ATP Monaco: Cecchinato e Berrettini in semifinale, Zverev sempre più disastroso

Ancora una vittoria e ancora una semifinale per il tennis italiano: Marco Cecchinato annulla un match point a Fucsovics e si qualifica per il penultimo atto dell'ATP di Monaco.

[3] M. Cecchinato b. [8] M. Fucsovics 1-6 7-5 7-5 (Evaristo Desio) 

Bella vittoria di Marco Cecchinato contro un avversario non semplicissimo da battere che infatti l’anno scorso l’aveva battuto proprio a Monaco, quando il palermitano era reduce dal successo di Budapest. E anche quest’anno sembrava che la partita potesse finire tra le mani dell’ungherese, vista la rapidità con cui Fucsovics, in appena 35 minuti, si aggiudicava il primo set. E invece, probabilmente grazie anche all’interruzione per pioggia, Cecchinato è riuscito a riorganizzare le idee a giocare un tennis molto regolare, cosa che però non gli ha evitato di sprofondare nel baratro, visto che Fucsovics è andato a servire sul 5-3 per chiudere il match.

Da lì invece è partita la riscossa del “Cec” che prima è riuscito finalmente a brekkare l’avversario, poi ha salvato un match point nelgame successivo e infine è filato via fino a chiudere il secondo set senza neanche l’aiuto del tiebreak. Il terzo set Cecchinato l’ha giocato col piglio del giocatore più forte che, sfiorata la sconfitta, non ha più dubbi su come finirà il match e ha tenuto i suoi servizi con buona tranquillità, al contrario di Fucsovic, che nonostante la sostanziale parità pareva rimuginare più sulle occasioni mancate che sperare nella vittoria.

Tant’è che l’ungherese non ha saputo approfittare di un decimo game disastroso da parte del palermitano che, forse innervosito per un fallo di piede chiamato su una seconda sul 15-0, ha regalato prima una volée un po’ imbarazzante e poi un altro doppio fallo. Ma appunto Cecchinato ha giocato da giocatore più forte, prendendo bene l’iniziativa nei punti seguenti, con un forcing che ha messo spalle ai teloni il buon Fucsovics.

Il break, ancora ad evitare il tiebreak, arrivava grazie a tre belle giocate del palermitano, la prima con un rovescio a campo aperto giocato in grande stile, poi con una schermaglia a rete e infine approfittando con un passante, di rovescio ovviamente, di un attacco un po’ senza senso di Fucsovics. Cecchinato ha chiuso nel game successivo regalandosi una semifinale contro il cileno Christian Garin. Il buon momento del tennis italiano continua.

M. Berrettini b. P. Kohlschreiber 4-6 7-5 6-4

Dopo Cecchinato, anche Matteo Berrettini vola in semifinale al BMW Open di Monaco di Baviera, in Germania. Il 23enne romano, reduce dal successo di Budapest, ha superato in rimonta Philipp Kohlschreiber per 4-6 7-5 6-4. Per lui c’è ora lo spagnolo Roberto Bautista Agut, quarta testa di serie, che ha sconfitto Guido Pella per 4-6 6-4 6-0. Fra Berrettini e Bautista Agut una vittoria a testa: nel 2018 a Gstaad ebbe la meglio l’azzurro in quello che fu il suo primo trionfo nel circuito maggiore; a inizio stagione il successo dello spagnolo sul cemento di Doha.

C. Garin b. [1] A. Zverev 6-4 5-7 7-5 (Cristina Pozzoli) 

Cristian Garin supera Alexander Zverev al termine di una partita surreale, mette a segno la vittoria più importante della sua carriera e raggiunge la semifinale a Monaco di Baviera atteso da Marco Cecchinato. Sascha Zverev lascia anche il torneo di casa dopo l’ennesima indecifrabile prestazione accusando forse il colpo più duro di questo periodo ormai fin troppo lungo e che definire negativo è un complimento. La buca nella quale è caduto il tedesco diventa sempre più profonda e uscirne diventa sempre più difficile.

Inizia Zverev al servizio, importante indicatore del suo stato di forma e i primi segnali sono positivi. Il tedesco manifesta una certa sicurezza e fa subito sentire il suo peso incamerando il primo game senza problemi. Garin invece è inizialmente in difficoltà, apre il suo primo turno di battuta andando a segno con un paio di vincenti a tutto braccio ma Zverev risponde profondo togliendogli il tempo in uscita dal servizio, lo rimonta e mette a segno il break confermandolo subito dopo.

Sullo 0-3 il cileno tiene facilmente il servizio ma il break di vantaggio dovrebbe permettere al tedesco di controllare lo svolgimento del set. Ma non succede e anzi arrivano le prime incertezze, segnali di un crollo che arriva a breve. Nel quinto game, fondamentale per mettere le mani sul set, Zverev si fa agganciare sul 40 pari alternando servizi vincenti ad errori e sperimenta una palla corta senza alcuna logica che si ferma in rete regalando così la palla del contro break al suo avversario che non si lascia sfuggire l’occasione.

Sascha adesso non riesce più a far male con i suoi colpi e perde via via sempre più campo mentre Garin con i piedi ben piazzati vicino alla riga di fondo riesce ad imprimere gran velocità ai suoi e completa l’aggancio. La situazione si fa complicata per il tedesco che non riesce a contenere l’aggressività del suo avversario e l’iniziale sicurezza lascia spazio alla confusione generando errori su errori. Zverev cede ancora il servizio nel nono game consentendo a Garin di servire per il set che non trema e sigla il 6-4.

Nel secondo parziale Sascha continua a giocare in preda ai suoi fantasmi, cede ancora il servizio nel terzo game e sembra crollare nel quinto quando si trova sotto 0-30. Improvvisamente l’angoscia svanisce e lascia spazio all’orgoglio. Il tedesco infila dodici punti consecutivi, tiene il servizio, lo strappa a Garin e mette a segno il sorpasso. Garin rimane attaccato al punteggio e nel nono game la luce del tedesco si spegne di nuovo, esattamente come accaduto nel primo parziale.

Con altro turno di battuta giocato con paura subisce l’inevitabile break ma questa volta Garin non è così deciso al momento di chiudere. Zverev lo capisce e lotta costringendolo a fare sempre il punto, annulla tre match point e gli strappa il servizio. Sascha mette in campo la grinta, la personalità, il gioco, piazza tre ace e gli porta ancora via la battuta chiudendo 7-5. Il thriller continua nel parziale decisivo. Non c’è più alcun senso nel gioco e l’ansia domina da una parte e dall’altra.

Zverev va avanti di un break nel secondo game e lo subisce subito dopo. Si porta ancora avanti strappando il servizio a Garin e salendo 4-2 e subito restituisce il vantaggio. Si gioca solo con i nervi, la paura si sposta da una parte e dall’altra del campo e questa volta colpisce Zverev che fallisce due match point in risposta nel decimo game e poi accusa il colpo e cede il servizio con un doppio fallo sul 15-40. Chiamato per la seconda volta a chiudere il match, il cileno non sbaglia più.

Quarti di finale

C. Garin b. [1] A. Zverev 6-4 5-7 7-5
[3] M. Cecchinato b. [8] M. Fucsovics 1-6 7-5 7-5
[4] R. Bautista-Agut b. [7] G. Pella 4-6 6-4 6-0
M. Berrettini b. P. Kohlschreiber 4-6 7-5 6-4

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