane, che eguaglia gli ottavi raggiunti nel 2018, ha bisogno di collezionare punti perché a breve avrà i 1300 del Roland Garros da difendere e proprio in queste settimane si gioca la permanenza tra le top-10.

Kiki Bertens, grazie al 6-4 6-3 su una Alona Ostapenko piuttosto combattiva, è di nuovo tra le migliori 16 del torneo spagnolo. Lei che è stata finalista lo scorso anno ha messo a segno oggi altri 11 ace che la pongono al momento come leader della speciale classifica del circuito femminile. Oggi, in ogni caso, il successo è arrivato dopo aver tenuto testa alla lettone in un primo set dove forse la sua avversaria avrebbe meritato maggior fortuna, ma che sul 4-5 è caduta nel tranello della sua avversaria che ha impostato il game con la chiara idea di raccogliere punti forzando gli errori di Ostapenko ed esaltandosi nei movimenti e nella fase difensiva. Abbastanza in equilibrio anche il secondo set sebbene dal lato della numero 7 del seeding non ci siano più state occasioni concesse con un servizio salito in cattedra. Sul 4-3 il break che ha spezzato la partita. Adesso, per lei, Anastasija Sevastova che si è sbarazzata di Mikaela Buzarnescu.

(aggiornamenti a breve)

Risultati odierni

[WC] S. Kuznetsova vs B. Bencic
C. Suarez Navarro vs V. Kuzmova
[9] A. Barty b. D. Collins 6-1 1-6 6-1
Y. Putintseva b. P. Parmentier 6-4 3-6 6-4
[8] S. Stephens b. V. Azarenka 6-4 2-6 6-2
[7] K. Bertens b. A. Ostapenko 6-4 6-3
[12] A. Sevastova b. M. Buzarnescu 6-3 6-2
[2] P. Kvitova b. [Q] K. Mladenovic 6-3 7-6(5)

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